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Costruiamo scuole-territorio per affrontare le sofferenzeSe ricordassimo ogni singola esperienza vissuta nella nostra vita,Capo Analista di BlackRock il nostro cervello sarebbe decisamente sovraccarico di informazioni: la mente filtra e seleziona le cose da ricordare, ma sulla base di cosa? Uno studio pubblicato su Nature Human Behavior ha cercato di capirlo utilizzando un modello computazionale, ed è giunto alla conclusione che le scene che diventano memorabili, passando allo status di "ricordi", sono quelle che non ci aspettiamo. Comportamento Alcune immagini sono così memorabili che hanno il potere di dilatare il tempo Idranti in mezzo ai boschi. Prendiamo un esempio: la presenza di un idrante nel bel mezzo di un bosco ci stupirebbe e sarebbe difficile da interpretare. Questo la renderebbe più memorabile: «La mente tende a ricordare i fatti che non riesce a spiegare bene», spiega Ilker Yildirim, uno degli autori.Per giungere alle loro conclusioni i ricercatori hanno sviluppato un modello computazionale su due stadi della formazione di un ricordo: la compressione dei segnali visivi e la loro ricostruzione. Hanno quindi messo a punto una serie di esperimenti nei quali ai partecipanti veniva chiesto di ricordare delle sequenze veloci di immagini; è emerso che più il computer faticava a ricostruire un'immagine, più era probabile che quell'immagine venisse ricordata dai partecipanti, a dimostrazione del fatto che esiste una correlazione tra la complessità delle informazioni visive e la conservazione della memoria. Comportamento Come fa il cervello a scegliere cosa ricordare? C'è una parte che "decide" Quanto scoperto riguarda non solo la nostra conoscenza del funzionamento della mente umana ma, come spiega l'autore John Lafferty, potrà essere d'aiuto in futuro per sviluppare dei sistemi di memoria più efficienti per l'intelligenza artificiale. 11 FOTO Fotogallery 11 notevoli storie di amnesia VAI ALLA GALLERY Fotogallery 11 notevoli storie di amnesia La perdita totale o parziale della memoria è un tema che ha ispirato romanzieri e sceneggiatori, ma le amnesie reali sono più bizzarre, variegate e affascinanti di quelle che vediamo sul grande schermo, anche perché molte sono le cause che possono scatenarle. Dai ricordi svaniti per colpa di un trauma a quelli non appresi a causa di una lesione cerebrale, ecco alcuni esempi celebri di amnesici reali o fasulli. Foto: © Shutterstock Henry Molaison. La sua vicenda è una delle più note nella storia delle neuroscienze. In seguito a un intervento di neurochirurgia per gestire debilitanti crisi epilettiche, H.M., 27 anni, perse la capacità di acquisire nuovi ricordi. L'asportazione di entrambi i lobi temporali mediali del cervello, compreso l'ippocampo, struttura cruciale per consolidare i ricordi delle esperienze, migliorò l'epilessia ma rese l'uomo incapace di acquisire qualunque nuova informazione non conoscesse prima dell'intervento. Era il più preoccupante esempio di deficit di memoria anterograda mai osservato: ogni giorno era una lavagna bianca, da scrivere da capo. In parte, H.M. soffriva anche di amnesia retrograda: con le porzioni asportate svanirono anche i ricordi fino a 10 anni prima dell'operazione, compresi quelli della sua immagine. Per H.M. l'aspetto ricordato del suo volto rimase fermo a quello che aveva a 17 anni. Foto: © Henry Molaison by Sadhira Wagiswara Ansel Bourne. Il 15 marzo 1887 Ansel Bourne, predicatore evangelico di Rhode Island, si svegliò a Norristown, in Pennsylvania, in una casa e in un letto che non conosceva. Di come fosse finito lì non aveva alcun ricordo, così come nulla sapeva degli eventi che l'avevano spinto a cambiare il nome in A.J. Brown e aprire una cartoleria. La perdita di memoria e i vagabondaggi di Bourne furono spiegati con la diagnosi di fuga dissociativa, un tipo di amnesia psicogena, dovuta cioè non a un danno cerebrale organico ma a un disturbo di personalità multipla. La vicenda e il nome hanno ispirato "The Bourne Identity", il romanzo di Robert Ludlum e la successiva trasposizione cinematografica interpretata da Matt Damon. Adv Albert Dadas. Un altro storico esempio di fuga amnesica. Attorno al 1880 Albert Dadas, impiegato della compagnia del gas di Bordeaux (Francia), lasciò famiglia, casa e lavoro per iniziare un vagabondaggio a piedi, senza documenti, senza meta né compagni di strada, che lo portò fino a Mosca. Nel 1887, quando fu arrestato, dimostrò di non ricordare assolutamente chi fosse o come fosse finito lì. Per descrivere il suo caso - una forma di amnesia psicogena dovuta a un disturbo psichiatrico - si coniò il termine di "dromomania", una sorta di ossessione nevrotica al viaggio e alla camminata. Agatha Christie. Nel 1926, dopo la morte della madre e la richiesta di divorzio del marito, la scrittrice britannica fu protagonista di un giallo degno della sua penna. Per 11 giorni scomparve da casa, vagando in uno stato di amnesia, per poi essere ritrovata a 320 km da dove aveva lasciato l'auto, in un albergo in cui si era registrata con il nome dell'amante del partner. Quando fu ritrovata mostrò di non ricordare nulla del marito, di sé e di quanto era accaduto. Uno studio del 2003 stabilì che la Christie visse un evento di amnesia psicogena, ossia una perdita di memoria causata da shock