File not found
trading a breve termine

Guerra in Medio Oriente, l'avviso dell'Onu: "Emergenza acqua potabile"

De Niro condannato per discriminazione di genere: previsto un risarcimento stellareIsraele, la richiesta degli Usa: "Azioni meno ntrusive contro gli ospedali di Gaza"Guerra in Medio Oriente, Israele: "Uccisi 5 comandanti di Hamas"

post image

Regno Unito, vietati gas esilaranti a scopo ricreativoIl dominio di un modo di produzione si riverbera anche nel modo di pensare e di agire del mondo della cultura. I discorsi su destra e sinistra perdono quindi il punto centrale: la pervasività della rivoluzione neoliberaleIn una scena di Illusioni perdute di Balzac,Economista Italiano David Séchard, l’amico fraterno e rimasto al paesello del protagonista Lucien (andato invece a cercare fortuna letteraria a Parigi), illustra in un lungo discorso il modo in cui funziona l’industria tipografica e come sia legata alle innovazioni tecnologiche concernenti la produzione della carta.È forse la più penetrante descrizione letteraria di una delle caratteristiche fondanti del capitalismo: il ragionevole abbassamento della qualità per come necessario all’abbattimento dei costi e, dunque, dei prezzi, al fine di imporsi su un mercato concorrenziale che accoglie progressivamente fasce sempre più larghe di consumatori.Le direttive del capitaleBalzac coglie qui almeno quattro macro-direttive connesse all’operato del capitale. Innanzitutto, è nell’ambito della sfera produttiva che si decidono le direzioni e i modi di comportamento del mercato.In secondo luogo, il ruolo della tecnologia (e dunque della scienza) è a sua volta funzionale al momento produttivo.In terza battuta il capitalismo implica al tempo stesso processi di democratizzazione e di abbassamento: i primi sono ovviamente legati alla sfera del consumo, vale a dire al maggior accesso a merci a basso costo; i secondi (e David non parla solo della carta, ma della progressiva e inevitabile fine delle grandi ville nobiliari, di un certo tipo di abiti, del formato di certi libri, ecc.) sono l’inevitabile conseguenza di un capitale che comprende la possibilità di ottenere profitti maggiori allontanandosi dai prodotti di elevata qualità, dunque accessibili solo a pochi, a favore di un mercato per l’appunto più ampio.Infine, tutti questi processi sono però a loro volta dialetticamente connessi ai principi concorrenziali che dirigono il mercato, cioè al fatto che i produttori sono fra loro in competizione: la necessità di abbassare i costi produttivi (materiali di qualità inferiore, scale retributive dei dipendenti, ecc.) è infatti vitale al fine di poter abbassare i prezzi e così allargare il loro giro d’affari rimanendo però competitivi sul piano dei profitti. CommentiNon basta occupare poltrone per creare egemonia culturaleGianfranco Pasquinoaccademico dei LinceiIl risvolto intellettualeMa il “reazionario” Balzac comprende anche un elemento ulteriore (e anche per questo Marx ed Engels lo amavano così tanto). Tutti questi processi non sono confinati alla sfera materiale, ma si riversano anche nel modo di vivere, di pensare e addirittura di intendere la sfera culturale.Mentre David riflette sui prezzi della carta, infatti, l’amico Lucien è nella capitale indeciso se intraprendere la strada dell’alta letteratura o quella del giornalismo.In un mondo culturale a sua volta in preda a una competizione generalizzata fra artisti e intellettuali, il suo libro di poesie (merce elitaria) è presto rifiutato e dimenticato; meglio scrivere un romanzo o, meglio ancora, una serie di articoletti spiritosi, mordaci e di facile consumo, accessibili al nuovo pubblico affamato di gazzette e di opinioni.Come agevolmente si intende, il mondo economico e quello culturale (e dunque anche ideologico) presentano caratteristiche comuni: le modalità operative dell’uno diventano sintomi dei modi di funzionamento dell’altro.L’egemonia di un modo di produzione (e di tutti i meccanismi che da quello scaturiscono: democratizzazione, abbassamento, competizione, ecc.) si riverbera anche nel modo di agire e pensare del mondo della cultura. VociPer la destra “egemonia culturale” significa solo occupazione e potereMarco TrulliIl solo piano culturaleIllusioni perdute mi è tornato spesso in mente in questi ultimi mesi in cui si è appunto parlato tantissimo di egemonia.Il concetto è stato in particolare utilizzato per fare riferimento alla decisa occupazione di scranni culturali messa in atto dalla nuova destra di governo, che ha più volte per l’appunto ribadito la necessità di superare la presunta “egemonia culturale della sinistra”.Ci sarebbe però da chiedersi, e qui rientra in gioco Balzac, fino a che punto un’azione di egemonia focalizzata sul mero piano culturale possa davvero rovesciare le direttive di pensiero dominanti sul piano