File not found
Capo Analista di BlackRock

A 4 anni sa leggere e contare in 6 lingue: chi è Teddy, bimbo prodigio

Sparatoria in Florida, morti e feriti durante le riprese del videoclip del rapper French MontanaHong Kong, maiale reagisce ed uccide il suo macellaioCane calpesta il fucile e uccide un uomo di 30 anni

post image

Due sparatorie in California: 7 mortiL'approfondimentoPerché Beryl potrebbe essere solo il primo di una serie di uragani devastantiCon Luca Nisi di MeteoSvizzera parliamo del fenomeno di categoria 5 che si è abbattuto sulle isole caraibiche,Professore Campanella con venti di una velocità media tra i 250 e i 280 chilometri orari, causando morte e distruzione© NASA via AP (Keystone) Federica Serrao04.07.2024 21:30Vallemaggia, Mesolcina, Vallese. Ma non solo. Il maltempo non sta dando tregua neppure al resto del mondo. Ne è un esempio l'uragano Beryl, che da giorni sta seminando morte e distruzione nelle isole caraibiche. Tra queste, in particolare, Grenada e Carricou, ma anche la Giamaica. Nelle prossime ore, Beryl attraverserà la penisola messicana dello Yucatán, approdando nel Golfo del Messico entro fine settimana. La particolarità di questo uragano è quella di essere un fenomeno «da record». Beryl, infatti, ha raggiunto le categorie 4 e 5 (la più devastante) di intensità all'inizio della stagione degli uragani, in un punto molto a est nell'Atlantico tropicale. Un primato finora appartenente a Dennis e Emily, uragani risalenti a luglio 2005. La forza di Beryl e tutte le sue caratteristiche, insomma, non stanno passando inosservate. Anzi, secondo alcuni esperti ci sarebbero i presupposti per pensare che questo uragano sia solo il primo di una serie di ulteriori fenomeni devastanti che potrebbero abbattersi nel corso della stagione. Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con Luca Nisi di MeteoSvizzera. Grenada prima e dopo il passaggio di Beryl. © Maxar Technologies via APVenti fortissimiPartiamo dalle basi, descrivendo gli uragani. «Si trattadi un fenomeno meteorologico della nostra atmosfera terrestre, che si forma nellezone tropicali del pianeta sotto forma di una violenta tempesta. La lorostagione parte a giugno e termina verso fine settembre», ci spiega l'esperto,confermando che al momento ci troviamo praticamente ancora nelle fasi iniziali dellastagione. Ed è proprio questo il motivo per cui Beryl è finito sotto iriflettori. «Sicuramente, ciò che ha fatto scalpore è che uno dei primi uraganidel 2024 sia di categoria cinque: si tratta del livello più alto della scala diintensità Saffir-Simpson e corrisponde a uno dei fenomeni atmosfericipiù violenti su larga scala». La categoria si riferisce principalmente ai danniche  l'uragano può arrecare al territorio: un aspetto strettamente collegatoalla velocità dei venti, che quando sono più intensi comportano danni piùimportanti sul territorio. In questo caso, quando si parla di venti compresi tra i 250 e i 280 chilometri orari, intendiamo una velocità media. Dunque, una corrente continua, violentissima, che chiaramente contribuisce a causare una devastazione completa del paesaggioLuca NisiGià, iventi. Quelli di Beryl, in particolare, hanno raggiunto una velocità mediaincredibile. «Questo uragano ha dei venti che hanno toccato una velocitàcompresa tra i 250 e i 280 chilometri orari. Ma per noi, alle nostrelatitudini, è difficile comprenderne realmente la violenza. Non dobbiamopensare alle raffiche che, singolarmente, capita tocchino i 200 chilometriorari anche sulle nostre montagne in inverno, in zone molto esposte, durante peresempio il passaggio di un fronte freddo o durante una fase sciroccale. Inquesto caso, quando si parla di venti compresi tra i 250 e i 280 chilometriorari, intendiamo una velocità media. Dunque, una corrente continua,violentissima, che chiaramente contribuisce a causare una devastazione completadel paesaggio. Di fronte a raffiche di questa intensità, anche le case inmuratura fanno fatica a restare in piedi». Dalle tempeste tropicali agli uraganiFacciamoperò un passo indietro, e torniamo a parlare degli uragani come fenomeno. «Laloro formazione, soprattutto nei Caraibi, è da ricercare nella formazione ditempeste tropicali. Tutto parte nell'Oceano Atlantico, a ovest delle costeafricane. Da quelle parti, le temperature superficiali dell'acqua sonoparticolarmente elevate e sempre di più a causa del riscaldamento globale»,sottolinea Luca Nisi. «Con temperature superficiali dell'acqua superiori ai 27gradi si ha una forte evaporazione, che può creare i presupposti per laformazione di temporali violenti su questa parte dell'oceano». Ma si trattasolo del primo passaggio. «Questi temporali, se sono più di uno, si"organizzano tra loro", e cominciano a ruotare». In questi casi,chiarisce il meteorologo, si parla di depressione tropicale. «A seguire,questa depressione, grazie all'energia che prende dalla superficie caldadell'Atlantico, inizia a ruotare più velocemente e a intensificarsi. È a questopunto che parliamo di tempeste tropicali. L'ultimo passaggio porta allaformazione di un vero e proprio uragano, la cui intensità, come detto, èrappresentata in una scala che va da uno a cinque. A differenza delle zone dibassa pressione alle nostre latitudini, le isole tropicali prendono energiadalla superficie calda del mare». In questi casi, si registra un vero e proprio«cuore caldo» che, come spiega Luca Nisi, costituisce il motore, l'energia, delfenomeno. Con il rilascio del calore latente dovuto alla condensazione diimportanti quantitativi di vapore acqueo la tempesta acquista l’energiasufficiente per