Variante Omicron, i contagi sono raddoppiati in 24 ore in SudafricaKiller stupratore rimandato in prigione: segnali preoccupanti dalla macchina della veritàPatrick Zaky libero: "Grazie a chi mi ha sostenuto, avete tenuto accesa la luce"
Per la regina Elisabetta Natale in famiglia nonostante Omicron: 50 invitatiCiò che avviene nelle tre settimane della gara è qualcosa che sfugge alle logiche dei media contemporanei: in un periodo in cui lo sport vive un progressivo scivolamento verso la “dittatura degli highlights”,criptovalute il ciclismo in televisione recupera la dimensione dei tempi dilatati«E il prossimo anno in maggio sarà data di nuovo la partenza e l’anno dopo ancora e così via, di primavera in primavera, perpetuandosi la fiaba». Così Dino Buzzati chiudeva la sua corrispondenza dalle strade del Giro d’Italia del 1949 per le pagine del Corriere della Sera.Un’edizione particolare della corsa rosa: quella di un’Italia che timidamente e orgogliosamente si risvegliava dagli orrori della guerra, quella della leggendaria tappa Cuneo-Pinerolo con la lunga fuga di Fausto Coppi (considerata anni dopo la più epica della storia del Giro), quella che si correva poche settimane dopo la tragedia di Superga, con gli occhi ancora gonfi del lutto collettivo seguito alla scomparsa del Grande Torino.La penna di Buzzati scolpiva il senso più autentico del Giro d’Italia, il suo ciclico perpetuarsi, lo scandire delle stagioni, la sua dimensione narrativa che si trasmette sognante attraverso i racconti, le immagini, le imprese.Anche nell’epoca della comunicazione digitale, ciò che ancora caratterizza le corse ciclistiche a tappe (il Giro come il Tour) è la loro capacità di rigenerarsi, di riattivare un meccanismo di identificazione e simbiosi con il pubblico degli appassionati, di sospendere il flusso della bulimia informativa per costruire e riformulare immaginari.In fondo, ciò che avviene nelle tre settimane di Giro d’Italia è qualcosa che sfugge alle regole e alle logiche dei media contemporanei: in un periodo in cui lo sport vive un progressivo scivolamento verso la “dittatura degli highlights”, del frammento che diventa virale, il ciclismo in televisione recupera la dimensione dei tempi dilatati, dell’appuntamento feriale, di ore di diretta in cui placidamente sembra non accadere nulla e poi improvvisamente si accende la fiamma, la gara, la competizione.Anche la 107esima edizione del Giro d’Italia ha ribadito il suo carattere di grande narrazione popolare, tra gli ultimi baluardi di quel racconto collettivo della nazione che attraverso la rappresentazione televisiva ha costruito alcuni dei capitoli più importanti e suggestivi.Già dalla prima tappa, il 4 maggio, la corsa ha reso omaggio al Grande Torino, nel settantacinquesimo anniversario della tragedia di Superga, con arrivo in salita alla Basilica in un tripudio di bandiere granata; il giorno dopo, traguardo posizionato al santuario di Oropa, a venticinque anni da una delle più memorabili imprese di Marco Pantani.E ancora, il percorso impervio e mozzafiato delle Strade Bianche in Toscana, i luoghi di San Francesco d’Assisi in Umbria, il legame con l’archeologia e la paleontologia nella tappa con arrivo a Bocca della Selva in Campania, l’omaggio ai luoghi dell’alluvione in Romagna del 2023 nella giornata che dalla riviera ha portato la carovana nel ferrarese.Il tracciato del Giro sa essere anche un affresco del paese, il collante che puntella la nostra storia antica e recente, una straordinaria cartolina diffusa del patrimonio naturale e culturale che i territori italiani, nella loro diversità, possono offrire.Il ciclismo è uno sport che è cambiato radicalmente negli ultimi anni; è diventato materia di tecnicismi e di campioni inarrivabili dal punto di