File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

La terribile proposta di Kadyrov: "Mosca valuti il nucleare tattico"

Parigi 2024, protesta Settebello prima di Italia-Spagna: rabbia pallanuotoAttacco alla scuola a Gaza City, il botta e risposta tra Israele e HamasFemminicidio Fonte Nuova, il delitto programmato da 2 giorni: "Mia moglie lo meritava"

post image

Come cambierà il Servizio Sanitario Nazionale con il Pnrr? Le novità dal 2026Tonnellate di abiti viaggiano in aereo da un continente a un altro: il trasporto nel settore tessile è responsabile del 3 per cento delle emissioni totali,Capo Analista di BlackRock mentre il solo trasporto aereo del 28 per cento. Il caso del Gruppo Inditex, che possiede vari marchi fra cui il famoso Zara. La replica: «Stiamo facendo un percorso di sostenibilità che ci porterà alle emissioni zero entro il 2040» Che l’industria tessile sia fra i maggiori responsabili di comportamenti climalteranti è cosa nota. Sono diversi i dati che calcolano, per esempio, l’impatto della produzione tessile sul consumo di acqua, sull’inquinamento delle falde e dei suoli causato dall’uso di coloranti e altre sostanze nocive, oppure delle emissioni di CO2 derivanti dallo smaltimento illegale (leggi: incendi a cielo aperto) degli abiti usati. C’è un aspetto però che è meno conosciuto ma cruciale, sia per quanto riguarda il modello di business del mondo fashion sia per quanto riguarda il cambiamento climatico: il trasporto in aereo della merce. La moda che inquina È stato calcolato che la media di emissioni di gas serra causata dal trasporto nel settore tessile è del 3 per cento delle emissioni totali, ma se si guarda al solo trasporto aereo il dato sale a un preoccupante 28 per cento. Immaginate tonnellate di capi di abbigliamento che viaggiano ogni giorno in aereo verso negozi e armadi in ogni parte del mondo: devono arrivare a destinazione il prima possibile perché il cliente è stato abituato così. È questo il modello fast fashion. L’ultimo report della Ong Public Eye, partner svizzero della Clean Clothes Campaign, si concentra su questo segmento, utilizzando come case study la filiera di distribuzione fino al consumatore finale del Gruppo Inditex, che possiede vari marchi fra cui il famoso Zara, icona della fast fashion e responsabile di emissioni climalteranti da trasporto aereo in misura di gran lunga maggiore di ogni altro brand dati i suoi volumi di affari e le sue aggressive strategie di mercato. Inditex ha poi condiviso con Domani una replica a questo articolo. Vendere veloce A fine gennaio 2023 il Gruppo si vantava di rifornire due volte alla settimana con abiti nuovi i suoi quasi 6mila negozi in tutto il mondo. Capi sempre diversi, settimana dopo settimana. Il bisogno indotto al quale ci spinge la fast fashion è quello di avere sempre qualcosa di nuovo, tanto lo paghiamo (relativamente) poco. La strategia di vendita di Zara si basa su questo, come ha esplicitato nel 2019 un ex dirigente Inditex: «Vogliamo che la nostra clientela comprenda di dover comprare subito qualcosa che le piace, perché la prossima settimana potrebbe non essere più disponibile». Il problema sta proprio qui: per vendere la moda più velocemente e monetizzare al massimo le tendenze di breve durata, i marchi di fast fashion come Zara si affidano più di altri al trasporto aereo sia per l’approvvigionamento che per la distribuzione della merce. La produzione dei capi Zara che proviene da Dhaka o da Delhi affolla il traffico di aerei cargo per la Spagna da questi aeroporti. Indipendentemente dal luogo di produzione, poi, praticamente tutti gli articoli di Zara & Co finiscono nei grandi centri di distribuzione che l’azienda gestisce intorno all’aeroporto spagnolo di Saragozza: Inditex vola tra Saragozza e il resto del mondo per oltre 1600 volte l’anno. Il trasporto aereo serve alla fast fashion perché le tonnellate di indumenti di “fast” vengono spediti nei negozi di tutto il mondo oppure direttamente ai o alle clienti che hanno acquistato online e venduti in tempi così risicati che l’aereo diviene l’unico mezzo che è possibile utilizzare. I volumi sempre maggiori della fast fashion si traducono anche in pressioni sempre maggiori sulle aziende fornitrici, con la conseguenza che il tema ambientale