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Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Juventus-Napoli, Speranza sicuro: "Non si gioca, priorità sono altre"

Elezioni regionali in Veneto: lista di Zaia supera la Lega del 30%Il presidente Conte denunciato per epidemia colposaLega, espluso Lele Rachiele: si era inventato un'aggressione

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Nuovo Dpcm, restrizioni per i ricevimenti e stop alle feste privateCopernicus: il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato MONDO cambiamenti climatici Europa Copernicus: il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato Uno studio del servizio europeo per il cambiamento climatico definisce quello in corso come il periodo più rovente in assoluto. Luglio è stato il mese più bollente dopo quello del 2023. Andrea Masullo,àlannopiùinvestimenti direttore scientifico dell’Associazione Green Accord: “Sarà difficile rimanere sotto la soglia dei 2°C, ma è tutto nelle nostre mani" Emilio Sortino – Città del Vaticano Il rapporto dell’agenzia europea Copernicus veste l’afa che si avverte ormai ogni giorno con l’abito della scienza, ricordando al mondo la preoccupante situazione verso cui si sta procedendo. Secondo il dossier, luglio 2024 è il secondo mese più caldo a livello globale, con una temperatura media dell'aria superficiale di 16,91°C, 0,68°C sopra la media di luglio 1991-2020 e solo di 0,04°C inferiore al precedente massimo fissato nel luglio 2023. Nonostante questa leggera diminuzione, il 22 e 23 luglio sono stati i giorni più caldi della storia mentre tutti i mesi assistiamo ad aumenti nei parametri climatici. Il direttore scientifico di Green Accord, Andrea Masullo, spiega che “a prescindere dalle statistiche, stiamo vivendo una situazione di record mensili che evidenzia un fatto: l’inerzia del sistema climatico. È per questo che le misure fatte da molti Paesi verso una riduzione delle emissioni non è sufficiente. C’è un accumulo di tutto quello che è stato fatto in questi anni, con meccanismi che si autoalimentano. E in questo modo si va incontro a conseguenze critiche”. Ascolta l'intervista ad Andrea Masullo L’eredità degli accordi di Parigi  Secondo il rapporto, questo luglio è arrivato a 1.48°C sopra la temperatura media del mese nel periodo preindustriale. Paradossalmente, il mese estivo ha terminato un periodo di tredici mesi in cui il termometro era stato 1.5°C sopra i livelli medi del periodo, la striscia più lunga di sempre. 1.5°C però non è un numero casuale: nel 2015 a Parigi 194 stati firmarono degli accordi sul controllo del clima ponendosi come obiettivo di circoscrivere proprio entro il grado e mezzo la temperatura media, per evitare la catastrofe. A quasi 10 anni da quell’evento, gli accordi sembrano già parte di una storia passata. “La probabilità che si resti sotto la soglia di Parigi è nulla – continua Masullo – sarà anche difficile tenersi sotto i 2°C, visto che ormai ci stiamo avviando in un percorso che porterà variazione di temperatura fino a 5°C in alcune aree del pianeta.” Questioni di scelte e di responsabilità Il desiderio per un futuro migliore sembra stia scivolando via dal cuore anche dei giovani. Per Andrea Masullo, però, “non far nulla sarebbe veramente inaccettabile. Infatti, i modelli dicono una cosa molto chiara: le emissioni di CO2 dipendono dall’uomo, e perciò abbiamo la possibilità di agire”. Non potendo far tornare tutto come prima, si può però almeno “possiamo lasciare alle generazioni future un mondo affrontabile, con cambiamenti mitigati - conclude Masullo - e la speranza c’è, c’è sempre. Come tante volte ha detto Papa Francesco, noi siamo un’unica famiglia, in un’unica casa comune. Mai come per i cambiamenti climatici questa verità è sotto gli occhi di tutti. È la nostra responsabilità.” Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti cambiamenti climatici Europa 09 agosto 2024, 14:20 Invia Stampa

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