File not found
Economista Italiano

Notizie di Politica italiana - Pag. 348

Berlusconi: attesa in mattinata la sentenza del processo Ruby terCovid, Fedriga commenta le imminenti riaperture: "Si poteva fare di più"Minacce di morte al ministro Speranza: quattro gli indagati

post image

Sileri: "Le nuove misure non sono l'anticamera del lockdown"Madame Yevonde è stata la pioniera del colore. Grazie alla sua camera speciale poteva permettersi di lavorare separatamente le lastre ciano,ETF magenta e giallo. Un processo che le consentì di manipolare in molti modi l’immagine, anticipando ciò che viene fatto oggi con le macchine digitali. Diciotto scatti della serie “Goddesses and Others” con 130 ritratti realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sono stati esposti alla Laing Art Gallery di Newcastle Upon Tyne nella mostra “Life and Colour”Medusa ha il volto pallido ma bellissimo. I suoi occhi magnetici bucano l’obiettivo e le labbra color del sangue sono serrate in una smorfia drammatica, quasi d’orrore; un pitone le avvolge il collo, sfiorandole appena le spalle nude, e tra i capelli masse di serpi nere strisciano scomposte. Non ricordano, i suoi tratti, quelli demoniaci delle Medusa dell’arte classica né le misteriose e tragiche rappresentazioni di Caravaggio, Bernini, Rubens o Bocklin: la sua espressione ci rimanda, piuttosto, a quella di un’icona glamour degli anni Novanta, a una top model che qualche maestro della fotografia contemporanea ha voluto ritrarre in tutte le sue più inquiete sfumature.Sono l’intensità vagamente sinistra di quel volto, l’enigmatica eleganza dei lineamenti, la modernità della composizione fotografica e l’uso innovativo del colore a renderla così “famigliare”, così affine al gusto e alla sensibilità di oggi, così corrispondente al nostro immaginario estetico.Con il suo mixage di toni cipria, oro, ottanio ed ebano, questa seducente Regina delle Gorgoni possiede, infatti, un’originalità che ha scavalcato tempi e mode proprio perché originale era la fotografa londinese che quasi 95 anni fa l’ha resa immortale: Yevonde Philone Cumbers Middleton, conosciuta – sebbene mai abbastanza celebrata – nel mondo della fotografia, dell’arte e della pubblicità come Madame Yevonde, la pioniera del colore.È stata lei, la fotografa amata dalle socialites, dalle debuttanti più blasonate degli anni Venti e Trenta e dalle donne più indipendenti dell’epoca a riconoscere nel volto dell’aristocratica estone Madeleine von Samson Himmelstjerna Mayer, con cui giocava spesso a bridge, i tratti della più intrigante Medusa del secolo. La Vivex One-Shot TricolourTra la primavera e l’estate 1935, ispirata da un recente, esclusivo party “consacrato” alle dee e agli dei dell’Olimpo che la brillante cantante Olga Oggie Lynn aveva organizzato all’Hotel Claridges di Londra per sostenere una fondazione benefica, Yevonde aveva avuto l’idea di fotografare nel suo studio di Mayfair oltre una ventina di signore della nobiltà britannica nelle vesti di divinità greche e romane e di altre figure della mitologia classica: ciascuna di loro era stata ritratta come un prezioso tableau vivant fatto di colori esplosivi, di riflessi e iridescenze che animavano tessuti e fondali, di ombre profonde, teatrali, di stravaganze materiche e sfumature che diventavano linfa, tanto per i loro volti quanto per gli oggetti di scena con cui dialogavano.Per creare questo variegato olimpo vagamente surrealista che aveva intitolato “Goddesses and Others” (“Dee e altri”) e presentato al pubblico nel luglio 1935, Madame Yevonde aveva usato una particolare fotocamera: la Vivex One-Shot Tricolour, che le permetteva di esporre simultaneamente tre lastre negative in cellophane cerato a colori – ciano, magenta, giallo per l’intera gamma – e di lavorarle separatamente. L’immagine finale era ottenuta stampando a mano, una sopra l’altra, le tre immagini impresse sulle lastre cromaticamente separate.Questo peculiare processo “sottrattivo”, il Vivex, inventato nel 1929 dal chimico inglese D.A. Spencer, aveva consentito alla fotografa di manipolare in molti modi il colore, anticipando di gran lunga ciò che viene fatto oggi con le fotocamere digitali, di sperimentare effetti originalissimi posizionando i cellophane colorati sopra le luci e l’obiettivo e di contribuire a rivoluzionare il gusto dell’epoca, scardinando lo scetticismo che permeava l’uso del colore nelle fotografie. «Il nostro senso naturale per il colore si è atrofizzato dopo tutti gli anni in cui non si è più usato», ripeteva spesso.Diciotto foto della serie, insieme a