sociale.E vale del resto la pena ricordare che, già in Gramsci, dove l’egemonia è, in breve, appunto l’atmosfera ideologica e di pensiero dominante, questa non è fatta esclusivamente da figure professionali di tipo intellettuale o politico, ma anzi è connessa a filo doppio all’operato di coloro che siedono nei consigli di amministrazione delle grandi aziende, delle banche, ecc.Insomma, a restare fuori dal corrente dibattito sull’egemonia mi pare proprio quella rivoluzionaria trasformazione delle soggettività sociali realizzatasi in occidente in seguito all’imporsi del neoliberismo, un ordine economico-politico finalizzato, come ha scritto fra gli altri Jamie Peck, a fondare ora la società sui principi del mercato, cioè su presupposti di efficienza che lasciano sempre meno spazio a quel miglioramento delle condizioni sociali della popolazione che era invece, nell’Europa occidentale, la controparte delle vecchie economie miste novecentesche.Ciò che la destra italiana mi pare fare, in realtà, è sì occupare istituzioni culturali e utilizzarle per il rilancio dei suoi canonici temi identitari, tradizionalisti, sovranisti, ecc., ma lo fa mentre favorisce le consuete politiche neoliberali sia sul piano economico (si pensi semplicemente a cosa sta accadendo alla nostra sanità pubblica o alla continua deregolamentazione del mercato del lavoro) sia sul piano del controllo sociale. CommentiParlare di egemonia culturale è già progressogabriele segreTensione solo internaSe del resto, come ormai sostenuto da molti studiosi, sovranismo e neoliberismo rappresentano in realtà una tensione interna al neoliberismo stesso, non stupisce davvero che i suoi processi canonici, anche nei paesi a tendenza sovranista, restino fondamentalmente gli stessi.L’intera catena produttiva e lavorativa è determinata da principi connessi esclusivamente a modelli di efficienza (con effetti in Italia non eccelsi), il modello d’impresa si estende a tutti i settori, anche a quelli tradizionalmente pubblici (scuola, ferrovie, strade, università, ecc.), il principio dell’autonomia lavorativa viene utilizzato per estendere il piano del lavoro a ogni momento della vita privata, si chiede ai lavoratori di ridefinire continuamente le proprie mansioni secondo modelli di performance che assecondano il principio produttivo della “specializzazione flessibile”, e si potrebbe continuare a lungo.Inevitabile poi che tutti questi procedimenti diventino l’orizzonte delle nostre stesse esistenze, sempre più ingabbiate nelle logiche binarie di carriera legate ai successi e, soprattutto, ai fallimenti, e sempre più alle prese con logiche di auto-mercificazione (si pensi alla narrazione di sé che si fa sui social) e di lettura del reale e dei nostri simili secondo il mero principio dell’utilità. CommentiLa battaglia della Destra per l’egemonia culturale sta sbagliando bersaglioWalter SitiscrittoreLa grande rivoluzioneLungi da me, insomma, sottovalutare gli effetti di una destra che prova a costruire una propria egemonia, ma è necessario chiedersi se il tradizionale orizzonte culturale della destra novecentesca (e vale anche per la sinistra) non sia in realtà già stato modificato da quella rivoluzione materiale e ideologica che è il neoliberismo: una rivoluzione la cui potenza è stata addirittura paragonata, da Perry Anderson, a quella della Riforma protestante.Quanto, si può aggiungere, la degradazione del tessuto sociale che abbiamo di fronte (logiche di esclusione, indifferenza, odio per chi è diverso e per chi sembra inutile) è da ascrivere al discorso conservatore tradizionale, e quanto invece è parte di modifiche strutturali a cui il discorso conservatore si è facilmente, in prassi se non in teoria, legato?Chi è insomma in questa società che sta facendo davvero egemonia? E la sta facendo verso ogni posizione ideologica.Non sarà infatti un caso che la sinistra riesce poi più o meno a rispondere, ideologicamente parlando, al sovranismo, ai discorsi identitari, ecc., ma faccia molta più fatica a sviluppare un’alternativa rispetto alle recenti trasformazioni economiche e ai loro sintomi ideologici ed esistenziali.Anche ciò, a mio giudizio, finisce per dimostrare dove la vera egemonia risieda. Commenti“Neoliberalismo” è il nome del nostro problemaMario Ricciardi© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMimmo CangianoMimmo Cangiano insegna Critica Letteraria e Letterature Comparate presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra le sue opere, La nascita del modernismo italiano. Filosofie della crisi, storia e letteratura (1903-1922) (Quodlibet, 2018) , Cultura di destra e società di massa. Europa 1870-1939  e il recente Guerre culturali e neoliberismo edito da nottetempo nel 2024. Si occupa principalmente di modernismo europeo, marxismo e cultura di estrema destra.

