Arresto Messina Denaro, il messaggio sulla tomba di Falcone: "Ce l'abbiamo fatta Giovà"Ambulanza con bimba di 4 mesi caricata in aereo per un trasporto urgenteL'inverno è arrivato ed ecco quanto durerà il gelo polare sull'Italia
Matteo Messina Denaro: le fasi dell'indagine che hanno portato all'arrestoQuesta settimana la temperatura media globale della Terra ha superato per la prima volta i 17°C. Il record precedente era 16.9°C,MACD nel 2016. Le due annate hanno una cosa in comune: la presenza di El Niño. Si tratta del riscaldamento ciclico delle acque del Pacifico, il cui inizio è stato ufficialmente annunciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale. È un fenomeno naturale che provoca un aumento globale delle temperature. Combinato con la crisi climatica, è un doppio cazzotto di calore per il clima terrestre. Il 2024 è l’anno sotto la lente d’ingrandimento, secondo gli scienziati potrebbe rivelarsi come il più caldo di sempre. Lunedì 3 luglio il clima della Terra ha oltrepassato una nuova soglia: per la prima volta la temperatura media globale ha superato i 17°C, contando entrambi gli emisferi, quello dove ora è estate e quello dove ora è inverno. Non era mai successo da quando esistono le registrazioni strumentali. Il record ha resistito poco: il giorno dopo la temperatura media del pianeta era già di 17.2°C. Il picco precedente era stato raggiunto nell'agosto del 2016: 16.9°C. Le due annate – 2023 e 2016 – hanno qualcosa in comune, entrambe cadute nella fase di El Niño, il cui inizio è stato annunciato questa settimana dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). È un fenomeno naturale e atteso, ma comunque non è una buona notizia. Che cosa è El Niño è una fase di riscaldamento ciclico delle acque superficiali dell'oceano Pacifico, causato dall'indebolimento degli alisei, i venti che convergono sull'equatore. AmbienteLa settimana decisiva per la protezione della natura in EuropaFerdinando Cotugno «Le conseguenze tipiche dirette sono in prossimità del fenomeno», spiega Giulio Betti, climatologo del Cnr. El Niño distribuisce precipitazioni estreme e siccità in modo irregolare tra America latina, Stati Uniti, Asia meridionale, Australia, mentre gli effetti sul Mediterraneo sono solo indiretti. Ma il dato centrale è che El Niño, riscaldando il Pacifico, provoca un aumento delle temperature medie sulla Terra, a ogni latitudine. I cicli si ripetono con cadenza irregolare (può tornare dopo due come dopo sette anni) e possono durare fino a un anno e mezzo. L'ultimo episodio era stato tra il 2018 e il 2019, ed era stato piuttosto debole, mentre quello precedente, 2015-2016, era stato tra i più forti mai registrati e ci aveva dato l'anno che a oggi rimane il più caldo con cui la civiltà umana si sia mai dovuta confrontare, il 2016. «Questo sembra essere un Niño piuttosto forte. La cosa da comprendere è che siamo solo all'inizio di un fenomeno i cui pieni effetti si vedranno in autunno e nel corso del 2024», spiega Betti. Cambiamenti climatici «El Niño è un fenomeno naturale, non c'è niente di anomalo nell'alternarsi di Niño e Niña, il ciclo opposto, che porta un abbassamento delle temperature. Il problema è come questo fenomeno interagisce con i cambiamenti climatici causati dagli esseri umani, perché lo fa in maniera subdola. Il riscaldamento globale, l'atmosfera piena di vapore acqueo, i ghiacciai che si ritirano vanno a esaltare ed estremizzare anche gli effetti di un'oscillazione ciclica». Sulla forza e la durata di questa fase di El Niño oggi possiamo fare solo previsioni, sappiamo che sarà probabilmente forte non sappiamo quanto sarà forte. Trovarci in un episodio estremo di Niño sarebbe come ricevere un doppio cazzotto di