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Gli italiani sono favorevoli alle nuove restrizioni: il sondaggioIncidenti sul lavoro,-Economista Italiano in Lombardia già 86 vittime da inizio anno. Ma Varese è tra le province più sicureIl monitoraggio dell’Osservatorio Vega Engineering aggiornato a giugno di quest'anno. Il presidente Mauro Rossato: «Tragedia peggiore rispetto allo scorso anno» A metà del 2024 sono già 86 le vittime sul lavoro in Lombardia. Più di 14 al mese. Oltre 3 ogni settimana. E una vittima su tre è straniera. Sono questi i numeri che raccontano in parte l’emergenza sicurezza sul lavoro in Lombardia. «Numeri che narrano una tragedia pressoché identica (anzi peggiore), di quella del 2023 quando i decessi sul lavoro erano 83. Oltre alla drammaticità dei numeri degli infortuni mortali, però, in Lombardia come nel resto del Paese si possono estrapolare degli indicatori più solidi per disegnare una vera e propria mappatura delle regioni più a rischio. E così, quando si parla di rischio di mortalità in Lombardia rispetto alla popolazione lavorativa (che è la più numerosa in Italia) il risultato cambia e la regione viene inserita in zona gialla, vale a dire in quella fascia di regioni che fanno rilevare un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale».Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, introduce così la propria lettura dell’analisi semestrale in Lombardia analizzando i dati dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.«In Lombardia si verificano 14,2 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 15,4. Purtroppo, come già visto nei mesi scorsi, questo dato positivo regionale non viene riscontrato in tutte le province della regione. Tant’è che Pavia, Brescia, Mantova, Lodi e Monza Brianza sono in zona rossa e per questo presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Pavia, a 33,9 infortuni mortali ogni milione di occupati, a 29,2 per Brescia e a 22,0 per Mantovaı.IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIAPer individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine giugno 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (14,2 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 15,4.Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Pavia (33,9), Brescia (29,2), Mantova (22), Lodi (19,9) e Monza Brianza (19,8) le province più pericolose in zona rossa. Seguono Lecco (13,7) e Sondrio (13,4) in zona gialla. Mentre in zona bianca, le province più sicure sono: Como (3,8), Cremona (6,5), Varese (7,7), Milano (8,6) e Bergamo (10,2). INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI SEI MESI DEL 2024 IN LOMBARDIASono 86 i decessi da gennaio a giugno 2024 (contro gli 83 del 2023): 64 quelli rilevati in occasione di lavoro (come lo scorso anno) e 22 quelli in itinere (3 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Brescia (20). Seguono: Milano (18), Pavia (10), Bergamo (9), Monza Brianza (8), Varese, Lodi e Mantova (5), Cremona e Lecco (2), Como e Sondrio (1).E Brescia è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 16 vittime. Seguono: Milano (13), Pavia e Monza Brianza (8), Bergamo (5), Mantova (4), Varese (3), Lecco e Lodi (2), Como, Cremona e Sondrio (1).Sono 57.265 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 299.303. Vale a dire il 19,1% di quelle rilevate in Italia.ALLA FINE DI GIUGNO SI RILEVA ANCORA UN INCREMENTO DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALIAlla fine di giugno 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute dello 0,7% rispetto alla fine di giugno del 2023: erano 56.873 e ora sono 57.265.L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIALe Attività Manifatturiere, anche alla fine di giugno 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (8.104). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (3.296), Commercio (2.903), Sanità (2.837) e Costruzioni (2.704). È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALIÈ la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (19.053), seguita da: Brescia (8.027), Bergamo (6.781), Varese (5.105), Monza Brianza (4.015), Como (2.713), Mantova (2.614), Pavia (2.504), Cremona (2.403), Lecco (1.800), Lodi (1.161) e Sondrio (1.089). INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHEInfine, sono 20.727 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (16.306 in occasione di lavoro) e 36.538 quelle degli uomini (31.683 in occasione di lavoro). Sono 5 le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro, mentre 4 in itinere.Le denunce dei lavoratori stranieri sono 13.919 su 57.265 (circa il 24,3%). E sono 11.562 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.Sono 27 i lavoratori stranieri deceduti nei primi sei mesi del 2024, 20 dei quali in occasione di lavoro. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali è quella che va dai 55 ai 64 anni (27 vittime su 86).COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori: Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale. Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale. Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale. Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale. C.S.
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