più di 130 ritratti realizzati sia a colori (Yevonde aveva continuato ad usare il Tri-colour process per una decina d’anni, finché la guerra non chiuse lo stabilimento di Spencer) che in bianco e nero e, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, stampati al bromuro solarizzato, sono state esposte alla Laing Art Gallery di Newcastle Upon Tyne nella mostra “Life and Colour”, dove è possibile ammirare fino a domani le 25 stampe a colori in carbonio commissionate dalla National Portrait Gallery di Londra all’artista Katayoun Dowlatshahi sui negativi originali in vetro. Supportata dal Fondo per la cultura della Maison Chanel, l’anno scorso, prima di approdare a Newcastle, la mostra ha sorpreso e affascinato il pubblico londinese della National Portrait Gallery, che dell’artista scomparsa nel 1975 a 82 anni raccoglie un discreto numero di opere. Le originiContemporanea del famosissimo fotografo, illustratore e designer inglese Sir Cecil Beaton, Yevonde era nata da una famiglia benestante e cresciuta tra parties e prime teatrali; aveva studiato tra il Belgio e Parigi e per un periodo si era sentita assai vicina alla causa delle Suffragette e alla loro battaglia per il diritto di voto alle donne: a 17 anni però, dopo aver realizzato di non essere interessata ad immolarsi a questa causa e una volta superato un breve periodo di indecisione sul suo dorato futuro, aveva risposto a un annuncio apparso in un quotidiano: «Cercasi assistente in un importante studio fotografico di Londra» scegliendo, a quel punto, di diventare fotografa.L’importante studio era quello, a Mayfair, di Lallie Charles (Martin), la più celebre ritrattista dell’epoca, amatissima dall’alta società britannica. Da lei Yevonde aveva imparato l’arte di costruire la foto in studio in modo glamour, posizionando fiori e arredando in maniera ricercata e accattivante gli ambienti, scegliendo le luci delle lampade e puntando ad evocare emozioni e sensazioni attraverso le pose, gli sguardi e i lussuosi abiti delle modelle.A far decollare la sua carriera era stata la guerra, e soprattutto il periodo che ne era seguito: quando in Europa avevano cominciato a deflagrare le bombe, i ritratti in studio della quasi cinquantenne Lallie avevano smesso di affascinare le donne, ormai completamente conquistate dalle nuove mode che si erano nel frattempo affermate. Alla Belle Epoque si erano sostituite le Avanguardie, con la loro esaltazione della modernità, con i colori saturi e lo spirito rivoluzionario; inoltre, avevano preso sempre più piede i magazine illustrati (“The Sketch”, “The Tatler”, dove spesso Madame Yevonde aveva pubblicato ritratti e foto commerciali) ed erano nati nuovi miti.Ammaliate dallo stile delle stelle del cinema, le donne portavano adesso i capelli corti o a caschetto e le unghie laccate mentre le gonne si erano fatte corte e gli abiti scintillanti: era così che volevano essere ritratte. Nella società si erano anche diffusi nuovi appetiti ed eccitanti tentazioni: nuove tendenze alla sperimentazione, anche sessuale, in netto contrasto con le austerità, la rigidità morale e le repressioni vittoriane.Nel 1921, a 28 anni, Yevonde aveva lasciato lo studio al civico 92 di Victoria Street (aperto nel 1914) per quello, più spazioso, al numero 100; nello stesso anno era intervenuta al congresso dell’associazione dei fotografi professionisti con una relazione sulla «ritrattistica fotografica dal punto di vista della donna». Era la prima volta, nella storia dell’associazione, che una fotografa aveva pronunciato un discorso pubblico.Nel 1933, al termine della sua mostra “Photographs by Yevonde”, la prima di ritratti a colori in Gran Bretagna, aveva traslocato nello studio di Mayfair dove, tra il 1935 e 1938, aveva realizzato la serie delle Dee insieme a un ampio numero di ritratti fotografici, compreso quello di George Bernard Shaw, dei due giovanissimi nipoti del politico nigeriano Muhammadu Dikko e il suo, con abito rosso e la Vivex One-Shot camera su fondo blu.Amante delle provocazioni, anticipatrice di stili poi ripresi e rielaborati da artisti come Pierre et Gilles, Anton Corbjn, David LaChapelle, Miles Aldridge, per lei contava «essere originale o morire»: era questo il motto con cui aveva vissuto la propria vita e la propria arte, intrecciando con sapienza l’una con l’altra, come ricorda la stessa Madame nell’autoritratto che chiude la mostra. «Questa non è stata la storia della vita di una donna ma la storia di una fotografa che si dà il caso sia una donna».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMonica Zornetta

