Nuntereggae più: quando il turismo di massa divora le nostre cittàIl Papa: ignorare le divisioni tra cristiani alimenta terreno per conflittiÈ arrivato il primo ok al Ponte sullo Stretto
Addio a don Sandro Vigani, per 15 anni direttore di “Gente Veneta”Meloni esulta: «Si rafforza la democrazia». Ma l’iter è ancora lungo e i leghisti aprono a modifiche. Gli azzurri presentano quattro odg sul ddl Calderoli,VOL ma sono sotto scacco con il redditometroAlla fine, tutto è andato secondo copione: il Senato ha approvato la riforma costituzionale del premierato con 109 favorevoli, 77 contrari e un astenuto e i numeri danno la sostanziale certezza che, al termine del lungo iter parlamentare, il referendum sarà inevitabile.La prima a gioire del risultato è stata la premier Giorgia Meloni, che pure in campagna elettorale aveva ridimensionato la portata della riforma. «Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati», è stata la sua presa di posizione.A concludere la giornata, Fratelli d’Italia ha fatto il verso alle opposizioni – scese in piazza Santi Apostoli contro le riforme – improvvisando un flash mob accanto al Senato, in cui hanno esposto uno striscione in cui si leggeva: «Fine dei giochi di palazzo. Con questa riforma decideranno gli italiani». Italia«Basta divisioni». La piazza contro autonomia e premierato chiede unità a Schlein e ConteDaniela PreziosiIn realtà, l’ipotetica fine dei presunti giochi di palazzo arriverà solo dopo il via libera anche della Camera e poi la seconda lettura in entrambi i rami del parlamento e già questa prima approvazione rischia di essere velleitaria, finendo risucchiata nei dissidi della maggioranza. Proprio nel giorno del via libera la Lega ha mandato un proverbiale avviso ai naviganti.«Miglioramenti sono possibili» per «togliere qualche freccia dall’arco delle opposizioni in vista del referendum», ha detto il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, anche se «molto dipenderà dalla disponibilità di Fratelli d’Italia». Dal canto suo, la Lega «rispetterà l’accordo politico», è stata la conclusione, lasciando sottinteso l’ormai conclamato accordo del sì al premierato in cambio di quello sull’autonomia differenziata, ma anche lasciando capire che il partito di Matteo Salvini non abbasserà la guardia ora che è arrivato il suo momento di incassare.L’autonomiaAnche perché, per il gioco dei veti incrociati, il testo del ddl Calderoli non può ancora considerarsi sicuro del via libera definitivo e ad assediarlo in questo caso è Forza Italia.Il partito di Antonio Tajani non ha mai nascosto le sue perplessità su un disegno di legge ordinario che mette a rischio l’unità del paese e penalizza – con preoccupazione manifestata anche dai governatori del sud di centrodestra – in particolare il Meridione. Inizialmente era trapelata la volontà di presentare un emendamento, poi ha prevalso il pragmatismo: modificare ora il testo avrebbe significato rispedirlo in nuova lettura al Senato e lo sgarbo sarebbe stato imperdonabile. VociPremierato, 180 costituzionalisti al fianco di Liliana Segre e contro la riforma della CostituzioneCosì FI si è ridimensionata, proponendo quattro ordini del giorno che impegnano il governo nell’attuazione della riforma a «valutare l’opportunità di prevedere la predisposizione di un’analisi di impatto» prima di stipulare le intese anche nelle materie escluse dai Lep.Inoltre, «è opportuno vigilare con estrema attenzione affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale» e «di applicare in maniera rigorosa la tutela dell’unità giuridica o economica dello stato», quindi che si possa «limitare l’oggetto del negoziato ad alcune materie o ambiti individuati dalla regione nell’atto di iniziativa».Infine, FI ha chiesto di prevedere che tutti gli schemi di decreti siano «corredati da una relazione tecnica, per consentire la verifica anche in sede parlamentare tanto delle implicazioni finanziarie del trasferimento, quanto del rispetto dei criteri previsti dalle intese» e di non avviare negoziati «fino alla definizione dei relativi Lep».I quattro odg saranno votati mercoledì 19 e portano le firme del