calore, uno naturale e uno di origine umana (le emissioni di gas serra causate dai combustibili fossili). Rischio 2024 Più che l'anno in corso, sotto la lente dei climatologi c'è il 2024, che tra Niño in pieno svolgimento ed emissioni potrebbe essere quello di un grande shock climatico. Secondo i modelli dell'Organizzazione Meteorologica mondiale ci sono elevate probabilità che possa superare il 2016 e rivelarsi come il più caldo di sempre, ed è anche prevedibile che nel prossimo quinquennio venga superato almeno per un anno l'aumento di temperatura media globale di +1,5°C rispetto all'inizio del riscaldamento globale. Prima della fine del decennio, l'umanità potrebbe trovarsi per la prima volta oltre la soglia più bassa fissata dall'accordo di Parigi come limite da non superare entro la fine del secolo. Il rispetto di quel trattato però si misura sulle scale trentennali e non sul singolo anno, oltrepassare +1.5°C per un anno non significherebbe averlo oltrepassato in modo permanente. Non sarebbe una sconfitta definitiva per l'umanità, solo un bruttissimo segnale. Il precedente del 2016 Di più, oggi non sappiamo. Carlos Nobre, esperto di riferimento del presidente brasiliano Lula, ha calcolato che ci sono due probabilità su tre che questo sia un Niño di quelli forti e ha guardato verso le foreste di casa, l'Amazzonia, già vicine al punto di rottura dopo gli anni della grande deforestazione di Bolsonaro: nell'ultimo anno della sua presidenza la distruzione è aumentata del 14 per cento. Durante El Niño del 2015-2016 l'Amazzonia divenne molto più secca e vulnerabile agli incendi di quanto sia normalmente e ci fu un picco della degradazione forestale. Il timore è che la vulnerabilità dopo i tagli e il fuoco degli ultimi anni combinata con gli effetti di una fase forte di El Niño possa avvicinarla ulteriormente a quel baratro chiamato savanizzazione, in cui l'ecosistema cambia irreversibilmente tipologia. Economia e salute Il clima è un sistema complesso e complesse sono le sue conseguenze. Con l'inizio di questa fase di El Niño sono due gli aspetti che preoccupano di più: gli effetti sull'economia e le ricadute sulla salute. Sul primo fronte, il documento più discusso in questi giorni è una ricerca pubblicata su Science che ha quantificato gli impatti economici delle ultime due fasi di El Niño forti sulle quali avevamo dati consolidati. Secondo lo studio, il fenomeno in cui ci troviamo ora, nel 1982-1983, ha provocato perdite economiche per 4,1 triliardi di dollari, nel 1997-1998 le perdite sono arrivate a 5,7 triliardi di dollari. Secondo gli autori dello studio, la combinazione di riscaldamento globale e Niño entro fine secolo potrebbe provocare 84 triliardi di dollari di danni economici. Per questa stima hanno ipotizzato uno scenario di riduzione delle emissioni intermedio, né ottimista né pessimista. Ovviamente questi danni sarebbero più bassi se riuscissimo a tagliare di più le emissioni, come chiede la comunità scientifica, e sarebbero invece più alti se la transizione rallentasse, direzione in cui spingono le aziende dei combustibili fossili. Dopo le fasi di El Niño secondo i ricercatori il 56 per cento dei paesi sperimenta rallentamenti nella crescita economica. La prospettiva peggiore è per quelli in prossimità del Pacifico: Perù, Ecuador, Brasile, Indonesia hanno perso in passato dal 5 al 19 per cento del Pil pro capite a causa di queste oscillazioni. Il rischio principale è per le catene globali del cibo: con El Niño i prezzi tendono sempre ad alzarsi, secondo un rapporto recente della Deutsche Bank. I future su zucchero e cacao sono già ai massimi da anni, quelli sul caffè sono ai massimi di sempre. Malattie tropicali L'altro capitolo da affrontare