si interseca in quello sociale, in una spirale al ribasso dove la giustizia economica sostanziale è sempre più una chimera. Nel modello fast fashion, con i suoi tempi di produzione velocissimi e i prezzi bassissimi, il brand fa profitti mentre i fornitori annaspano, costringono i propri dipendenti a lavorare in continuazione e pagano loro salari di povertà. L’impronta ecologica I grandi brand della moda, veri e propri imperi economici, hanno senza dubbio i mezzi per cambiare le proprie pratiche; quel che manca loro è la volontà di farlo. Inditex per esempio dimostra di ignorare il problema dei danni al clima causati dal trasporto aereo: nel suo rapporto annuale del 2022, l’azienda accenna solo vagamente a una «revisione dei trasporti» e a una «ricerca di mezzi di trasporto alternativi». Le misure per ridurre l’impronta ecologica si concentrano su altre aree della catena del valore, come per esempio la riduzione del consumo di acqua. Allo stesso tempo, però, al fine di distogliere l’attenzione pubblica dagli impatti reali e concreti del proprio modello di business, Inditex conduce una intensa attività di comunicazione e marketing intorno ai temi della sostenibilità. Questo tipo di campagne non sono solo foglie di fico: sono proprio dannose, perché veicolano messaggi fuorvianti. È inutile produrre un capo in jeans riciclato per risparmiare acqua se poi quel capo viene spedito, insieme ad altre migliaia di chili di capi, in un aereo cargo che fa da taxi fra Città del Messico e Barcellona. È profondamente sbagliato dirsi sostenibili se l’obiettivo è sempre e solo quello di produrre, produrre produrre sempre di più cose da vendere, vendere, vendere sempre di più. La petizione Per questo Public Eye e Campagna Abiti Puliti hanno lanciato una petizione che chiede a Zara di prendere sul serio il suo impegno di maggiore sostenibilità e rinunciare alla moda aerea così dannosa per il clima. Nel frattempo l’industria del trasporto aereo cosa fa? Non molto. Ci sono tentativi di ricerca in atto, ad esempio la fabbricazione di aerei leggermente più efficienti, ma sono miglioramenti minimi. Non vi sono ancora progressi concreti, ad esempio sui carburanti da energie rinnovabili, né essi sono disponibili su scala industriale. Fino a quando l’industria aeronautica non avrà migliorato concretamente i propri impatti, l’unica cosa da fare con riferimento alle merci è una riduzione drastica del trasporto aereo a quelle essenziali: medicinali, posta, finanche pezzi di ricambio. La moda, che rimane disponibile nei negozi anche senza ricorrere al trasporto aereo, non è certo una di queste. I vestiti possono aspettare qualche settimana in più prima di approdare nelle vetrine. Una tale decelerazione non sarebbe una perdita, ma un’opportunità per un consumo più consapevole e per un design più duraturo. Far volare la moda in mezzo mondo è un peso del tutto inutile per il nostro ambiente. Aggiornamento del 10 novembre: Dopo questo articolo abbiamo ricevuto una replica da Inditex, che pubblichiamo integralmente: Inditex è impegnata in un ampio percorso di sostenibilità per raggiungere emissioni nette zero entro il 2040, risultato che passa dalla riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo stiamo implementando importanti investimenti per la trasformazione del business, con impatti su produzione, distribuzione e ciclo di vita dei prodotti. In questo quadro, la riduzione delle emissioni di gas serra legate alla logistica gioca un ruolo strategico ed è per questo che diamo priorità all'uso del trasporto marittimo e stradale per l'importazione e l'esportazione dei nostri capi. Grazie alle attività realizzate, Inditex è riuscita a ridurre le proprie emissioni di gas serra legate al trasporto del 13% dal 2018 e, nel 2022, ha anche ridotto del 25% il proprio utilizzo del trasporto aereo. Come leader nel nostro settore siamo consapevoli dell’impatto delle nostre azioni e ci poniamo come esempio per una maggiore sostenibilità di tutto il mondo del Fashion. Per maggiori informazioni sulle misure concrete che l’azienda sta implementando è possibile consultare il nostro sito: https://www.inditex.com/itxcomweb/en/sustainability © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPriscilla Robledo – Campagna Abiti Puliti

