File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

La Cina abbandona la strategia zero Covid dopo 3 anni: il commento del FMI

In guerra uccisi o feriti più di 200mila soldati fra russi ed ucrainiCOP27, l'allarme di WMO: "Ultimi 8 anni i più caldi finora registrati"Crede di seppellire il suo cane in giardino, ma l'animale ricompare vivo due giorni dopo

post image

Genitori adottivi mettono il figlio di 7 anni nella lavatrice e lo uccidonoLa questione del potere nei contesti educativi è fondamentale. La responsabilità degli insegnanti e degli educatori che lavorano nelle scuole più difficili,VOL frequentate da ragazzi che provengono da contesti marginalizzati  Tutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniSei un/a insegnante? Puoi abbonarti a Domani con la carta del docente a soli 80 euroIl potere ha bisogno di disparità. Così se la costruisce fin da subito. Anche a scuola. La classe è uno dei primi posti dove, da bambini e adolescenti, percepiamo di non averne. O forse sarebbe meglio dire che lo sentiamo. Lo sente il nostro corpo. La nostra mente. È una specie di peso che crea stress e ansia, o come direbbe Robert Merton, una tensione.Vengo da una famiglia e da un paese povero. Non ero e non sono il solo. Nessuno dei miei compagni delle superiori si è laureato. Solo il 20% di noi è arrivato alla maturità. Molti si sono ritirati, qualcuno è scomparso senza rumore e senza arrivare a prendere un diploma professionale in quella che la nostra professoressa d’italiano chiamava: la peggior scuola di Firenze.Oggi queste scuole le frequentano i ragazzi con cui lavoro, o le frequento io come educatore, ma i risultati non sono diversi, solo l’1,8% dei laureati arriva dai professionali (AlmaLaurea).I ragazzi che incontro, come me e i miei compagni, non fanno Erasmus e non partecipano a progetti teatrali, quasi mai vanno in gita, a volte se ci vanno è per punizione. Come a volte, per punizione, gli vengono fatti leggere dei libri.Alla fine hanno “scelto” un professionale, e il professionale è una periferia. Ci sono pochissimi teatri o librerie in periferia, al massimo c’è qualche dirigente o insegnante che ce la mette tutta. Che prova a non dividere il mondo in chi ha potere e chi non ce l’ha.Perché la questione del potere nei contesti educativi è fondamentale. Tra lo studente che abbandona e i docenti e gli educatori c’è quasi sempre una disparità economica, culturale e sociale. Il professore che certifica con voti e bocciature il fallimento di uno studente, molto probabilmente ha iniziato il suo percorso di studi in un contesto più favorevole (in Italia solo il 6% dei figli di genitori senza diploma arriva alla laurea).La lotta di classe è in classe, come direbbe Morin, e non può essere fatta di progetti e scuole in cui si separano quelli che non ce la possono fare da quelli bravi, per non rallentarli.Ma dov’è il potere nell’educazione?Ovunque e riguarda tutti. C’è nelle piccole cose come l’adulto che decide come e quando si va in bagno. Come in quelle metodologiche, lo stesso adulto che si tiene l’80% di tempo di parola in classe lasciandone meno dell’1% a testa ai suoi studenti. O in quelle sistemiche: i professionali pieni di adolescenti che provengono da famiglie povere e i licei pieni di adolescenti che provengono da famiglie ricche o agiate. Il sociologo Raymond Aron definisce appunto il potere come la possibilità di stabilire e imporre regole anche non scritte.Per questo specchiarsi nel potere, anche se non è facile, è necessario, soprattutto per noi docenti e educatori. E soprattutto in un paese dove non c’è una trasmissione di potere tra insegnante e alunno, ma - come direbbe Pierre Bourdieu nella definizione di capitale culturale - solo tra genitore e figlio o tra insegnante e adolescente appartenente alla stessa classe sociale.Perché dove c’è potere non può essercene per tutti. Non è mai infinito. Nemmeno a scuola. Allora è proprio in classe che possiamo scegliere se tenercelo esercitandolo e creando disparità, oppure disarmarci e condividerlo.La lotta di classe in classe ha bisogno di una didattica che vada incontro alle innumerevoli lingue, storie e identità che stanno dall’altra parte della cattedra. Di riconoscimenti e alleanze. Di una forma di resistenza che passa dal non alimentare discriminazioni sociali ma dal dare potere e autonomia a chi non ne ha.A volte, l’impressione che ho di noi adulti nella scuola, è di essere parte dell’ambiente, come tutto il resto. Una piccola parte numericamente molto inferiore a quella degli studenti ma dominante. Arroccata nelle proprie convinzioni, immobile, con identità tutte molto simili e quasi mai raccontate. Davanti invece a una marea immensa di storie scritte e urlate, di provenienze diverse, di generi che si stanno trasformando e di desideri poco ascoltati.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMichele ArenaMichele Arena, educatore nella periferia fiorentina, nasce da due aspiranti librai che nella vita vera fanno gli operai. A dodici anni, partecipa a un pestaggio di gruppo nel ruolo della vittima. La sua professoressa di italiano in ospedale lo guarda e gli dice: “Ti hanno quasi ucciso in un campo, direi che puoi mettere gli errori da parte, scrivi quello che ti va, quello che hai dentro, io non ti darò più voti”. In quel momento, ancora non lo sa, nasce l’idea alla base del suo lavoro. Nel 2004 inizia a lavorare come educatore, nel 2009 fonda insieme a Leonardo Sacchetti la scuola di scrittura non profit Porto delle Storie, ispirata alla 826 Valencia di Dave Eggers, un luogo che cerca di garantire il diritto alla propria voce a una delle categorie più discriminate dalla nostra società: gli adolescenti. Nel 2020 esce Come nascono gli incendi, il suo primo romanzo per Mondadori.

