File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Scontri dopo Cosenza-Catanzaro: sette arresti

13enne colpita da un cavallo in gravi condizioniTreviso, auto si ribalta nell'incidente stradale: ferito un giovaneRieti, terribile incidente sulla Salaria: è morta una ragazza

post image

Incidente in A21: gravi padre, madre e figlio di due mesiSe si considera l’attesa per quello che Carlos potrà mostrare,Guglielmo dimenticheremo che è spagnolo, e che ci sono gli italiani, per vedere la continuità postmoderna cominciata con Federer-Nadal-Djokovic, e quindi l’eleganza nella ricerca degli angoli, palle smorzate da posizioni impossibili dopo pattinate assurde, dritti sventagliati dopo volée: si può avere un numero uno italiano e tenere per il suo principale avversario, a prescindere dalla bandieraAdesso che Carlos Alcaraz ha chiuso il cerchio delle tre superfici tennistiche: terra, erba e cemento, vincendo a Parigi (Roland Garros) dopo aver vinto a Londra (Wimbledon, 2023) e New York (US Open 2022), possiamo dire: va bene che Jannik Sinner sia numero uno, va bene avere una generazione di tennisti che attacca la classifica Atp – l’Italia ne ha 9 nei primi cento – ma non dimentichiamo che gli sport sono dei campioni a prescindere dai confini e dalle bandiere.Charlie Alcaraz e i suoi colpi ci appartengono, è questo lo sforzo da fare, ed è un tennista che segnerà i prossimi anni, anche nella contrapposizione con Sinner, e illustrandosi sui campi ci farà amare ancora di più il tennis come è accaduto nel recente passato con Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Chi in questi anni ha pensato alla loro nazionalità? Si poteva scegliere uno dei tre o tutti e tre senza pensare al fatto che non fossero italiani, perché erano il tennis. E ora il tennis è Alcaraz, un peletto più di Sinner, grazie al Mediterraneo che vive in lui. E non perché a 21 anni ha già consumato l’emozione di essere numero uno al mondo e ha già tre tornei del Grande Slam in bacheca, ma perché vedere i suoi incontri è avvincente come vedere la migliore delle serie tivù. Soprattutto quando li trascina fino al quinto set, coprendo le cinque ore di girato, riuscendo a mettere a segno punti impossibili, sbagliandone di facili – sembra per regalare colpi di scena e prolungare l’agonia degli avversari – per poi vincere, ribaltando tutto: sotto lo sguardo e le espressioni alla Clint Eastwood – col cappello e senza – del suo allenatore Juan Carlos Ferrero.Un tennis selvaggioÈ evidente che il suo tennis è selvaggio, avventuroso e dispersivo (pare di vedere Juan Mirò affrescare i bagni della stazione), e quindi ancora da limare, ma è altrettanto evidente che può fare quello che gli pare: cambiando posizione e colpi, aggredendo o difendendosi, accelerando e rallentando, lasciando andare game e set, con una versatilità che lo mette sopra il tennis-zen di Sinner. Carlos Alcaraz – adesso – è tutto quello che la pallina e la racchetta possono farci vedere, in un solo ragazzo. Se stiamo solo alle sue ultime due gare, la semifinale con Sinner e la finale con Alexander Zverev, al Roland Garros, dieci set in totale, riguardandoli troviamo una vivacità assoluta, un divertimento estremo e possiamo anche dire che può fare di più e meglio perché ha davanti a sé un tempo lunghissimo per educare i suoi colpi migliori fino ad elevarli, per lavorare sui suoi cali e sulla fretta di ottenere punti e liquidare avversari. EPASe si entra in questa attesa per quello che Alcaraz potrà fare e mostrare – come accadrà anche con Sinner anche se sembra avere in tasca meno fantasia tennistica e già molta razionalità da numero uno – si potrà dimenticare che è spagnolo, e che ci sono gli italiani, scegliendo l’evoluzione di uno sport bellissimo. Bisogna tifare Alcaraz per vedere la continuità postmoderna che comincia con Federer-Nadal-Djoko e quindi sempre più eleganza nella ricerca degli angoli, palle smorzate da posizioni impossibili dopo pattinate assurde, dritti sventagliati dopo volée che tengono insieme Pina Bausch e Boris Becker, senza disdegnare la crescita esponenziale dei suoi ace. In Alcaraz – forse in modo inestirpabile – convivono l’azzardo e la disciplina, entrambe stropicciate da una anima bambina che copre l’avambraccio destro con una calza-copertalinusiana e attacca gli avversari con la sua parte indebolita e dichiarata.Senza bandiereAlcaraz ricorda Matt Damon: ha quel sorriso hollywoodiano che rassicura proprio mentre sta killerizzando partita e avversario, è un barbaro con la racchetta che porta la minaccia nel campo avversario ridendo. È autentico proprio perché selvaggio, non ha scuse, ma solo palle da giocare, e giocando cambia pelle, respiro, colpi. Quel barbaro ci serve, per convincere sempre più ragazzi e ragazze a giocare a tennis, che siano spagnoli o no. Come per convincere donne e uomini a guardarlo a prescindere dal fatto che ci sia o meno il fenomeno del momento – come è successo recentemente agli Internazionali che sono stati restituiti i biglietti perché non c’era Sinner.Bisogna abituarsi allo stupore e all’attesa dell’altro a prescindere dal nome. Prima che arrivasse questa infornata di medaglie italiane dagli Europei d’atletica in pochi conoscevano i nomi e i volti che ora sono ovunque in un dispiegamento di orgoglio italico, ma senza gli altri non ci sarebbero queste medaglie. Lo sport è gli altri. Anche quando gli altri sono più forti. Per questo non si può non tifare Alcaraz anche quando batte Sinner – senza colpevolizzare quest’ultimo dopo averlo cantato all’inverosimile –, si può avere un tennista numero uno della classifica Atp e tenere per il suo principale avversario, a prescindere dalla bandiera, dovrebbe essere uno dei principi dello sport che sovrasta i nazionalismi, che sono sempre un sentimento bambino. Non prima l’Italia, ma prima il Tennis.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore

