Morto ex campione di motociclismo Mirko Giansanti: aveva 46 anniPescara, distributore non espone prezzo medio benzina: multa di 4mila euroNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 297
Imbarcazione andata a fuoco al largo di Capri: ci sono vittime?I campi davanti all'inceneritore di Acerra. Di Donna ha ricordato la grande manifestazione del 2004 in città,ETF con 40mila persone - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI «Sorge il sospetto che questo territorio tra Napoli e Caserta sia condannato a morte e che ci sia una regia dietro». È durissimo il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana. L’occasione è il seminario "Terra dei fuochi: una nuova etica anche nella comunicazione dell’emergenza ambientale" promosso dall’Ucsi e dall’Ordine dei giornalisti della Campania assieme alla Diocesi. E ancora una volta il vescovo denuncia con forza il dramma di questa terra. «Città martire che si sacrifica per tutta la Campania». Il riferimento è all’unico e enorme inceneritore della regione, attorno al quale sono poi sorti tanti altri impianti per i rifiuti, alcuni finiti sotto inchiesta. Ricorda «la grande manifestazione del 2004, con 40mila cittadini di Acerra col loro vescovo Rinaldi. Manifestavano pacificamente ma vennero manganellati. E l’inceneritore fu imposto manu militari da Bassolino e Berlusconi che fecero come Pilato e Erode, nemici ma insieme condannarono Gesù». Ma non è finita. Così Di Donna denuncia come pochi giorni fa la Regione ha accolto la richiesta di un nuovo impianto di trattamento per rifiuti speciali pericolosi e no, la seconda in appena due mesi. «C’è la lista d’attesa, tutti vogliono venire qua. Ma c’è lo zucchero?» ironizza il vescovo. Per poi rinnovare il suo appello. «Questo territorio ha già dato, è pieno di diossina. E invece sempre qui, solo qui. Chiedo una moratoria». E si fa forte del Regolamento dell’Asi dell’1 febbraio 2021, in cui si legge che «nell’agglomerato industriale Asi di Acerra sono da ritenersi escluse le autorizzazioni all’insediamento di qualsiasi attività economica di trattamento e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi, in nome del principio di precauzione e di salvaguardia del territorio». Lui non smette di denunciare anche se, ammette, «alle volte di sento don Chisciotte e sarei tentato di abbassare la guardia. Ma mi convincono ad andare avanti le mamme dei tanti bambini morti». E racconta una storia straziante. «Una mamma mi disse che quando era nata la figlia, già con un tumore, il medico le aveva detto 'non è nata Maria ma è nato un neuroblastoma'. Per questo, insiste, «se qualcuno ha detto che abbiamo fatto male a scoperchiare il pentolone, io dico di no. E terremo sempre accesi i riflettori. Cercando il dialogo con le istituzioni perché da questo dramma si esce solo con la collaborazione di tutti, a partire dalla Regione».A dar man forte al vescovo è il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, per dieci anni coordinatore del pool reati ambientali della procura di Napoli, grande esperto di ecomafie. «Non bisogna mai smettere di parlarne. Perché la soluzione non può essere solo di tipo repressivo. Quando noi interveniamo il danno è già stato fatto. Certo una buona repressione è anche prevenzione, fa capire che il crimine non paga. Ma riparare quel danno costa a tutti noi». È necessario, dunque, «formare la coscienze, educare le persone», ma anche fare precise scelte economiche. «La tutela dell’ambiente – denuncia il procuratore – è spesso sacrificata in nome di una logica del profitto ». E fa l’esempio del gravissimo inquinamento del fiume Sarno. «Ce ne stiamo occupando con un approccio nuovo, tre procure assieme. Abbiamo alzato il livello, abbiamo cominciato ad arrestare. Ma c’è una cecità assoluta anche di chi governa». E un’importante risposta viene dall’imprenditrice Stefania Brancaccio, vicepresidente nazionale dell’Ucid, gli imprenditori cattolici. «Bisogna fare impresa con attenzione alla persona» ma «cominciando a fare progetti». Uno nasce proprio ad Acerra «per tradurre il disastro in azione positiva». È "Ecofood fertility", proposto dall’Ucid col sostegno della diocesi. «Qui contiamo morti di cui dobbiamo vergognarci. Ora dobbiamo prevenire. Così nella ex Montefibre, tristemente nota come “fabbrica della morte”, vogliamo fare una fabbrica della vita, per una nuova agricoltura che bonifica i territori e produca per una buona salute. Ed essere così di esempio per gli altri territori che subiscono gli stessi drammi». Davvero, commenta il vescovo, «vogliamo essere degli apripista».
Lavora 2 ore e 20 minuti, ma deve ridare all'Inps 15.500 euro di pensioneStupro di gruppo a Palermo, le frasi shock: chi sono gli aggressori
Stupro di gruppo a Palermo, le frasi shock: chi sono gli aggressori
Donna si getta dal balcone con le gemelline a Siracusa: come stannoNoleggio lungo termine auto: perché è richiesto l'anticipo?
Marco Arduini di Uomini e Donne arrestato per violenzeCorriera Catania-Aosta, donna beccata dalla Finanza con 1 milione di euro: arrestata per riciclaggio
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 306Zanzare: cosa le attira e come tenerle alla larga naturalmente
Meteo, le previsioni dei prossimi giorni: con l'anticiclone africano tornano afa e caldoRapina a Roma, sparano e accoltellano un commerciante: la vittima li riconosceFiglio uccide il padre a coltellate in giardino, dramma nel BergamascoCoppia di turisti italiani muore in vacanza in Francia: fatale l'incidente in moto
Incidente a Forte dei Marmi, scontro tra auto e scooter: morto 36enne
Emilia Romagna, gli abitanti si lamentano: "Qui continuiamo solo ad anticipare i soldi"
Meteo, tempesta di caldo sull'Italia: si alzano ancora le temperatureTredicenne scomparsa a Tarquinia, l’appello del padreMilano, 23enne investita da un furgone sulla Binasca: è graveMilano, l'editore Luca Ruffino si è tolto la vita a 60 anni: le cause
Maltempo e allerta meteo: esodo e traffico da bollino nero | Notizie.itIncidente a Santa Marinella, coppia travolta da un'auto sul lungomare: morta un’anzianaRomano di Lombardia, Chiapparini morto sotto le forme di Grana: la lettera dei figliIschia, borseggiatori di 81 e 70 anni rubano i portafogli a due turisti tedeschi