Così i "residenti temporanei" arricchiscono le comunitàA SPASSO NEL WEEKEND. Primo fine settimana d'agosto col "botto" in provincia di Varese: fuochi d'artificio e stand gastronomici protagonisti assoluti - ilBustese.itE' Simone Simeoli il giovane di 24 anni morto dopo lo scontro tra la sua bici e un'auto a Lonate Pozzolo - ilBustese.it
Una Defender speciale per i 70 anni di Land Rover e Croce RossaLeonardo Tricarico11 agosto 2024aaaIl termine più ricorrente nelle dichiarazioni di governanti,ègiàrealtàeilbaratrosemprepiùvicino–MACD nei titoli di apertura di giornali e trasmissioni televisive, nei dibattiti pubblici e perfino nel linguaggio comune è «escalation», paventata da tutti come il pericolo più prossimo, la possibilità che la situazione conflittuale in atto e i suoi due principali baricentri, quello mediorientale e quello russo ucraino, possano sfuggire di mano e divenire ingovernabili. A ben guardare però l’escalation non è una prospettiva, è un fenomeno già in atto da tempo, e il fatto che non ve ne sia la percezione collettiva dipende dalla lentezza del fenomeno, dal fatto che il film che stiamo vedendo scorra alla moviola, immagine dopo immagine. Ma se si riavvolge il nastro e ci si dispone a valutare con maggior distacco ciò che sta accadendo da quel febbraio di due anni fa, si vede come si stia viaggiando verso il baratro, temendo tutti che un giorno possa avvenire ciò che in effetti sta già avvenendo. Nessuno oggi ha soluzioni o si industria per ricercarle. Nessuno si adopera per spegnere gli incendi, nessun segno di distensione, ogni atto funzionale all’innalzamento progressivo della tensione. Si chiede moderazione a Teheran nella risposta a Israele per evitare il precipitare della situazione, si fa la stessa cosa con Zelenski impedendogli di usare come vuole l’armamento altrimenti la reazione di Putin sarà incontrollabile, e così via, salvo poi non avere alcuno, né tra le parti in causa né tra coloro che non sanno produrre alcun pensiero se non il timore dell’escalation, un’idea della condizione finale da indicare come via di uscita, da condividere e perseguire nella inter locuzione che manca e che dovrebbe sostituire le ormai stucchevoli, inutili ed improduttive ipotesi di escalation. Si parla in questi giorni ad esempio di nuove armi che potranno comporre equilibri diversi, ma nonostante la tecnologia abbia introdotto due nuovi domini di confrontazione, - quello spaziale e quello cibernetico - nessuno (salvo in parte Israele) pare pronto a sfruttarne le potenzialità, a tramutare in sistema d’arma quello che le nuove tecnologie propongono. Questo in linea di massima, perché in verità qualcosa si è mosso nei due nuovi domini ma in misura irrilevante ai fini bellici. Si vocifera ad esempio di missili devastan ti in mano all’Iran, ma probabilmente si tratta di vettori ipersonici forniti dalla Russia in previsione di un attacco a Israele su vasta scala. Se questo fosse il caso, Israele avrebbe problemi non semplici nel fronteggiare questo tipo di pericolo, gli Usa stessi sarebbero in difficoltà, e tuttavia si tratterebbe di un’ulteriore immagine della moviola dell’escalation, di quel film a velocità ridotta che procede però inarrestabile verso l’allargamento del conflitto, senza che ve ne sia la percezione in chi dovrebbe intervenire. In un mondo ormai apolare, esorcizzare l’escalation vuol dire tentare di creare fori multinazionali di scopo, consessi di confronto e di dialogo tra chi ha il peso e le ragioni per rivendicare un ruolo, vuol dire ricondurre alla ragione con le buone o con le cattive, chi la ha perduta e non è più in grado di rappresentare i propri elettori, a cominciare da Netanyahu, Zelenski, Putin e così via. Esorcizzare l’escalation vuol dire comporre ipotesi di soluzione dei conflitti in atto, «end state» da riversare in piattaforme negoziali, ricordando, quando se ne presenterà nuova occasione, che il punto di caduta di un conflitto è un prerequisito senza il quale non conviene avventurarsi in imprese dalle quelli poi non si sa come uscire.
The Enervit Story, 70 anni di innovazione ed emozione: la presentazione del libro a MilanoStellantis cede l'italiana Comau. Il governo pronto al golden power
Attanasio e Iacovacci, Gadda: «Governo consenta svolgimento processo» - ilBustese.it
«Odio, armi, guerra: è la logica maschile»Le migliori spiagge del Lazio per il 2024: ecco dove trovare il Mare più pulito
«Noi donne del Sudafrica: contro l'apartheid, per la libertà»Ancora un premio per mamma Novella. E vola in finale per la categoria Curvy - ilBustese.it
Tour da Paura, a caccia di emozioni horror: ecco i posti più macabriMille bare in piazza contro le morti sul lavoro
Choc in Francia: l'Abbé Pierre accusato di violenze sessualiModello Germania in crisi: la natalità è scesa del 15% in 2 anni. Cosa succede?Il terzo genere? «Non per legge. Ma garantire i diritti delle persone trans»Il ministero della Cultura boccia il film di Paola Cortellesi, Sangiuliano ringrazia Fiorello: «L'unico a dire la verità»
«Addio, professore: la matematica con te era rigore e gentilezza» - ilBustese.it
Ambiente, Pichetto: sito Persano in sicurezza dopo incendio
Vacanze, dalla Transilvania ai fiordi: così il caldo cambia il turismo. «Un passaporto che registra le emissioni di carbonio per limitare i viaggi»Lombardia, da Regione 4 mln per recupero a ampliamento alpeggi«Milioni di bambini nel mondo attendono una famiglia. Chi rema contro?»«Fingiamo di leggere il Corano. E facciamo politica»
Tentato furto, lite e Molotov: sei adulti denunciati e due minorenni nei guai a Busto - ilBustese.itIIA, sindacati: Urso blocchi chiusura fabbrica di BolognaTentato furto, lite e Molotov: sei adulti denunciati e due minorenni nei guai a Busto - ilBustese.itAsst Valle Olona incontra i referenti territoriali dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per aggiornamento sulle ultime novità - ilBustese.it