Trova uno scarafaggio nel cibo, la compagnia aerea: "È zenzero saltato in padella"Migranti: Italia, Malta, Cipro e Grecia scrivono all'UE: "Meccanismo redistribuzione increscioso"

California, puma trascina cane fuori di casa: sopravvissuto per miracolo

Rapper curdo arrestato e condannato a morte in Iran per aver sostenuto le protesteCome sarà il primo Natale di Re Carlo III senza la Regina

Ballerino dell'Opera di Kiev ucciso nella battaglia di DonetskSbarca su OnlyFans per pagare le cure al figlio malato

Sciame d'api attacca un quartiere in Uruguay, 37 persone in ospedale

Midterm USA: come hanno fatto i Democratici a prendersi il SenatoTerremoto in Cile: scossa di magnitudo 6.4

Ryan Reynold
Conosce un ragazzo online e se ne innamora, lui la fa a pezziSposa una bambola di pezza ma si separa dopo un anno: "Mi ha tradita, lo hanno visto in un motel"Ucraina, Stoltenberg sul conflitto: "Nato non ne fa parte. Non saremo trascinati da Putin"

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarEruzione vulcano in Indonesia: scatta l'allerta tsunami in GiapponeProfessore Campanella

    Sciroppo per la tosse killer: morti 200 bambiniNuovi aiuti del'Ue a Kiev, Bruxelles pagherà per spedire due navi di grano ucrainoIl no secco di Putin a Biden su incontro e trattativeLa Russia ha convocato l'ambasciatore polacco in missione a Mosca

    VOL
      1. avatarSi apre una voragine vicino a una località sciistica: paura in Siberiaanalisi tecnica

        Perchè la Russia si ritira da Kherson?

  2. avatarUccise l'amica per rubarle il feto, condannata a morteGuglielmo

    Prova a rianimare una paziente ma poi scopre che era sua figliaConosce un ragazzo online e se ne innamora, lui la fa a pezziCane da pastore salva il gregge uccidendo un branco di coyoteCane tira il guinzaglio e fa trovare un neonato abbandonato

    ETF
  3. avatarPadre uccide a coltellate i 4 figli: arrestatoinvestimenti

    Biden netto sull'Ucraina: "A Kiev non abbiamo dato assegni in bianco"Biden da Bali: "Improbabile che il missile sia partito dalla Russia"Cane tira il guinzaglio e fa trovare un neonato abbandonatoDopo Kherson Zelensky promette: "Libereremo anche Donbass e Crimea"

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 338

Re Carlo e Camilla contestati a York, un uomo lancia uova contro i reali: arrestatoTerremoto Tonga, violenta scossa di magnitudo 6.9 a Tafahi*