diventare uragano. Uragano che, di per sé, «è formato da bande temporalesche,disposte a spirale, con l'occhio del ciclone spesso privo di nubi». Fenomenoche tutti, almeno una volta, abbiamo visto in televisione o online, grazie alleimmagini satellitari. «Queste bande temporalesche a spirale, in realtà, sonoviolentissime. Ed è proprio durante il loro passaggio che si registra ilmomento di venti più intensi, che poi portano a precipitazioni copiose e, inalcuni casi, anche a dei tornado all'interno dell'uragano». L'esperto non hadubbi: su larga scala, si tratta del fenomeno più violento conosciuto a livellometeorologico. Il fatto di aver già osservato un uragano così violento, può facilmente far presupporre che le condizioni siano molto favorevoli per ulteriori fenomeni di questo tipo nel corso della stagioneLuca NisiUn po' come i temporaliArriviamo, dunque, a parlare della particolarità di Beryl. Ossia, quella di essere un uragano «da record». «Il fatto che ci siano state, anche negli anni recenti, stagioni dove, per diversi fattori, si è registrato un numero di uragani piuttosto sotto norma, o fenomeni molto forti solo verso la fine della stagione – fra agosto e settembre –, ci suggerisce di prendere in considerazione anche quanto sta accadendo quest'anno. È chiaro che avendo osservato la formazione di un uragano che ha raggiunto la categoria 5 a inizio stagione, ci si aspetti condizioni molto favorevoli per la formazione di ulteriori uragani devastanti». A contribuire, come detto, sono le temperature marine particolarmente elevate anche nell'Atlantico tropicale. «È un segno da considerare: è un po' come la previsione dei temporali sulle nostre regioni. È molto difficile capire esattamente dove e quando si abbatteranno, ma se vediamo che le condizioni ci sono sappiamo che, a livello di previsione, da qualche parte un temporale si svilupperà. Ecco, questo accade in modo simile anche con gli uragani. E, appunto, il fatto di aver già osservato un fenomeno così violento, può facilmente far presupporre che le condizioni siano molto favorevoli. Per questo motivo, la NOAA si attende una stagione particolarmente attiva». I forti effetti di El Niño causano una frequenza di uragani maggiore e anche un'intensità media più altaLuca NisiL'effetto El NiñoE non ètutto. Oltre alle elevate temperature dell'oceano, è opportuno menzionare anchegli effetti che El Niño – un fenomeno climatico che periodicamente porta a unriscaldamento della superficie dell'Oceano – ha nella formazione degli uragani.«La letteratura scientifica mostra in modo chiaro, con analisi statisticamentevalide, che i forti effetti di El Niño causano una frequenza di uraganimaggiore e anche un'intensità media più alta», spiega Luca Nisi. Dopo anni diLa Niña – fenomeno climatico opposto,– il mondo è entrato in una fase di ElNiño «al momento non molto pronunciato», spiega Nisi, ma che «potrebbe andare astimolare ulteriormente l'attività di uragani nell'Atlantico quest'anno».I prossimi stepDopo essersi abbattuto sulla Giamaica, come anticipato, Beryl si sta dirigendo verso il Messico. Dove, con ogni probabilità, perderà intensità. «L'uragano, anche il più violento, prende energie dall'acqua calda di superficie atlantica. Ma come tocca zone di terraferma o isole un po' più estese, comincia a subire degli effetti di disturbo, indebolendosi rapidamente. Ma bisogna ricordare che, comunque, c'è una certa inerzia: non è come un pulsante che si spegne e si accende, piuttosto si indebolisce gradualmente. Può capitare che un uragano causi danni anche nell'entroterra». Fino a pochi decenni fa, raggiungere temperature di 25-27 gradi sulla superficie del Mediterraneo era fantascienzaLuca NisiGli «uragani europei»Perconcludere, parliamo anche dei Medicanes. Ossia, gli «uragani mediterranei» chepossono verificarsi nelle acque più vicine a noi. «Fino a pochi decenni fa,raggiungere temperature di 25-27 gradi sulla superficie del Mediterraneo erafantascienza», chiosa il nostro interlocutore. «La realtà, però, è che ora ilMediterraneo è estremamente caldo, l’anno scorso in alcuni punti si sonotoccati e superati i 30 gradi. Se a livello di temperatura sulla terraferma, inSvizzera, parliamo di un aumento di 2.8  gradirispetto al periodo preindustriale in alcuni punti del Mediterraneo latemperatura superficiale dell'acqua mostra al momento delle anomalie di 5-6gradi». Un aumento responsabile, soprattutto verso il periodo autunnale, diquelli che i meteorologi chiamano Medicanes. «Spesso, questi fenomeni sonocausati da un fronte freddo che riesce a raggiungere il Mediterraneo e, in modosimile a quanto dicevamo prima, innesca temporali violenti sul mare,tipicamente nella zona centro-orientale». Vale a dire, sul Mar Ionio e sul MarGreco. «Questi temporali iniziano a ruotare e creano una zona di bassapressione e, se questa dispone di ulteriore energia data con l'acqua caldadalla superficie dei mari, ecco che si formano i Medicanes, che non sono altroche dei piccoli uragani europei». Comechiarisce l'esperto, questi fenomeni non hanno grandi dimensioni e non portanodevastazione su larga scala come gli uragani atlantici. «Quando raggiungono laterraferma, soprattutto, si indeboliscono molto più rapidamente. Tuttavia, perla navigazione sul Mediterraneo sono considerati delle tempeste estremamentepericolose, poiché accompagnate da venti fortissimi e da un moto ondosoparticolarmente pronunciato». Senza dimenticare le coste, dove anche a causadelle precipitazioni torrenziali che un medicane comporta, talvolta possonoregistrarsi danni notevoli. In questo articolo: UraganoMaltempo

