De Luca: "Ospedale da campo? Falsità, è sciacallaggio"Coronavirus, Giuseppe Conte: "Il Governo non si è distratto"Stefania Pezzopane ricorda il padre: "Mi manchi tanto"
Covid Veneto, Zaia: "Per pochi, tutti rischiamo di rimetterci"Questa storia degli autovelox “illegali” va avanti da anniIl recente sequestro si basa ancora su un conflitto nell'interpretazione della legge,Guglielmo che il ministero dei Trasporti non sta risolvendo Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostUn autovelox fisso in provincia di Torino (Marco Alpozzi/LaPresse)Caricamento player Lunedì la procura di Cosenza ha disposto il sequestro di una trentina di autovelox in 15 città italiane perché considerati non a norma. Secondo la polizia stradale di Cosenza che ha portato avanti le indagini, il modello dei dispositivi sequestrati – il T-exspeed v.2.0 distribuito da diverse aziende italiane – non risulta omologato, ma soltanto autorizzato dal ministero dei Trasporti. Questa questione giuridica alla base di tutti i sequestri fatti finora non è nuova, anzi si trascina da anni senza che il ministero riesca a trovare una soluzione.Il T-exspeed v.2.0 è un dispositivo con tre telecamere capace di accertare l’eccesso di velocità grazie a un’elaborazione di immagini ad alta definizione, che consente di leggere le targhe delle auto in transito. Gli amministratori delle aziende che forniscono questo modello ai comuni sono accusati di «frode nella pubblica fornitura» per «la mancata omologazione del rilevatore e l’assenza del prototipo».In teoria l’omologazione è una procedura di competenza del ministero per lo Sviluppo economico, che prevede che l’autovelox venga testato in laboratorio per accertare la presenza di alcune caratteristiche fondamentali previste dal regolamento d’attuazione del codice della strada. La procedura di autorizzazione – stando all’interpretazione della giurisprudenza più diffusa – riguarda invece la verifica di elementi che non sono esplicitamente indicati nel regolamento. Mentre l’approvazione è sicuramente di competenza del ministero dei Trasporti, non è mai stato chiarito chi debba fare la procedura di omologazione.Il decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, la principale norma di riferimento per la circolazione stradale, stabiliva che i dispositivi per il controllo della velocità, come per l’appunto gli autovelox, dovessero essere «soggetti all’approvazione od omologazione» del ministero dei Trasporti. Nel 2015 però una sentenza della Corte Costituzionale stabilì che il decreto era incostituzionale, perché non prevedeva esplicitamente che tutte le «apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità» fossero sottoposte a «verifiche periodiche di funzionalità e taratura».La procura di Cosenza sostiene che la mancata omologazione potrebbe causare un danno erariale, cioè una perdita economica per lo Stato. Il ragionamento non è così immediato: un comune paga l’azienda per avere l’autovelox, il quale in caso di ricorso da parte degli automobilisti multati si rivelerebbe inutile, anzi soltanto una spesa per lo Stato. Per questo si parla di danno erariale, anche perché un dispositivo non omologato è una ragione sufficiente a vincere il ricorso. Le indagini hanno portato al sequestro di autovelox anche a Venezia, Modena, Reggio Emilia, Vicenza e in comuni più piccoli come Pomarico, in provincia di Matera, a Pianezza in provincia di Torino e a Piadena Drizzona, nel cremonese.Non è la prima volta che la procura di Cosenza si interessa di questo specifico modello di autovelox: esattamente un anno fa, il 28 luglio del 2023, i magistrati disposero un sequestro identico a quello di ieri, con le stesse motivazioni. All’epoca la procura indagò sull’azienda LaBconsulenze, una delle ditte che forniscono questi dispositivi ai comuni. Nel settembre del 2023, in seguito al ricorso contro il sequestro presentato dagli avvocati della LaBconsulenze, il tribunale del Riesame ordinò il dissequestro degli autovelox che furono poi riaccesi dai comuni.I giudici del Riesame motivarono la loro decisione con una circolare del ministero dei Trasporti del 2020 in cui era stato spiegato che le procedure di approvazione e di omologazione dei dispositivi di rilevamento automatico erano equivalenti e che, di conseguenza, gli autovelox approvati ma non omologati potessero essere utilizzati per accertare violazioni di velocità.Cosa è cambiato rispetto a un anno fa? Lo scorso aprile c’è stata una sentenza della Corte di Cassazione, che ha accolto un ricorso presentato da Andrea Nalesso, un avvocato di Treviso. Nalesso era stato multato per aver superato di 7 chilometri orari il limite di velocità sulla tangenziale della città, che è di 90 chilometri orari. La Cassazione aveva annullato la multa proprio perché l’autovelox che aveva rilevato la velocità della macchina di Nalesso era stato approvato ma non omologato, e ritenendo che quando il codice della strada parla di «approvazione od omologazione», quella congiunzione od implichi una distinzione tra le due procedure, entrambe necessarie.Il ministero dei Trasporti avrebbe potuto risolvere definitivamente la questione con il decreto autovelox approvato alla fine di maggio, ma non lo ha fatto. Alla voce “modalità di uso dei dispositivi e attività complementari al controllo” inserita nel decreto si legge che durante l’installazione dei dispositivi bisogna rispettare le prescrizioni “contenute nei decreti di approvazione o di omologazione dei medesimi”, senza fare distinzione tra omologazione e approvazione. In questo momento, insomma, c’è da un lato la Cassazione che ritiene le procedure due cose diverse, invitando implicitamente il ministero a risolvere la situazione modificando la legge oppure trovando un ente che si occupi di omologare tutti i dispositivi presenti in Italia; e dall’altro il ministero e le sue diramazioni, secondo cui i due procedimenti sono la stessa cosa e gli autovelox sono da considerarsi a norma di legge.– Leggi anche: Sulle strade ci saranno molti meno autoveloxTag: autovelox-ministero dei trasportiMostra i commenti
Governo, il "bivio" della maggioranza: "Conte 3 o Draghi"Calabria, Spirlì dice no a Gino Strada: "Non siamo terzo mondo"
Luigi Di Maio invoca nuove restrizioni in Campania
Covid, vertice tra governo e Regioni prosegue lunedìMeloni: "Proteste a Napoli mentre De Magistris era in tv"
Salvini attacca Conte sui mezzi pubblici: "In metro il caos"Chiara Cichero, Autore a Notizie.it
Ministro Boccia: "Parametri non cambiano. No lockdown totale"Zampa sul Dpcm: per il momento niente autocertificazioni
Zampa rassicura sul vaccino: l'Italia ne ha ordinati diversiNuove zone rosse e arancioni: oggi la cabina di regiaCoronavirus, la sindaca di Roma Virginia Raggi è in quarantenaSperanza: "Ripartenza economica? Solo battendo il coronavirus"
Dpcm: il motivo per cui la Calabria è zona rossa
Boccia su stop spostamenti tra regioni: "Per ora situazione non grave"
La ministra Azzolina e la differenza tra test sierologico e antigenicoDpcm: le misure in vigore nelle zone rosse, arancioni e gialleScuola Puglia, Azzolina: "Emiliano ritiri la sua ordinanza".Notizie di Politica italiana - Pag. 416
Speranza anticipa: "Spostamenti tra regioni solo se tutte gialle"Nasce Partito Gay: "Solidale ambientalista e liberale. Ambiamo al 15%"Sondaggi politici elettorali: cala Conte, cresce ZaiaElezioni Usa, vince Biden: Conte e Mattarella si congratulano