File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Dritto e Rovescio, Meloni è ferma su Cospito: "Lo Stato non tratta con mafia e terrorismo"

Meloni ribadisce il no alle dimissioni di Donzelli e Delmastro: "Non ce n'è bisogno"Qatargate, Pina Picierno sull'arresto di Cozzolino: "Una ferita per la nostra comunità politica"Stati Uniti fuori da Niger e Ciad: così si aprono le porte alla Russia

post image

Almeno 133 morti nell’attacco al teatro di Mosca. Il discorso di Putin: «Un attacco sanguinoso e barbaro»Nel trentennale di Mani pulite,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock il magistrato del pool milanese è stato rinviato a giudizio a Brescia. La vicenda giudiziaria nasce dal passaggio dei verbali in cui Amara racconta dell’esistenza della presunta Loggia Ungheria, coperti da segreto istruttorio. I documenti sono stati dati da Storari a Davigo, il quale poi li avrebbe portati alla conoscenza dell’ufficio di presidenza del Csm Esattamente trent’anni dopo Mani pulite, il magistrato del pool di Milano ed ex consigliere del Csm oggi in pensione, Piercamillo Davigo, è stato rinviato a giudizio. L’ipotesi di reato è rivelazione di segreto d’ufficio e il processo è solo uno dei tanti rivoli d’indagine che hanno avuto origine dalle dichiarazioni dell’ex consulente esterno di Eni, Piero Amara, terremotando la procura milanese. Il processo all’ex magistrato inizierà a Brescia il 20 aprile e l’accusa è di aver illegalmente divulgato i verbali di interrogatorio di Amara. I documenti coperti da segreto gli erano stati consegnati in formato word dal pm Paolo Storari, anche lui indagato per lo stesso reato in un processo parallelo in rito abbreviato con decisione sul rinvio a giudizio fissata per il 7 marzo. Storari, infatti, aveva chiesto consiglio a Davigo e gli aveva dato i verbali, che contenevano il racconto sull’esistenza della presunta loggia Ungheria. Il magistrato milanese, infatti, era in disaccordo con i colleghi dell’ufficio nella gestione dell’inchiesta e, informando un componente del Csm, riteneva di agire in «autotutela» di fronte a quella che lui riteneva un’inerzia della sua procura, che tardava a iscrivere le notizie di reato.  Davigo a sua volta avrebbe violato «i doveri inerenti alle proprie funzioni» e abusato «della sua qualità di componente del Csm», perchè «pur avendo l'obbligo giuridico ed istituzionale di impedirne l'ulteriore diffusione» avrebbe rivelato il contenuto ad altre persone, tra cui tra cui i membri dell’ufficio di presidenza del Csm, il procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi e anche il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra. La verità di Davigo Il dottor Sottile non era presente in aula perchè impegnato a Pisa a un convengo per il trentennale di Mani pulite, ma è deciso a far valere la sua verità in dibattimento: «Il dottor Davigo si difenderà fortemente», ha detto il suo legale. Soprattutto, è deciso a farlo in modo pubblico. La settimana scorsa aveva chiesto, senza successo, che l’udienza preliminare durante la quale si è fatto interrogare per oltre tre ore si svolgesse a porte aperte. Ora, invece, ha scelto il rito ordinario e dunque le udienze saranno pubbliche. La linea difensiva è sempre la stessa: ribadire la correttezza del suo operato e, come hanno sottolineato i suoi difensori, evidenziare la «la contraddizione del capo d'imputazione». Secondo l’avvocato Francesco Borsai,infatti, «lascia perplessi come come Davigo abbia potuto compiere il reato di rivelazione di segreto d'ufficio mostrando i verbali secretati dell'avvocato Piero Amara al vicepresidente del Csm David Ermini». Il punto sempre sostenuto da Davigo è appunto che il segreto istruttorio non sia opponibile ai membri del Consiglio. Questo nuovo capitolo è solo l’ennesimo dello scontro che ha messo gli uni contro gli altri i magistrati della procura di Milano e i membri del Csm. La storia è complicata e affonda in una vicenda come quella dell’esistenza della loggia Ungheria, che ha ancora moltissimi punti oscuri e in cui si accavallano versioni discordanti. Da una parte Storari e Davigo, convinti di aver agito nei limiti della legalità e contro l’inerzia della procura di Milano; dall’altra i vertici dell’ufficio guidato da Francesco Greco (il pm più giovane del pool di Mani pulite) con i suoi sostituti, che invece difendono la gestione del pentito e la tempistica dell’apertura del fascicolo, infine avvenuta. Sempre a Brescia, però, pende un’indagine parallela a carico dei sostituti Fabio De Pasquale, Laura Pedio e Sergio Spadaro, indagati per omissione d’atti d’ufficio per il mancato deposito di un video nel processo Eni, in cui Amara era teste chiave e nell’ambito del quale ha reso gli interrogatori sulla loggia. Il filone romano Un terzo polo, invece, sono i riverberi romani della vicenda: come si sono mossi i consiglieri del Csm messi al corrente dei verbali da Davigo e in che modo la esistenza dei verbali è stata resa pubblica. Nei procedimenti contro Storari e Davigo, infatti, si è costituito parte civile il consigliere del Csm Sebastiano Ardita. I verbali che contenevano anche il suo nome tra i presunti affiliati alla loggia sono stati trafugati dallo studio di Davigo e poi inviati ad alcune testate giornalistiche e al consigliere del Csm Nino Di Matteo. Lui ne ha dato pubblica notizia durante un plenum del Csm, citando le informazioni considerate diffamatorie contenute nei confronti di Ardita ma «senza le condotte illecite compiute dai due imputati, Ardita non avrebbe subìto la massiva infamante divulgazione di quelle informazioni riservate», ha detto l’avvocato Fabio Repici, che difende Ardita.  L’intreccio è fitto e ancora ingarbugliato: non esiste verità processuale sull’esistenza o meno della presunta loggia; non si sa ancora con certezza quante persone fossero al corrente dell’esistenza dei verbali segreti e non è chiaro nemmeno se l’iniziativa di Davigo sia servita a far muovere i vertici del Csm perchè Milano procedesse alle iscrizioni delle notizie di reato. Molte inchieste, tuttavia, sono in corso in tutta Italia, in base alla competenza e a seconda dei vari filoni: sicuramente a Roma, Milano, Perugia, Brescia e Firenze. La coincidenza storica del rinvio a giudizio di Davigo nello stesso giorno in cui venne arrestato Mario Chiesa, tuttavia, chiama un parallelismo. Nel 1992 a Milano nasceva il mito del pool di magistrati che con l’inchiesta Mani pulite hanno contribuito al crollo della prima repubblica. Nel 2022 un’altra inchiesta milanese sta contribuendo ad allargare la crisi della magistratura, ma ha anche messo in crisi la procura di Milano e uno contro l’altro i magistrati che trent’anni fa lavoravano fianco a fianco. La posizione di Storari Nell’avviso di conclusione delle indagini del 6 ottobre scorso, la procura di Brescia ha scritto che Storari ha agito «al di fuori di ogni procedura formale, per lamentare presunti contrasti», e che tale comportamento sia avvenuto «in assenza di una ragione d'ufficio che autorizzasse il disvelamento del contenuto di atti coperti dal segreto investigativo e senza investire i competenti organi istituzionali deputati alla vigilanza sull'attività degli uffici giudiziari». Al termine dell’udienza, il pm ha chiesto la condanna a sei mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio. Storari, invece, ha sostenuto di aver agito per autotutelarsi, vista l’inerzia dell’ufficio di procura nel procedere alle iscrizioni ma sul rinvio a giudizio si deciderà nella prossima udienza, il 7 marzo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

