File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

E se, con le cellule staminali, imparassimo a riparare i denti danneggiati?

«Migliaia di persone in arrivo a Locarno per il nostro triathlon numero 40»Attacco letale al Gruppo Wagner in Mali: c'entrano gli ucraini?Rischio di Alzheimer più alto se si vive in quartieri poveri

post image

Twitter addio, il social migra definitivamente su X.comUn murales dedicato a Giulia Cecchettin - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Ce l'eravamo già chiesti un mese fa,analisi tecnica quando divennero di dominio pubblico i verbali degli interrogatori di Filippo Turetta, coi particolari terribili della violenza su Giulia Cecchettin, il numero delle coltellate inferte sul suo corpo indifeso, l'uso meticoloso dei sacchi e dello scotch e del coltello: a che cosa serve che si sappia in modo analitico e minuzioso, fuori dai palazzi di giustizia e dai tribunali dove qualcuno deve decidere sulla pena giusta da comminare al giovane, come è materialmente avvenuto questo femminicidio? Diritto e dovere di cronaca, si dirà. Ma in quel caso Avvenire decise di non farla, la cronaca, di non indugiare in tanto orrore, tanto meno nella pubblicazione degli scatti di quella notte, con la povera ragazza strattonata, inseguita, trascinata sul marciapiede.In queste ore il copione si ripete. Vengono diffusi, cioè, dal tabloid Giallo e a ruota da quasi tutti i giornali e telegiornali, gli ampi virgolettati del primo colloquio avuto dallo stesso Filippo Turetta in carcere, ai primi di dicembre, con sua madre e suo padre. Un momento di cui è inimmaginabile la difficoltà, tanto che gli stessi genitori - lo ricordiamo - decisero di aspettare settimane ad affrontarlo, dilaniati da chissà quale sofferenza per quanto accaduto al figlio, e a Giulia (che conoscevano bene), schiacciati da un'attenzione mediatica immane, combattuti su come proteggere il fratello più piccolo di Filippo, travolto anche lui coi suoi 18 anni dalla più triste delle notorietà. Di più, un momento del tutto ininfluente ai fini delle indagini e dell'epilogo del processo che per l'assassino di Giulia deve ancora aprirsi, visto che padre e madre in quel colloquio non hanno rivelato complicità o conoscenza del presunto “piano” del figlio (il motivo per cui legittimamente, forse, si è deciso di intercettarli). L'immagine del colloquio trasmessa dal Tg1 - AnsaEppure, ecco diffuso il testo pressoché integrale di un discorso già diventato “choc” e trasformato da molti in un nuovo atto di accusa: perché questo padre, in modo certamente sconvolto, sconclusionato, disarmante per superficialità e per scelta delle parole, al figlio non dice di odiarlo, di non volerlo più vedere, di cancellarlo per sempre, ma cerca maldestramente di consolarlo, «fatti forza, non se l'unico» e ancora «hai avuto un momento di debolezza», addirittura, contro tutte le evidenze, «non sei stato te». Ci fermiamo qui. Un'altra volta, decidiamo di non indugiare oltre nella cronaca di un colloquio che reputiamo dovesse restare privato, nelle disponibilità dei soli inquirenti e in uffici da cui non sarebbe dovuto uscire. A che cosa serve, infatti, conoscerne le parole? A dire che è un mostro anche il papà di Filippo, che è colpa anche sua? A dimostrare che “sminuisce” il femminicidio e, visto che di Giulia nel dialogo non parla, che non gli interessa minimamente di quello che le è accaduto? Oppure che è da rintracciare nella storia della famiglia Turetta la radice del male che ha portato il giovane a ucciderla? Serve forse a lenire il dolore della famiglia Cecchettin, contro cui ogni notizia riguardante Filippo Turetta immaginiamo si abbatta come uno tsunami, piuttosto, riaprendo una ferita già abbastanza sanguinante di per sé? Crediamo di no.Di Filippo Turetta, invece, occorrerebbe semplicemente smettere di parlare. Il destino che lo attende, e che purtroppo coinvolgerà anche la sua famiglia, lo decideranno i giudici della Corte d'Assise di Venezia a partire dal prossimo settembre stabilendo quanto tempo dovrà trascorrere in carcere e se abbia premeditato o no il suo delitto. Quello di cui serve continuare a parlare è di Giulia, della sua storia, di quello che desiderava per il suo futuro e della sua voglia di studiare: tante ragazze dallo scorso novembre si sono ispirate a lei, hanno capito che l'amore che stavano vivendo era malato come il suo o hanno deciso di aiutare un'amica che vedevano nella stessa situazione, hanno denunciato. Serve dir loro che non sono sole, far conoscere le realtà e le associazioni a cui si possono rivolgere. Serve insegnare ai ragazzi e alle ragazze a costruire relazioni sane, insistendo sull'educazione all'affettività, che è l'unica strada per prevenire le violenze e i femminicidi. Serve da parte delle istituzioni accertarsi che ci siano le giuste tutele e che questa educazione entri nelle scuole il prima possibile, in modo sempre più strutturato e capillare. Parlare e scrivere per Giulia, non di Filippo.