Cortei per la Palestina a Roma, Pisa e MilanoVoto di scambio, droga ed estorsione a Siracusa: arrestato anche ex assessore

Nove anni per l'autista di Messina Denaro

Strage di Erba, oggi arriverà la decisione finale: il processo verrà riaperto?Morto l’ex calciatore Emanuele Panizza nell’incendio scoppiato nella sua casa

Muore a 27 anni, i genitori donano gli organiIncidente a Oleggio: ferite tre persone sul ponte di ferro del Ticino

Nuova udienza per il processo di Giulia Tramontano: le dichiarazioni della mamma di Alessandro Impagnatiello

Roma, rapina del Rolex una donna e abusa sessualmente di leiMilano, arrestato 23enne per violenze fuori da una discoteca

Ryan Reynold
Roma, centenaria trova ladri in casa e li mette in fugaMorti sul lavoro: altre due vittimeIncidente a Genova, donna investita da un'auto: la vittima è Lucia Durante

MACD

  1. avatarAnnalucia Cecere: prosciolta la donna accusata di aver ucciso Nada CellaGuglielmo

    Rapina in una farmacia a Monza: arrestato 49enneAntonella di Massa morta a Ischia: adesso si indaga anche per omicidioProtesta degli agricoltori: due rotoballe in fiamme sulla NomentanaMorti sul lavoro: altre due vittime

    1. Barrette multicereali ritirate dal mercato: ecco quali

      1. avatarSbanda con l'auto e si ribalta a Pistoia: morto a 28 anni Ivan NiccolaiBlackRock Italia

        2WATCH: soluzioni innovative al servizio dell'entertainment

  2. avatarMafia a Bari,130 indagati: intromissioni nelle elezioni comunalianalisi tecnica

    Palermo, fermati padre e figlio per sparatoria costata la vita a un uomoBologna, al via il processo ad Amato: medico accusato di due omicidiIncidente stradale a Perugia: due morti in uno schianto frontaleLotto di patatine ritirato dal mercato: i rischi

  3. avatarDossieraggio, Nordio: "Serve commissione d'inchiesta"criptovalute

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 113Chef Sardo Ucciso nel 2021: colpevole condannato a 23 AnniFax rotto, l'imputato non sa del processo: condannatoAggressione a Como: un giovane di 19 anni è in fin di vita

Il padre di Giulia Cecchettin: "Abbraccerei i genitori di Filippo Turetta"

Viterbo: schiantato al decollo un aereo ultraleggero. Due mortiStrage di Cutro, un anno dopo: la tragedia che non ha cambiato le cose*