sulla paura della combinazione tra El Niño e crisi climatica riguarda le malattie tropicali. L'Oms ha annunciato che si sta preparando a una diffusione anomala di virus come dengue, zika e chikungunya. AmbienteL’anno peggiore per le foreste. Abbiamo perso undici campi di calcio ogni minutoFerdinando Cotugno È un effetto che potremo valutare solo tra un anno o due ma che può essere osservato già nel presente: il Perù si trova in stato di emergenza per il peggior focolaio di dengue di sempre, 150mila casi quest'anno. Numeri più bassi, ma preoccupazione in aumento, anche per la Thailandia, la Malesia e la Cambogia, mentre il Paraguay è alla prese con un numero di casi ancora basso ma anomalo di chikungunya. Nonostante un'ondata di calore in arrivo, l'estate italiana è stata finora relativamente clemente: questo può farci sentire fortunati ma non può illuderci. La penisola iberica ha avuto ad aprile e maggio le peggiori settimane di caldo primaverile mai registrate nella sua storia, le temperature elevate per diversi giorni di fila hanno fatto centinaia di vittime in India e negli Stati Uniti meridionali. Mentre il Pacifico è alle prese con El Niño, l'Atlantico ha attraversato una fase di riscaldamento delle acque superficiali fuori scala, quello che sta succedendo al largo delle isole britanniche è considerato in questo momento dalla comunità scientifica l'anomalia in assoluto più preoccupante. In Antartide si sono registrati 8,7°C, la più alta temperatura di sempre a luglio. In Austria, a Oberndorf, il termometro ha raggiunto 36,1°C. Non sarebbe una temperatura assurda, se non fosse che era mezzanotte e che era una delle più alte rilevazioni notturne di sempre Europa. A Saravan, in Iran, si sono toccati 45°C: a luglio potrebbe essere anche non così anomalo in Iran, ma Saravan è a più di 1.100 metri di altitudine, e non aveva mai fatto così caldo così in alto. El Niño arriva solo ad amplificare tutto questo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando Cotugno Giornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Covid, due casi di Kraken in Lombardia: "I vaccini continuano ad essere efficaci"Padre dona polmone a figlio di 5 anni: è il primo trapianto da donatore vivo
La mamma della bambina morta sulla A2: "Se vi chiedono soldi per il funerale è una truffa"
Incendio in un appartamento a Nuoro: morto il proprietarioVerona, auto esce di strada e finisce in canale: chi erano i tre ragazzi morti nell’incidente
Matteo Messina Denaro atteso in collegamento nell'aula di Caltanissetta: la sedia è rimasta vuotaSassi contro la sede di Radio 105: fermato un 26enne
A Putignano 11enne va in coma etilico e rischia di morireTastasale richiamato dal Ministero della Salute per contaminazione da Salmonella spp
Restituisce un portafoglio pieno di soldi ma non gli dicono nemmeno grazieSpalanca lo sportello dell'auto e centra un monopattinoFermo, cane scambiato per cinghiale ucciso da un cacciatore con un colpo di fucileIn pronto soccorso da giorni, cade dalla barella e muore
Bimbo picchiato a Ventimiglia, il padre: “Pronto a querelare chi si è scagliato contro me e sua madre”
Muore giovane dipendente di un supermercato, piangono due città
Pavia, aggredito e ferito gravemente da un cane randagioTragedia a Napoli, muore una bambina di soli 7 mesiMatteo Messina Denaro, tre scatoloni di documenti sono stati portati via dal secondo bunkerBari, incendio in una palazzina: i Vigili del fuoco a lavoro da ore
Lite fra minorenni, il papà di uno di loro spara al genitore dell'altroMorto Fratel Biagio Conte: la comunità di Palermo in luttoRiapertura dell'indagine su Emanuela Orlandi, Ali Agca: "Il Vaticano la liberi"Furioso pestaggio fra ragazzine alla fermata dell'autobus