File not found
BlackRock Italia

Salvini-Di Maio, ennesimo scontro al Governo

Raggi e Zingaretti: il caso dei follower fake sui socialGay nella Lega: le parole del deputato Alberto RibollaMoavero chiede all'Onu un chiarimento sulle fonti

post image

Varese, ex candidato sindaco leghista indagato per tangentiL'arrampicatore azzurro,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock Matteo Zurloni, 22 anni - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Ventotto ragni, divisi per due. Scalano in simultanea un muro con le zampe: più veloci della luce, non c’è tempo per pensare. Se ti scivola un alluce, sei finito. Se un’unghia perde la presa, vai a casa. Matteo oggi ha un ragno cinese da lasciare dietro: si chiama Wu, e ci mette meno ad arrivare in cima che a pronunciare il suo nome. Poi, se dovesse vincere, il tabellone gli metterà contro l’americano Samuel Watson. Uno tosto, che due giorni fa ha appena fatto il record del mondo. Ma Matteo sorride sempre, e chi sorride non perde mai. Si chiama arrampicata sportiva. C’era già a Tokyo 2020. Non contenti, hanno replicato qui. Forse premiarla con le Olimpiadi è troppo, ma viste altre discipline, questa almeno ha un suo perché. Anche “ragni” può sembrare offensivo, ma è per rendere l’idea. Qui non si offende nessuno. Il fatto è che quelli che praticano questo sport che toglie il fiato si riempiono le mani di gesso e poi si appiccicano come aracnidi su una parete verticale con pochi appigli sottili. Ed eroici come Spiderman la percorrono alla velocità del suono. Vince chi picchia per primo la mano sulla piastra che sta in alto, 15 metri sopra la partenza. Prima che l’imbragatura ad elastico che li cinge alla vita li riporti a terra sani e salvi. Solo agilità, concentrazione, forza di braccia e di gambe. Sport, insomma. Gli intellettuali, i genetisti e i tuttologi, infatti, preferiscono dedicarsi alla boxe. Peccato. Perché se fossero venuti a vedere gli Spiderman, avrebbero conosciuto Matteo Zurloni. Faccia pulita, sorriso facile, entusiasmo di un bambino che ha trovato il vaso della Nutella nascosto in un armadio. Lui è l’unico azzurro qualificato nella categoria “speed”, quella appunto dei ragni arrampicatori. Ai Giochi è una novità. L’hanno aggiunta alle altre due specialità dell’arrampicata (boulder e lead), più tecniche e meno concitate. E martedì Matteo era felice come può esserlo uno che si è appena qualificato per la finale a otto di oggi che vale il podio, dopo aver realizzato il miglior tempo della sua vita, 4’’94. Record europeo, tra l’altro. Bella faccia, da figlio della riva destra del fiume. Storia breve la sua, perché ha appena 22 anni. Ma con basi alte: un nonno alpinista fondatore del Cai di Cassano d’Adda, un papà che scala e ha le montagne negli occhi. «Mi arrampicavo anch’io sulla roccia – spiega Matteo – anche se soffro di vertigini». Non male, considerando quello che ha scelto di fare. Ma non c’è niente di scontato in uno che per quattro anni si allena come un matto per una prova che dura 5 secondi, anzi meno. «In effetti è lo sport più veloce del mondo, altro che i 100 metri. E con un margine di errore altissimo: basta un niente per rovinare tutto. Per questo bisogna imparare ad accettare qualunque cosa capiti. E’ un modo di pensare che ti serve anche nella vita».Avere equilibrio significa saper dosare e migliorare la velocità. «Come scegliere un appiglio, o con quale angolo poggiare il piede per avere più spinta – continua - sono dettagli rilevanti». E il suo è stato miglioramento meticoloso, costruito con l’allenatore Stanislao Zama e con Vincenzo De Luca, direttore tecnico della Nazionale di un movimento in grande crescita. La Federazione Arrampicata Sportiva Italiana certifica che i tesserati sono 85mila. Tre anni prima erano la metà. Ma i praticanti sono molti di più. Zurloni è cresciuto insieme alla notorietà della disciplina, e se ne è accorto nel quotidiano: «Ormai fuori dalla palestra non si trova più parcheggio», dice ridendo. A Parigi per vederlo gareggiare è venuta la fidanzata e tutta la famiglia, fratelli e sorelle con rispettivi accompagnatori compresi. Lui ovviamente sta al Villaggio, “dove non si sta affatto male come dice qualcuno. E poi si mangia anche discretamente”. Scarpette, ginocchiere, il nastro adesi vo sulle dita, una spruzzata di magnesite, l’imbragatura. E poi via. Dopo una preparazione minuziosa, molto più lunga dello sforzo per cui è richiesta. «Io amo lo speed proprio per l’adrenalina della durata breve, dello scontro con l’avversario, per la soddisfazione dell’arrivare prima». Matteo è un ragazzo di oggi. Prima fa, poi pensa. Di solito non è la via migliore, ma qui è l’unica che puoi scegliere. «La testa – spiega – però è fondamentale. Devi svuotarla, serve una freddezza totale”. Atleta in forza alle Fiamme Oro, quando non si aggrappa a una parete, studia. «Sono iscritto a Scienze Motorie: mentre preparavo le Olimpiadi non ho avuto molto tempo per gli esami in realtà, anche perché lavoro in palestra, a Brugherio, appena fuori Milano. Alleno i ragazzini, e ne ho portato anche uno in nazionale. Che soddisfazione. Mi piace che provino le mie stesse emozioni». A lui la passione è scattata quando aveva 5 anni, durante le vacanze in Val di Fassa. Ha provato, gli è piaciuto, è diventata la sua piccola ossessione. «Solo a 16 anni però l’arrampicata per me è diventata una cosa seria. Mi chiamarono in Nazionale e per la speed eravamo solo in due. Ho fatto buoni risultati, e così mi hanno scelto». Prima delle medaglie, conta essere persone con qualcosa dentro. Al Mondiale di Berna, Matteo ha vinto la finale grazie a una falsa partenza dell’avversario e subito per consolarlo gli ha alzato il braccio in segno di trionfo: «Era un modo per celebrarlo, ci eravamo qualificati entrambi per i Giochi. Ero felice del successo, ma anche dispiaciuto. Avevo tanta energia da sprigionare. Una volta ho fatto 56 salite di fila, volevo scendere sotto i 5 secondi e non ci sono riuscito». Su braccio si è tatuato quattro piccoli cerchi con un appiglio al posto del quinto. «Ma se non dovesse andare bene oggi, nessun problema: sono già strafelice di potermela giocare». Certo, gli uomini-ragno sono fatti così.

