Elezioni comunali, a Buti le candidate sindaco si chiamano entrambe ButiGreen pass per i dipendenti pubblici da ottobre: l'ipotesi allo studio del governoSalvini: "Centrale nucleare in Lombardia? Sì, che problema c'è? La Svezia di Greta ne ha 8"
Afghanistan, Sgarbi si proclama “mullah”: “Donne di Sutri con il velo a partire dalle 18”La cattura e stoccaggio della CO2 sta diventando uno dei temi più controversi della COP28. È una tecnologia dalle prospettive incerte e i costi sarebbero ingestibili per aziende e consumatori. E c’è il rischio che diventi una delle principali soluzioni dell’industria oil and gas per conservare il proprio status quoA Dubai oggi c'è il tradizionale giorno di riposo di metà conferenza del clima: ventiquattro ore per lasciar sedimentare i conflitti,investimenti allentare le tensioni e soprattutto dormire. I negoziati stanno già sforando nella notte, circolano le prime bozze di accordo e sono così piene di note e aggiunte da essere ingovernabili.Si litiga su tutto, come prevedibile. Quei testi sono l'osservatorio migliore per provare a intravedere i possibili esiti della COP28, proprio mentre il 2023 è stato confermato dall’Osservatorio Copernicus come anno più caldo da quando abbiamo i dati.A Dubai non si discute solo sul phase-out, l'uscita dai combustibili fossili, ma anche su che tipo di phase-out. Una delle questioni più delicate è che ruolo dare alla tecnologia più controversa di tutta la transizione, molto più del nucleare: la cattura e stoccaggio della CO2, in breve CCS, sistemi che assorbono la CO2 dagli impianti fossili per conservarla in depositi sotterranei a lungo termine.«Unabated» è l'aggettivo più dibattuto della COP. Se nel testo finale ci sarà questa parola, tutto lascia prevedere che si scatenerà una delle più imprevedibili corse industriali della storia: in questo scenario i paesi avranno deciso di rinunciare solo al carbone, petrolio e gas di cui non riusciamo a catturare la CO2, creando una scappatoia colossale per l'industria dei combustibili fossili.Promesse e realtàIl problema è che oggi la cattura e stoccaggio della CO2 è al massimo un'ipotesi, e quindi al COP28 c'è il concreto rischio che il compromesso finale sia un'idea di transizione con al centro una tecnologia che non siamo stati ancora in grado di sviluppare su scala, nonostante decenni di ricerca. Secondo l'analisi del centro studi Ecco, nel mondo ci sono 40 impianti commerciali di CCS, catturano lo 0,12% delle emissioni globali. Siamo arrivati a 6,4 miliardi di dollari di investimento l'anno in CCS per raccogliere le briciole.L'analista Ed King ha paragonato la cattura e stoccaggio della CO2 alla nazionale di calcio dell’Inghilterra, «grandi promesse, sembra chissà che e poi ti delude sempre più sul bello». Il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia è più netto: «L'uso intenso della CCS per gli scenari di decarbonizzazione è una fantasia».Costi esorbitantiLa possibilità che la cattura e stoccaggio di CO2 funzioni su scala è ancora tutta da verificare, ma ha già tanti sostenitori: tutti i paesi petroliferi, compresi gli Stati Uniti. Una certezza c'è: affidarci alla cattura e stoccaggio della CO2 rischia di essere una prospettiva incredibilmente costosa per consumatori e aziende e di rappresentare l'avvio a uno dei più grandi business di sempre per l'industria oil&gas.In questi giorni è uscito uno studio della Oxford University sul fatto che una transizione con uso massiccio della CO2 fino al 2050 costerebbe 32mila miliardi di dollari in più che una transizione focalizzata su rinnovabili, elettrificazione ed efficienza.C'è un altro problema: non sappiamo a che condizioni stabilire che le emissioni sono state catturate e la tecnologia funziona. Diversi paesi e analisti chiedono che, nel caso ci si affidi alla CCS, lo si faccia con parametri precisi.Come spiega un report di