Donald Trump riammesso su Instagram e Facebook dopo due anni di stopVince alla lotteria e diventa milionaria: "Mi ha rovinato la vita"

Calgary, terribile incidente e maxi incendio: un morto e diversi feriti

Il governo Netanyahu ottiene la fiducia della KnessetTurbolenze sul volo Phoenix-Honolulu: passeggeri svenuti e scagliati in aria

Tempesta d'inverno a New York: dichiarato lo Stato d'emergenzaCroazia, arriva l'Euro ed boom dei prezzi: interviene il Governo

L'attore Jeremy Renner è grave dopo un incidente mentre spazzava la neve

Kenya: pastorello di 4 anni si perde nella savana e viene ritrovato vivoAlgeria, scontro tra un'auto e un autotreno: morta una famiglia di otto persone

Ryan Reynold
Messico, la singolare protesta della senatrice: entra in aula vestita da tirannosauroProteste in Iran: 3 giornaliste arrestate in 48 oreSi danno appuntamento sui social e accoltellano un senzatetto: arrestate adolescenti a Toronto

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarDonald Trump ha lanciato la sua campagna presidenziale per il 2024BlackRock Italia

    Cina, incidente stradale: 17 morti e 22 feritiNuova emergenza Covid in Cina: cosa dicono i virologi italianiAgenti attaccati con machete a Times Square a CapodannoMarbella, trovato in mare il cadavere di una donna senza testa e mani

      1. avatarLe cambiano il volo ma la valigia resta a terra, costretta a indossare la stessa tuta per 10 giorniProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Città del Messico, scontro tra treni sulla linea 3 della metropolitana: un morto e 23 feriti

  2. avatarOndata di maltempo a Auckland: piogge e inondazioniMACD

    Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 303Jacinda Arden molla: si dimette la premier della Nuova ZelandaAuto investe i pedoni in Cina: 5 morti e 12 feritiGenitori accusati di aver ucciso la figlia di 16anni: abbandonata in casa durante il lockdown

  3. Ue, Borrell: “Il petrolio russo è venduto con il 50% di sconto”Nave da carico incagliata nel Canale di SuezCina: è corsa ai vaccini MRna e caccia ai preparati occidentali, ospedale di Macao pienoMorto Costantino II, l'ultimo re di Grecia

Covid, la Cina "si vendica" e blocca i visti sudcoreani

Putin invita la Cina a collaborare "per un ordine mondiale equo"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 292*