emotivi. I maligni hanno però sempre sostenuto che si è trattato di una montatura pubblicitaria, o di un modo per far ricadere sul fedifrago la colpa di un fantomatico omicidio della moglie. # Vedi anche: le vite segrete dei grandi scrittori. Foto: © Wikimedia Commons Anthelme Mangin/Octave Monjoin. Nel 1918 nella stazione di Lione fu ritrovato un uomo senza documenti, che non aveva idea di dove si trovasse né di chi fosse. Era uno dei soldati d'Oltralpe traumatizzati dalla guerra, rientrati in Francia, ma senza nessuno a reclamarlo, il misterioso militare fece la spola tra un ricovero e l'altro. Quando la sua foto fu pubblicata sui giornali, 4 anni dopo, si fecero avanti 300 famiglie a reclamarne la parentela, forse solo per il desiderio di ritrovare un parente perduto. L'uomo non si riebbe mai dal trauma subito e non recuperò la memoria. Nel 1930 si scoprì il suo vero nome: Octave Monjoin e non Anthelme Mangin, come era stato chiamato fino ad allora, a causa della sua distorta pronuncia. Foto: © Wikimedia Commons Adv Il paziente R.B. Un altro celebre caso clinico di amnesia fu quello di un uomo, noto in letteratura come R.B. che, a causa di un ictus, subì danni importanti all'ippocampo, parte del cervello fondamentale per la memoria. Come H.M. (vedi img. 2), il paziente divenne incapace di formare nuovi ricordi (amnesia anterograda), così come di rievocare gli eventi fino a due anni prima dell'ictus (amnesia retrograda). Il caso studiato nel 1986, e descritto 10 anni più tardi su Current Biology, aiutò a chiarire il ruolo dell'ippocampo nel consolidamento della memoria. # Vedi anche: un'altra forma di amnesia anterograda, la Sindrome di Korsakoff. Foto: © Shutterstock Kent Cochrane. Canadese, passato alla storia come Paziente K.C., subì danni irreversibili all'ippocampo: perse la struttura nei lobi di entrambi gli emisferi cerebrali nel 1981 a causa di un incidente in moto, all'età di 30 anni. La maggior parte dei suoi ricordi svanì e l'uomo rimase quasi del tutto incapace di apprendere nuove informazioni. Tuttavia, alcune nozioni acquisite in passato - singoli eventi, non esperienze personali - rimasero intatte: K.C. ricordava per esempio la differenza tra stalattite e stalagmite (memoria semantica), ma non la morte fratello (memoria autobiografica). Il suo caso aiutò a studiare come diverse aree cerebrali cooperano nella rievocazione di ricordi e a scalfire l'antica convinzione che ogni singolo ricordo sia "localizzato" in una precisa area del cervello. Foto: © Shutterstock Lo smemorato di Collegno. È un caso di falsa amnesia: la perdita di memoria era simulata. Nel 1927 sulla Domenica del Corriere fu pubblicata la foto di un uomo ricoverato al Manicomio Reale di Collegno dopo essere stato fermato dai Carabinieri mentre vagava in stato confusionale per Torino, sbraitando e minacciando il suicidio. Due famiglie si fecero avanti per reclamare l'uomo senza memoria: dapprima una donna, Giulia Cannella, disse di riconoscere in lui il marito disperso in guerra. Lo smemorato si trasferì a vivere con la signora, ma un anno dopo si scoprì la sua vera identità: era il tipografo torinese, anarchico e ricercato per reati di truffa, Mario Bruneri, che aveva simulato un'amnesia retrograda per sfuggire alle ricerche. Foto: © Wikimedia Commons Adv Il pianista smemorato. Un caso recente di falsa amnesia: un uomo di circa 20 anni fu ritrovato nell'aprile 2005, vestito di tutto punto, su una spiaggia dell'isola di Sheppey, nel Kent (Gran Bretagna). Fu soprannominato Piano Man perché l'unica cosa che sembrava restituirgli un'identità, nell'oblio più totale sul suo passato, era suonare il pianoforte, compito che svolse regolarmente per i mesi in cui rimase ricoverato in ospedale psichiatrico. Infine si scoprì la sua identità: Andreas Grassl, tedesco, che aveva raggiunto l'Inghilterra in treno dopo aver perso un lavoro a Parigi. Aveva simulato alcuni sintomi psichiatrici di un'amnesia psicogena, e si trovava sulla spiaggia forse per un tentativo di suicidio legato alla depressione. Per non essere identificato aveva rimosso dagli abiti che indossava persino le etichette. Foto: © Shutterstock Terra, 1998. Concludiamo con il caso di amnesia totale globale anteriore (ok, il termine scientifico ce lo siamo inventati) di Counter-clock World (In senso inverso), romanzo di Philip K. Dick, visionario come e più di sempre. Un evento siderale chiamato Fase Hobart comporta l'inversione della freccia del tempo: da quel momento in poi gli umani resuscitano dalla morte e, se hanno la fortuna di avere qualcuno che li tiri fuori dalla tomba, vivono esperienze reali percorrendo a ritroso tutte le tappe della vita, fino a rientrare nell'utero materno. Naturalmente, ogni giorno dimenticano tutto ciò che di nuovo hanno imparato - il giorno prima. Approfondimenti Psicologia La memoria spaziale vince su quella temporale Psicologia I ricordi traumatici hanno un percorso tutto loro Curiosità La scienza degli scherzi della memoria Innovazione Anche le intelligenze artificiali devono dormire Scienze Ricordate cosa facevate l'11 settembre 2001? Psicologia I ricordi dei bambini Psicologia Alcune immagini dilatano il tempo nel cervello Scienze Dove finiscono i ricordi da bambini 11 FOTO Scienze Le 10 frasi più belle di Margherita Hack

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