vista atletico, disegnando progressivamente una nuova meccanica della forza come della grazia, della fuga come della scalata.Mentre lo sloveno Tadej Pogacar, che è arrivato trionfante a Roma dopo un dominio assoluto, ha sbaragliato ogni concorrenza sin dai primi tornanti, il racconto televisivo della corsa si è aggiornato alternando informazione, specialismo e affondi culturali; la presenza dello scrittore Fabio Genovesi al fianco dei commentatori Rai è un delicato tocco di sapienza, regala purezza favolistica a un impianto drammaturgico in cui estasi e tragedia si fondono.Questo è il ciclismo, questo è, in fondo, il suo racconto mediatico che passa dalla televisione; gli ascolti, stabilmente oltre il milione e mezzo di media (in crescita rispetto alle ultime due edizioni), premiano quelle tre settimane di tregua del palinsesto, di un viaggio che si snoda attraverso strade solitarie e valichi invasi da ali di folla, montagne nobili e pianure sconfinate, campanili orgogliosi e rioni anonimi.Un grande romanzo fatto di mille capitoli, trame, storie, vite: Pogacar, gli inseguitori o ancora quei corridori ritardatari che arrancano sulle ultime salite, quelli che Pratolini paragonava ad anime dannate che Dante si era dimenticato di cantare, compongono tutti insieme il mosaico aspro della fatica.Il Giro d’Italia è la fiaba con cui siamo cresciuti, con tante morali quanti gli occhi che ogni anno si sgranano davanti al televisore o lungo la strada: apparentemente distante dai tempi televisivi, nel piccolo schermo ha trovato la sua sublimazione, il dispositivo perfetto per reiterare, primavera dopo primavera, l’inesauribile magia.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo CarelliInsegna International Media Systems nella Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e svolge attività di ricerca presso il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi). È coordinatore didattico del Master "Fare Tv. Gestione, sviluppo, comunicazione".
Regno Unito, in arrivo nuove restrizioni per contenere la diffusione della variante OmicronAustria, l'estrema destra contro il lockdown: "È una dittatura"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 606
Ceo di McDonalds licenziato deve restituire 105 milioni per relazioni con le dipendentiEmergenza migranti, tragedia al largo della Libia: si contano 10 morti
Scarcerato Kevin Strickland, condannato ingiustamente e libero dopo 43 anniVariante Omicron, Sudafrica: casi di positività al Covid raddoppiati in 24 ore
Covid, Gsk-Vir: il monoclonale sotrovimab è attivo anche contro la variante OmicronCercarsi re-barista per il pub di un'isola dinanzi alle coste inglesi
Adotta un figlio che nessuno voleva e dopo più di 28 anni riceve la terribile notiziaAustria, al via da oggi il lockdown per i non vaccinati: come funzionaGermania, il cancelliere Scholz introduce nuove restrizioni: "Non è tempo per grandi feste di Capodanno"Covid, l'appello del principe Harry alle case farmaceutiche: "Condividano i brevetti"
Covid Lazio, i no vax cambiano idea: più prime dosi dopo il lockdown austriaco
L'Unione
Incendio al World Trade Center di Hong Kong: evacuati a centinaia e sette intossicatiVariante Omicron, i contagi sono raddoppiati in 24 ore in SudafricaUn morto e 31 intossicati per un pasticcio di carne: condannato lo chefTrump ammette di aver fatto la terza dose: fischiato dagli elettori al comizio
Covid, Giappone verso la fine della pandemia: come hanno vaccinato l'80% dei cittadini in 4 mesiIngoia airpod invece dell'ibuprofene: "Ho inviato un vocale dall’interno del mio stomaco"Covid, in Austria nuovo record di ricoveri in terapia intensiva: superati i 600 pazientiIndonesia, morto l'elefantino con la proboscide amputata per le ferite inferte dai bracconieri