Notizie di Politica italiana - Pag. 361Sondaggi elettorali Youtrend 15 aprile: cala la Lega e cresce Fratelli d'Italia

Covid, parla Salvini: "Impensabili chiusure indipendenti dai dati"

Salvini incontra Draghi: "Parlato di riaperture, non sottosegretari"Idea vaccino in farmacia, ecco come funziona

Nuovo decreto in arrivo in settimana: Draghi verso l'incontro con le regioniMalore per Mattarella, salta presenza al rientro salma Attanasio

Giorgetti: "Sui vaccini c'è una guerra geopolitica, politica europea ha fallito"

Paragone chiede le dimissioni di Speranza: "Pessima gestione del piano pandemico"Covid, Salvini su lockdown a Pasqua: "Irrispettoso per gli italiani"

Ryan Reynold
Emiliano chiude le scuole in Puglia fino al 14 marzo per covidMalore per Mattarella, salta presenza al rientro salma AttanasioRoberto Gualtieri è il candidato sindaco a Roma per il Pd

Professore Campanella

  1. avatarCoprifuoco, intesa nella maggioranza: governo si impegna a rivederlo a maggioCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Ddl Zan, significato della legge e campagna social di sensibilizzazione degli artistiCovid-19, Bonaccini: “Siamo in piena terza ondata”Il ruolo del commissario Arcuri viene ridimensionato da DraghiStadi aperti, il ministro dei Beni culturali Franceschini: "Per i concerti stesse regole del calcio"

      1. avatarScorta per la compagna di Giuseppe Conte: indagine archiviataETF

        Meloni attacca Mario Draghi: “Facevamo prima a tenerci Giuseppe Conte”

  2. avatarVaccino AstraZeneca, Draghi: "Muoversi come gli altri paesi Ue"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Sileri sul piano pandemico: "Ranieri Guerra a dicembre mi ha detto che era aggiornato"Covid, ministro Speranza: “Ieri record di 350 mila vaccini, accelereremo ancora”Fico: "È un bene che Conte elabori progetto rifondativo del M5s"La proposta di Garavaglia per rilanciare il turismo in Italia: idea isole covid-free

  3. avatarSalvini incontra Draghi: "Parlato di riaperture, non sottosegretari"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Vaccino Covid in Campania: il presidente De Luca: "Non procederemo per fasce di età"Governo Draghi, addio ai "Ristori": arriva il decreto "Sostegno"Gori: "Non credo sia una buona idea portare la didattica in presenza delle scuole superiori al 100%"FdI propone l’italiano in Costituzione come lingua ufficiale

Voto di fiducia, i (presunti) numeri di Draghi al Senato e alla Camera

Giorgia Meloni sul debutto di Draghi: “Uguale a Conte”Consiglio europeo, Draghi: "Dobbiamo incamminarci"*