FLAVIOLIMPICO - Paura e delirio a Parigi. Se doveva finire così, perché chiedere i Giochi? - ilBustese.itPianificava un attacco suicida a un concerto di Taylor Swift

Tagliata una tradizione: i coltellini del Pardo non rappresentano il poster ufficiale

Inaugurato a Berna il primo hospice per bimbi incurabiliI grandi campioni si sfideranno in Ticino

Locarno leak: abbiamo scoperto lo Swatch dedicato al PardoCirca 7000 hacker etici hanno provato a violare il voto elettronico della Posta

Attacco letale al Gruppo Wagner in Mali: c'entrano gli ucraini?

Nvidia, Microsoft e OpenAI nel mirino dell'antitrustLa mente degli attentati dell'11 settembre e due suoi complici si dichiarano colpevoli

Ryan Reynold
Twitter addio, il social migra definitivamente su X.comLa pioggia non ferma il fair play: grande successo per la Peace CupOnline un migliaio di siti di notizie inaffidabili generate dall'AI

BlackRock

  1. avatarTutto pronto per il Festival della VitaProfessore Campanella

    Gara in rimonta per Raffaele Marciello al Nurburgring«Altro che poco intelligenti: i piccioni viaggiatori sono fantastici»Boeing sale a Wall Street con la nomina del nuovo CEO«Zeru» sconfitte alla prima in casa: Mourinho attende così il Lugano

      1. avatarVale ancora la pena affidarsi alla consulenza di uno specialista?Professore Campanella

        Dall'"attimino" a "iconico", da "resilienza" a "lovvare": meglio essere boomer che violentare il lessico  - ilBustese.it

  2. avatarLo squalo bianco a rischio scomparsa nel Mediterraneotrading a breve termine

    In Venezuela «in corso un tentativo di colpo di Stato»Con la BMW i5 M60 xDrive la guida autonoma è quasi realtàRoberto Rolfo: «I miei fantastici 44 anni»Commercio, l’Europa si prepara a un Trump 2.0. Pronto per il Tycoon un accordo rapido, oppure sarà guerra alla dogana - la Repubblica

  3. avatarDeltaplano caduto nel Comasco, la vittima è l'istruttore di volocriptovalute

    Taylor Swift, il presunto attentato e i concerti di Vienna cancellati: che cos'è successo?Asia, da Taiwan al mar Cinese Mediorientale, tutti i fronti caldi da monitorare | Wired ItaliaTavascan, il primo SUV elettrico prodotto da CupraI lavori in Alta Vallemaggia proseguono per tutto agosto

Il wrestling si sta «arabizzando»? Ne parliamo con la voce della WWE in Italia

«Ucciso con un missile teleguidato»: ecco chi era Ismail HaniyehAi Giochi Olimpici si parla francese, una sfida all'egemonia dell'inglese*