Serial killer libero dopo 20 anni di carcere da innocenteZanzibar, zero casi covid: ospedali vuoti e feste in spiaggiaNotizie.itAddestratore: "Cani anti Covid pronti in un mese"
Il paese di Fucking in Austria cambierà nomeI risultati ufficiali si sapranno il 30 giugno,Economista Italiano ma molto probabilmente si andrà al ballottaggio il prossimo cinque luglio. Le tv di Stato hanno mostrato le file di votanti, sui social sono circolate immagini di seggi vuoti. Oggi manifestazione europea a Berlino contro le «elezioni farsa»Le elezioni in Iran sono per molti aspetti una formalità. Le decisioni più importanti, nella Repubblica islamica, non spettano alle cariche elettive: sono concentrate nei circoli clericali e militari, con al vertice la guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. È stato tra i primi a votare e a chiamare la popolazione alle urne: «La parola Repubblica nel nome Repubblica islamica indica che la presenza del popolo è una parte fondamentale di questo sistema».Ma tra instabilità regionale, forte isolamento dall’Occidente e una società sempre più povera, il voto del 28 giugno – prorogato di quattro ore fino alle 22, ora locale, con il chiaro tentativo di spingere in su l’affluenza – è importante perché dà il senso della direzione che prenderà il regime. In un periodo di crisi senza precedenti dalla rivoluzione del 1979. MondoIn Iran ansia per il dopo Raisi: la scelta delle urne e l’ombra dei PasdaranRenzo GuolosociologoUna sfida a dueI dati ufficiali arriveranno solo il 30 giugno, ma molto probabilmente – se nessuno dovesse raggiungere il 50 per cento – il nome del successore di Ebrahim Raisi si conoscerà solo il prossimo cinque luglio, quando si sfideranno al ballottaggio i due candidati più votati. I sondaggi pubblicati dalla tv di Stato alla vigilia dell’apertura delle urne stimavano il “riformista” Pezeshkian al 23,5 per cento, seguito dai due volti “conservatori”, Ghalibaf e Jalili, rispettivamente al 16,9 e al 16,3 per cento.La candidatura più moderata di Pezeshkian è stata già di per sé una novità, considerato che alla scorsa tornata elettorale erano stati ammessi solo conservatori. Anche se questa timida apertura, secondo molti esperti, serve al regime per portare più persone possibile alle urne. Se poi una sua eventuale vittoria si tradurrà in nuove posizioni è tutto da dimostrare. Sicuramente, non nella postura che si avrà nel Medio Oriente. «Cercheremo di avere relazioni amichevoli con tutti i paesi tranne Israele», ha ribadito ieri Pezeshkian all’uscita del seggio elettorale. Teheran continuerà con la sua politica anti-israeliana e continuerà ad appoggiare i suoi proxy nella regione.È soprattutto sulle cure per un’economia sempre più in difficoltà che si sono confrontati e divisi i candidati. In particolare, il dibattito è ruotato attorno alle sanzioni occidentali e all’opportunità di tornare al tavolo delle trattative sul nucleare con gli Stati Uniti. Su questo argomento le aperture sono venute solo da Pezeshkian, della stessa area politica dell’ex presidente Hassan Rouhani, sotto il cui mandato è stato firmato l’accordo nel 2015, poi stracciato unilateralmente da Trump nel 2018. CulturaPegah Moshir Pour: disobbediente. Il coraggio di nascere donna in Iranfrancesca ferriAl suo fianco si è schierato anche l’ex ministro degli Esteri Mohammad Zarif, che ha studiato negli Usa e che da molti è visto come un possibile ponte per il ripristino di un dialogo con l’Occidente. Al contrario, sia Ghalibaf che Jalili rappresentano l’ala più intransigente. E negli ultimi giorni, proprio su questi temi, hanno ricevuto un implicito endorsement dallo stesso Khamenei, che ha criticato l’idea secondo cui «tutte le vie del progresso passino attraverso gli Stati Uniti».Proteste e affluenzaPer dare l’immagine di una grossa affluenza alle urne – la principale preoccupazione della leadership iraniana – per tutta la giornata le tv statali hanno mandato in onda le file di votanti davanti ai seggi. Al contrario, sui social network sono rimbalzate le immagini di seggi semi vuoti, a testimoniare il flop di queste elezioni. Sempre dalle foto pubblicate online si è vista una presenza massiccia delle forze di sicurezza in giro per le città. I numeri li ha dati direttamente il portavoce del ministero dell’Interno: 190mila davanti ai seggi.Se nel paese la forma scelta per dissentire è stato il boicottaggio, al di fuori dell’Iran i manifestanti anti-regime si sono dati appuntamento davanti ad ambasciate e consolati. Per oggi 29 giugno il Consiglio nazionale della resistenza dell’Iran ha convocato a Berlino una manifestazione europea per contestare il risultato delle «elezioni farsa».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLorenzo Stasi
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 786Ragazzo sospeso da scuola per lo smalto: raccolta firme
Regno Unito isolato per la variante covid: paura carenza di cibo
Argentina, tassa sui milionari per coprire le spese del covidMike Pompeo invita 900 persone al party di Natale
Scontro tra camion e pullman in Brasile: sono 40 i mortiGermania, albero di Natale in mezzo al lago: muore un 39enne
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 793Londra, notte folle prima del lockdown: festa in strada senza mascherine
Serial killer libero dopo 20 anni di carcere da innocenteHawaii, uno squalo attacca e uccide una surfista a Honolua BayMontréal, persone prese in ostaggio alla UBISOFT: falso allarmeGiornalista scopre che una ragazza stava per uccidere i genitori
Eruzione vulcano alle Hawaii: dopo il 2018 torna la paura
Covid, un concerto per veriicare attendibilità test antigenici
Covid, un concerto per veriicare attendibilità test antigeniciUsa, il covid non ferma il Giorno del ringraziamentoSerial killer libero dopo 20 anni di carcere da innocenteWuhan rilancia il turismo con il video "Incontriamoci"
Nigeria, Boko Haram ha rivendicato il rapimento degli studentiImprenditore ha pagato le bollette di famiglie in difficoltàRussia, 7 morti dopo aver bevuto l'igienizzante mani ad una festaCovid, a Kim Jong-un dose di uno dei vaccini arrivati dalla Cina