La Russa non va all'incontro sulla Shoah: "Non volevo politicizzare il tema"Il Superbonus varrà solo per alcune categorie di italiani: ecco quali

Giorgia Meloni sulla questione Cospito: "Non ci sono i presupposti per le dimissioni di Delmastro"

Giorgia Meloni allergica alla Germania? La verità della premier: "Solo alla lingua"Uomo minaccia di farsi esplodere davanti al consolato iraniano di Parigi. Droni israeliani su Isfahan, in Iran

Tutti gli accordi tra Ue e paesi arabi: così von der Leyen fa leva sui migranti per essere rielettaBerlusconi su Zelensky: "Da Premier non sarei mai andato da lui"

Calenda a Meloni: "Giù le mani da presidenza della Repubblica, deprimente spiegarlo a semifascista"

Mosca-Kiev, la guerra dell’energia e dei blackout. Arrestato il viceministro della Difesa russoI carri armati nel cuore di Rafah mentre Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la Palestina

Ryan Reynold
Netanyahu blandisce la destra in attesa di Blinken: «Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas»Assist di Elly Schlein al M5s su Reddito di cittadinanza e salario minimoVeicolo dell’Onu colpito vicino al valico di Rafah, raid sul campo profughi di Jabaliya

Campanella

  1. avatarL’Iran si dice pronto a «a colpire con jet supersonici russi» Wsj: Teheran ha evacuato le sue basi in Siriaanalisi tecnica

    Operazione di Israele nell'ospedale al Shifa. Riprendono le mediazioni in QatarPrimarie del Pd: quando si vota e chi può votare il nuovo segretarioI profughi verso le macerie di Khan Younis. Israele smentisce progressi nei negoziatiGaza, gli Stati Uniti presentano risoluzione all’Onu. Borrell: «Israele ha il diritto di difendersi, non di vendicarsi»

    1. Studio Aperto: l'intervista a Silvio Berlusconi, come il Cavaliere vuole conquistare la Lombardia

      1. avatarGaza, Hamas potrebbe accettare l’accordo con Israele nelle prossime oreProfessore Campanella

        L’Assemblea Onu vota a favore della membership palestinese. Israele: «Avete aperto ai nazisti moderni»

  2. avatarL’Onu chiede un’inchiesta «indipendente» sulle fosse comuni a Khan Younis. Si attende l’offensiva a RafahBlackRock Italia

    Aggressioni negli ospedali: Piantedosi promette più polizia subitoUcraina, massiccio attacco russo. Zelensky: «I droni non sono indecisi come i politici»È vietato il dissenso. In Iran non si ferma la repressioneChi è Attilio Fontana

  3. avatarI carri armati nel cuore di Rafah mentre Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la PalestinaVOL

    Caso Cospito, per Tajani è in corso un attacco allo stato italianoSuperbonus, il Governo convoca vertice con costruttori: domani il faccia a facciaPutin: «Schiereremo truppe al confine con la Finlandia»Dl anziani, Meloni: "Siglato patto per la terza età"

Sanremo 2023, Salvini su Fedez: "Certe scene un po' volgarotte"

Gaza, l’Idf bombarda una scuola dell’Unrwa: 37 morti. Ucciso un riservista italo-israeliano in un attacco di HezbollahL’Onu chiede un’inchiesta «indipendente» sulle fosse comuni a Khan Younis. Si attende l’offensiva a Rafah*