Carbon Brief, il rischio è che si considerino abbattute e assorbite le emissioni di una centrale a gas anche quando l'impianto ne assorbe solo il 10%. E se l'impianto ne cattura solo la metà? È ammesso o non ammesso? Nessuno lo sa. C'è il rischio che un uso estensivo combinato a criteri morbidi apra la porta ad altri decenni di emissioni incontrollate, inseguendo un rimedio tecnologico inefficace o costoso o entrambe le cose.La ministra spagnolaA COP28 sta emergendo la forte la figura di Teresa Ribera, ministra della transizione ecologica spagnola, figura centrale di come l'Europa giocherà la sua partita nei giorni finali del negoziato, e non solo perché la Spagna ha la presidenza di turno della UE.Ribera parla tre lingue, è una profonda conoscitrice delle questioni del clima e affiancherà il commissario al clima Hoekstra nella difesa della posizione europea, che oggi Ribera ha ribadito con chiarezza: «Vogliamo che la cattura e stoccaggio della CO2 sia usata solo nei settori dove è necessaria, in quelli al momento impossibili da decarbonizzare. Non vogliamo sprecare risorse lì dove non è necessario».Ribera si riferisce alle industrie pesanti, la produzione di cemento, acciaio, alluminio. Sarebbe una quota minima di uso, per settori che possiamo decarbonizzare negli anni '30 e '40 di questo secolo, quando la tecnologia potrebbe essere più matura e pronta.Opportunità e rischiLa COP28 è anche questo: il negoziato politico per rifondare le basi della rivoluzione industriale, dopo la scoperta che le tecnologie di quella attuale stanno destabilizzando la vita sul pianeta. Uno degli elementi di questa nuova rivoluzione industriale è la tecnologia di cattura e stoccaggio della CO2.I due modelli in gioco sono uso minimo, lì dove è proprio necessario prendersi questo rischio, oppure uso ampio e indiscriminato, che spalancherebbe opportunità enormi per petrostati e aziende oil&gas e rischi enormi per il pianeta.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Comunali a Napoli, respinto il ricorso al Tar della lista della LegaGreen pass obbligatorio, Salvini risponde a Burioni: "Qualche sì vax dà dei sorci a chi non si vaccina”
Dl Green pass bis, virologi in tv solo con l’autorizzazione: "Fascismo"
Green pass, Toti: "La libertà è evitare il lockdown, sbaglia chi insegue i social"Sondaggi politici La7: il 56% vuole che Draghi resti a Palazzo Chigi, cala la fiducia in Conte
Richard Gere contro Matteo Salvini: l'attore testimonierà nel processo Open ArmsElezioni comunali 2021, quando e dove si andrà al ballottaggio?
Covid, ingressi a turno in ufficio: le linee guida per il ritorno al lavoro dopo le vacanzeSalvini contro gli alleati di governo: "Conte odia Draghi, Letta gli fa da palo"
Conte: "Con questa Lega in totale confusione il governo Draghi non arriva al 2023"Sindaci milanesi del Pd pronti ad accogliere profughi afghani: l'appello dopo le parole di Beppe SalaApprovata la bozza della Nadef 2021: "80% di vaccinati nei prossimi giorni"Giorgetti: “Non esistono due Leghe, voglio Draghi al Quirinale e poi si torna al voto”
Covid, Meloni: “Sì, mi vaccino. Non sono no vax ma, a mia figlia, non lo farei”
Green Pass, Camera: obbligo esteso anche ai parlamentari
Conte: “Draghi non fa compromessi con Salvini? È più bravo di me”Elezioni comunali 2021: Gaetano Manfredi, chi è il nuovo sindaco di NapoliCovid, l'appello di Draghi agli italiani prima delle vacanze: "Se vi vaccinate le cose andranno meglGreen Pass, anche Attilio Fontana è favorevole: "Strumento di libertà"
Il nuovo decreto legge Covid è stato pubblicato in Gazzetta UfficialeCovid, Tajani: “Con immunità di gregge entro ottobre, l’obbligo vaccinale non sarà necessario”Stadi, cinema e teatri: il decreto per aumentarne la capienza slitta alla prossima settimanaGreen pass, Cabina di Regia: dal 5 agosto sì per locali al chiuso, non per il bancone o all'aperto