capogruppo Paolo Barelli, del suo vice Raffaele Nevi, del presidente della commissione Affari Costituzionali, Nazario Pagano, e di uno dei relatori del testo, Paolo Emilio Russo. Il tentativo è quello di dare ogni crisma di formalità alla richiesta, pur sapendo bene che gli odg rimangono un’arma spuntata e che il loro contenuto spesso è un puro auspicio, se non lettera morta. ItaliaCos’è il premierato e cosa prevede la riforma voluta da MeloniDi più evidentemente era impossibile fare, anche perchè FI è a sua volta tenuta sotto scacco dalla Lega sul redditometro. Tajani ha chiesto di eliminarlo, ma il sottosegretario all’Economia leghista, Federico Freni, ha glissato, parlando di «istanze di FI valorizzate», ipotizzandone l’abolizione in un altro provvedimento «molto vicino» ma non ancora definito. Eppure, le fibrillazioni d’aula sono arrivate fino in Veneto, dove il presidente Luca Zaia ha messo le mani avanti. «L’autonomia è un pilastro del programma di governo, così come il premierato. Che salti il banco nemmeno voglio pensarlo», ha detto al Corriere della Sera.Al netto degli slogan politici, tuttavia, anche la Lega sa bene che la riforma parte zoppa, se manca l’indicazione delle risorse. «Le risorse devono essere definite nelle varie intese e poi finanziate al livello delle varie leggi di bilancio», ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ammettendo che la cifra necessaria per le materie Lep è impossibile da stabilire, «prima di tutto bisogna sapere quali sono quei diritti civili e sociali che noi dobbiamo garantire e dopo potremo sapere le risorse di cui avremo la necessità». In altre parole, in questo momento nemmeno una stima esiste. «Io mi accontenterei di stanziare anno per anno risorse per alcuni di questi Lep», ha concluso.Dopo la fine della tornata europea, dunque, in maggioranza la tensione continua a essere strisciante, in un conflitto a bassa intensità che vede tutti e tre i partiti con la mano sul grilletto a difesa delle proprie posizioni. Soprattutto la Lega, che dal voto è uscita come forza fanalino di coda e dovrà vincere la competizione di FI, che si considera ormai l’interlocutore privilegiato e soprattutto essenziale di Meloni sia in ottica europea sia nell’approvazione delle riforme.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Punto da una vespa, muore lo chef Pavel Marc: era andato al cimitero a portare i fiori sulla tomba della mammaMattarella nel segno di San Benedetto: «Compito della Ue è costruire la pace»
Una guida e un bilancio delle attività
Alice Sabatini: «Dopo la gaffe a Miss Italia sono stata bullizzata ovunque. In rete un attimo sei un re e quello dopo sei nella polvere»Antonella Clerici operata d'urgenza alle ovaie: «Travolta da uno tsunami, salva grazie alla prevenzione»
Parigi appesa alla Senna: l'acqua sporca per ora impedisce le gareAscensore con 5 ragazzi dentro precipita di un piano, tragedia sfiorata: salvi grazie ai paracadute di sicurezza
Ora di religione, via libera ai concorsi per 6.428 postiWeinstein ha il Covid: ricoverato con polmonite bilaterale
Se la libertà è a senso unico diventa violenza simbolica«Terremoti? Prevederli non è impossibile»: le scoperte dell'Università di Parma. Cosa è emersoL'economia cinese è in difficoltà, l'Italia può trovare spazi. Il punto di BoselliWeinstein ha il Covid: ricoverato con polmonite bilaterale
Le aree interne si spopolano e la gente va a vivere nelle grandi città
La Zanzara va in vacanza e chiude (per sempre?)
Luciana Littizzetto mostra la mamma (per la prima volta) e denuncia: «Bloccata in casa senza ascensore»I 1.200 chilometri a piedi di Camila per salvare suo figlioAlzheimer, Ema blocca farmaco Lecanemab: ecco perchéRaoul Bova in “Emily in Paris”: «La prima scena? A letto con Philippine Leroy-Beaulieu. La parità di genere nel cinema sta arrivando»
Troppe esistenze negate. «La crisi demografica sia sprone alla tutela della vita»Malattie trasmesse dagli insetti: Dengue, West Nile, Chikungunya e Zika. Lo scenario e i casi in ItaliaSesso senza protezione, medico sportivo: "Importanti informazione e campagne mirate"Lavoro, meno incidenti ma più morti