Brasile, caldo record percepito a Rio de JaneiroGuerra in Medio Oriente, Biden: "Continuare significa dare ad Hamas ciò che cerca"

Guerra Israele-Hamas, trovato il corpo di un ostaggio vicino ad Al-Shifa

Auto esplode su un ponte al confine tra Usa e Canada, due feriti: “Terrorismo”Ucraina nell'UE,via ai negoziati anche per la Moldavia

Giappone, scossa di terremoto a Mutsu: sisma di magnitudo 6.0Israele-Hamas, slitta il voto sulla tregua del Consiglio di Sicurezza Onu: si decide oggi

Incontro Biden-Xi, prove di disgelo: "Il mondo è abbastanza grande per entrambi"

Gran Bretagna, il nuovo reddito di base universaleSparatoria in Svizzera: due morti e un ferito

Ryan Reynold
Nigeria, drone militare bombarda villaggio per errore: 85 mortiGuerra in Ucraina, Kiev: "Attacco russo con droni a Kharkiv"Arrestato l'attentatore di Parigi: ecco chi era l'aggressore

Campanella

  1. avatarGuerra in Medio Oriente: a Gaza più di 9mila mortiVOL

    Morto Henry Kissinger: l'ex segretario di Stato Usa aveva 100 anniNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 167USA: "Israele ha un tempo limitato per sradicare Hamas"Maddie McCann, il Portogallo si scusa con la famiglia

    VOL
    1. Annuncio shock di una star di TikTok: “Mio figlio di due anni è morto”

      1. avatarGuerra in Medio Oriente, 33 camion di aiuti umanitari attraversano il valico di Rafah: "A Gaza serve di più"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Decine di arresti in Cisgiordania: l'offensiva israeliana

  2. avatarGiappone, uomo armato prende ostaggi in un ufficio postale: attimi di terroreProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Cnn: "Oggi verranno rilasciati 10 ostaggi"Guerra Israele-Hamas, gli Usa insistono: "Bisogna proteggere i civili"Gran Bretagna, il nuovo reddito di base universaleGuerra in Medio Oriente, Kamala Harris: "Non invieremo soldati a Gaza"

  3. avatarGuerra in Medio Oriente, Netanyahu atacca l'Onu: "Il segretario critica noi e non Hamas"ETF

    Atroce strage negli USA a Memphis: 3 donne e una 13enne uccise in tre case diverseGuerra Israele Hamas, Wafa: “Almeno 50 palestinesi morti a Gaza per i raid israeliani”Tragedia in Spagna, 17enne italiana morta in un incidente stradaleNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 145

Israele, trovato nella striscia di Gaza imponente sistema di tunnel sotterranei

Islanda, le conseguenze dell'eruzione vulcanicaGuerra a Gaza, Mattarella: "Hamas non rappresenta i palestinesi"*