La Commissione UE lancia le nuove norme a tutela dei riderFederazione Gomma Plastica, il nuovo presidente è Marco Do di MichelinNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 79
Bollette luce e gas, nuovo aumento a inizio 2022: il comunicato dell'Autorità di RegolazioneSono passati più di cinquant’anni dal primo Earth Day. Più di mezzo secolo da quel 20 aprile 1970 quando il senatore democratico Gaylord Nelson intuì le potenzialità di quello che più tardi sarebbe diventato il moderno movimento ambientalista. E oggi sembra proprio di rivedere quel senso di urgenza che guidò i primi movimenti ecologisti del secolo scorso,VOL mettendo una certa industria e un certo sistema economico di fronte alle proprie responsabilità nei confronti dell’intera società, non solo dell’ambiente naturale. Un senso di urgenza dettato dalla realtà dei numeri: qualche giorno fa il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus ha rilasciato l’annuale rapporto sul clima europeo sottolineando come l’Europa abbia vissuto la seconda estate più calda mai registrata, accentuata da diversi eventi estremi, tra cui intense ondate di calore, condizioni di siccità e vasti incendi boschivi. Sono passati più di cinquant’anni dal primo Earth Day. Più di mezzo secolo da quel 20 aprile 1970 quando il senatore democratico Gaylord Nelson intuì le potenzialità di quello che più tardi sarebbe diventato il moderno movimento ambientalista. A sfilare e mobilitarsi furono venti milioni di americani, che chiedevano una nuova idea di economia e di società, in cui la protezione ambientale fosse parte integrante del paese. Era da poco uscito quello che può essere considerato il primo manifesto ecologista del Ventesimo secolo, scritto da Rachel Carson: Primavera silenziosa cambiò per moltissimi il modo in cui ci si approcciava alla natura. E oggi sembra proprio di rivedere quel senso di urgenza che guidò i primi movimenti ecologisti del secolo scorso, mettendo una certa industria e un certo sistema economico di fronte alle proprie responsabilità nei confronti dell’intera società, non solo dell’ambiente naturale. Parlano i numeri Un senso di urgenza dettato dalla realtà dei numeri: qualche giorno fa il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus ha rilasciato l’annuale rapporto sul clima europeo sottolineando come l’Europa abbia vissuto la seconda estate più calda mai registrata, accentuata da diversi eventi estremi, tra cui intense ondate di calore, condizioni di siccità e vasti incendi boschivi. Non solo, le temperature del vecchio continente stanno aumentando a un tasso doppio rispetto alla media globale e più velocemente rispetto a qualsiasi altro continente. Ma se il 2022 da una parte è stato l’anno dei record per gli effetti della crisi climatica, dall’altra è anche l’anno in cui si è registrato il “punto di svolta” per quanto riguarda la produzione di elettricità da solare ed eolico a livello globale. Secondo la Global electricity review, le due fonti rinnovabili hanno raggiunto il valore record del 12 per cento di produzione elettrica globale. Insieme, le fonti a bassa intensità di carbonio (rinnovabili e nucleare) hanno coperto il 40 per cento della produzione globale. Secondo gli autori già il prossimo anno, eolico e solare “potrebbero spingere il mondo verso una nuova era di diminuzione della produzione da fonti fossili, e quindi di riduzione delle emissioni del settore energetico”. La tendenza C’è un altro punto poi da tenere bene a mente. Nonostante le emissioni globali sia di CO2 sia di metano (CH4) abbiano raggiunto livelli mai così alti da metà Ottocento – e in milioni di anni –, le emissioni dell’Unione europea rimangono ad un livello inferiore rispetto a prima della pandemia (quando effettivamente si ebbe un calo significativo). Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, se consideriamo l’intero periodo 1990-2021, esiste ancora una chiara tendenza a lungo termine alla riduzione delle emissioni nell’Ue, che sono calate di circa il 30 per cento dal 1990 al 2021, mentre l’economia è cresciuta del 61 per cento. Ciò significa che le politiche di riduzione funzionano, seppur ad un ritmo inferiore da quanto richiesto dai vari scenari. L’Italia è più o meno in linea, anche se secondo l’inventario dell’Ispra le emissioni del paese sono aumentate dell’8,5 per cento in un solo anno (2020-2021), pur in un trend di diminuzione del 20 per cento rispetto al 1990. Quale la riflessione dunque in questa giornata? Il mondo scientifico ci sta dicendo da tempo che la finestra per agire si sta per chiudere e che già oggi stiamo vivendo gli effetti di un sistema climatico compromesso, ma ci dice anche che abbiamo tutte le soluzioni a disposizione, in particolare per quanto riguarda la produzione energetica e il settore industriale. Dall’altra parte invece esiste una certa politica e un certa industria che spinge per mantenere il business as usual del secolo scorso. Cambio generazionale Ma come accaduto cinquant’anni anni fa, il senso di urgenza sembra oggi avere nuova linfa, una nuova spinta. Nel giro di qualche anno parte dell’opinione pubblica ha dato vita ad un ambientalismo nuovo, forse più evoluto, certamente spinto anche da un cambio generazionale. Non mancano gli estremismi o una certa radicalizzazione, che tendono a polarizzare in certi casi il dibattito, ma che comunque ci portano ad una riflessione più profonda sul momento storico che stiamo vivendo. In qualche modo ci obbligano a mettere in discussione un sistema con troppe crepe. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno portato molti a rivedere se non ripensare la propria idea di società, di economia, di futuro, forse spinti proprio da questo senso di urgenza. Quel che è certo e che la Giornata della Terra di quest’anno cade in un momento cruciale alimentato sì dall’emergenza, ma anche dalla speranza e dal pragmatismo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedirudi bressa Giornalista ambientale e scientifico, collabora con varie testate nazionali e internazionali occupandosi di cambiamenti climatici, transizione energetica, economia circolare e conservazione della natura. È membro di Swim (Science writers in Italy) e fa parte del board del Clew Journalism Network. I suoi lavori sono stati supportati dal Journalism Fund e dalI’IJ4EU (Investigative Journalism for Europe).
Il Notaio: un professionista smart e digitaleEcoPayz come metodo di pagamento popolare al Librabet Online Casino
Tim, il fondo americano Kkr è pronto ad acquistare il gruppo: le cifre dell'offerta
Blocco del gas russo a Polonia, Lituania e Bulgaria, quali sono le conseguenze per l'Italia?Nuovo libro di Vincenzo Morabito, Digital Entrepreneurship Esce il nuovo libro di Vincenzo Morabito, “Digital Entrepreneurship, Management, System and Practice”, un saggio sull’imprenditoria digitale
Bonus bollette 2022: quando parte, chi ne ha diritto e come richiederloNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 77
Quarantena per i lavoratori a carico delle imprese: una "tassa Covid" da 2,5 miliardi di euroLegge di bilancio, crescono gli stipendi di sindaci e assessori: +160%
Bonus elettrico per disagio fisico 2022: a quanto ammonta e chi ne ha dirittoLa Russia a caccia di ricambi per i suoi veivoliNuova Irpef 2022, chi ci guadagna e avrà più soldi in busta paga?ControCorrente di IBL Banca: il conto corrente che riconosce gli interessi, con canone scontabile anche fino a pero e tutti i servizi digitali. Gratis per i primi sei mesi
Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 82
Bonus per discoteche, palestre ed eventi: in arrivo 140 milioni di contributi a fondo perduto
Bonus 2022, quali sono e quanto costano allo Stato?Benedetto Buono: "Le nuove generazioni sono il core asset per il nostro futuro"Stato dell'arte dell'industria del gaming online nel 2021Legge di bilancio 2022, salta il bonus psicologo: cosa avrebbe previsto
Covid, il Forum di Davos 2022 è stato rinviato per paura della variante OmicronDal grano al pane, prezzi in aumento di 13 volte: l’analisi di ColdirettiAllarme di Confindustria: “Nei prossimi mesi la tenuta delle imprese è a rischio”DEI - Gender Pay Gap: tutte le strategie per raggiungere la parità di genere in azienda