Kruger Park: il Sudafrica da vivere tutto in un fiato - ilBustese.itMattarella firma in extremis: il ddl Nordio è legge, abrogato l’abuso d’ufficio

Cosa disse Nancy Pelosi durante i fatti di Capitol Hill: "Se viene Trump gli do un pugno"

Romania, Ciolacu non scioglie riserva su candidatura presidenziali - Tiscali NotizieMusica techno, Love Mobile, colori e tanto caldo: ecco la Street Parade

Animali, adottati due dei nove chihuahua recuperati dentro una macchina a RomaMaduro blocca l’accesso a X, ma è solo l’ultima di una serie di censure

Romania, Ciolacu non scioglie riserva su candidatura presidenziali - Tiscali Notizie

Tamberi, l'incubo della colica renale è tornato nella notte: “Non so come farò a saltare” – Il TempoIstruttore equitazione nasconde al Fisco un milione, denunciato - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Olimpiadi, Tamberi non fa il miracolo: il pianto disperato dopo l'eliminazione – Il TempoTravis Scott arrestato a Parigi, nuovi guai per il rapperUna settimana bollente: gran caldo e afa almeno fino a Ferragosto - ilBustese.it

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarL'Aeronautica Militare conclude la missione addestrativa in Giappone - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Il Caracalla Festival 2024 si chiude con 147mila spettatoriIsraele riapre alle trattative, l’Iran: «Abbiamo nuovi missili»Impennata di bollini rossi per il caldo, sabato 9 e domenica 14 - Tiscali NotizieAbusi su una ragazzina dopo una serata in un locale - Tiscali Notizie

    1. Sciopero dei balneari, da Ostia a Fregene mini serrata degli imprenditori del mare. Non tutti hanno chiuso gli ombrelloni

      1. avatarCovid, allarme dagli Usa: "Cerberus sta guadagnando terreno"analisi tecnica

        VIDEO e FOTO. Giuseppe Montalto, l’esperto bustese della “farmacia di Dio” - ilBustese.it

  2. avatarHebdomada Papae, il Gr in latino del 10 agosto - Vatican NewsBlackRock

    Sfiorati i 36 gradi a Biasca, è record svizzero dell'annoEsplosioni nella raffineria di petrolio di White Lake Township: evacuazione residenti della zonaBus periferici, Patané: "Firmato contratto per servizio sul lotto 2 - ovest"A Ferragosto aperti i musei e i luoghi della cultura statali - Tiscali Notizie

  3. avatarStasera Italia, chi prende di mira Vannacci: "Senza di lui non sarei qui..." – Il TempoMACD

    Migranti, Ue: per Italia quota più alta di domande asilo 2026-2027Corsara, imperfetta e partigiana: Michela Murgia c’èLa foto: ci sono undici bombardieri nucleari di Putin al confine con la NatoLa comunità di Lamezia Terme ha dato l’ultimo saluto al piccolo Anas, morto in un naufragio all’età di 6 anni

Boschetto di Gallarate, il caso arriva in Regione - ilBustese.it

Il neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo (Parma)Courmayeur , alpinista precipita e muore sul Colle Eccles*