Milano, Sala: "Idea Daspo urbano per i Rom"Elezioni europee, nei sondaggi dominano gli euroscettici

Sblocca cantieri: telecamere negli asili e nelle case di cura

Il Pd ci ripensa: la sede resta al NazarenoDi Battista, nuove elezioni: "Se si vota mi candido"

Legnano: sindaco e vice sindaco arrestati per corruzioneGabriella Nobile di Mamme per la pelle: la lettera a Salvini

Caso Siri, Toninelli: “Spero ci sia un suo passo indietro"

Salvini negli Usa: "Sì alla flat tax, l'Ue se ne faccia una ragione"Giorgia Meloni e quella telefonata a Gianfranco Fini

Ryan Reynold
Governo: il ministro Tria ha inviato la lettera di risposta all'UeElezioni europee 2019: come si votaElezioni europee, nei sondaggi dominano gli euroscettici

ETF

  1. avatarGoverno, Conte convoca la conferenza stampaBlackRock Italia

    Intervista al ministro Fontana: più fondi per la lotta alla denatalitàAlessandra Mussolini bloccata su InstagramEuropee 2019, i risultati: boom della Lega, Pd secondo partitoEuropee, Milano: Pisapia batte Salvini

    ETF
    1. Europee, 6 milioni di voti persi dal M5s

      1. avatarLuigi Di Maio: "La critica di Virginia Saba? Che non ci sono mai"analisi tecnica

        Elezioni in Sardegna; a Cagliari avanti il centrodestra

  2. avatarMinibot, Conte: "Proposta mai portata a Palazzo Chigi"Guglielmo

    Csm, Mattarella: "Elezioni per sostituire i consiglieri dimissionari"A Pomeriggio 5 Salvini regala un rosario a Barbara D'UrsoCuperlo: polemica per le frasi su Lega e l'abbandono scolasticoGiudice scrive a Salvini: "Quei quattro stranieri vanno espulsi"

  3. avatarEuropee 2019, Majorino (Pd) "Ci battiamo contro il sovranismo"BlackRock

    Berlusconi difende Fabio Fazio: "I contratti vanno rispettati”Lara Comi indagata per finanziamento illecitoLa Corte dei Conti indaga su Salvini per i voli di StatoVertice Ue, Salvini e Malta: "No al principio del porto più vicino"

Dl Crescita, inserito il contratto di espansione

Europee 2019, i risultati. Nodo alleanzeTrentacinquesimo anniversario dalla morte di Enrico Berlinguer*