File not found
Campanella

Coronavirus, governo torna al distanziamento dei posti sui treni

Mattarella stanco del Governo Conte: colpa dei troppi rinviiTaglio dell'Iva con pagamenti elettronici: l'ipotesi di ConteSalvini in Toscana lancia l'allarme: "Tra un po' tutto made in China"

post image

Coronavirus, Sicilia: nuova ordinanza del governatore MusumeciLa conquista del K2 compie 70 anni e la sua storia si trova in una mostra al primo piano di Palazzo Roccabruna,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella a Trento, dove nei giorni scorsi si è tenuto il Trento Film Festival, che negli anni ha raccontato il mondo dell’alpinismo, oggi assai mutato con il turismo di massaNel 1902 sei uomini, fra cui il mago ed esoterista Aleister Crowley, tentarono per la prima volta di raggiungere la cima del K2. Arrivarono a 6.400 metri sulla cresta nord. Crowley insistette per provare a salire dalla cresta sud, ma nemmeno la magia gli valse la cima, e i sei alpinisti dovettero desistere. Ci vollero altri cinquantadue anni, cinque spedizioni e altrettanti morti perché Achille Compagnoni e Lino Lacedelli riuscissero finalmente a conquistare la vetta al termine della spedizione italiana guidata dal geologo Ardito Desio. Era il 31 luglio del 1954. Nel corso dei cinquantasette anni successivi salirono lassù, in tutto, circa 300 persone: una media di cinque all’anno.Dal tempo di quel primo tentativo di cinque uomini e un mago a oggi il mondo è cambiato. Di maghi non ce ne sono più, ma sulle cime più alte del mondo ci si arriva (quasi) con un colpo di bacchetta. Nel 2022, sul K2 è capitato che mettessero piede, in una sola giornata, 145 persone.C’è chi paga cifre che variano da un minimo di 8.000 dollari a oltre 100.000 dollari a seconda del trattamento, per raggiungere gli 8.611 metri del K2. I veri alpinisti non ci vanno più: oramai gli ottomila sono affollati di turisti della montagna. Affollati e sporchi. Pieni di rifiuti umani che non fanno in tempo a sparire e resti di cibo in decomposizione. E poi vecchie tende e corde ghiacciate, plastica, nylon: quelli che non se ne andranno mai.La storia della conquista del K2 si trova in una mostra intitolata “K2 1954. Era come andare sulla luna!”, al primo piano di Palazzo Roccabruna, a Trento, dove fra fine aprile e inizio maggio si è tenuto il Trento Film Festival: un festival di cinema di montagna che compie 72 anni e che negli anni ha raccontato il mondo dell’alpinismo attraverso mostre, film e documentari. Proprio in questi giorni è in corso la tappa bolzanese del festival, dopo un passaggio a Milano a fine maggio.Certe immagini, certi racconti che si incontrano girovagando per le sale cinematografiche del Trento Film Festival trasmettono la bellezza vertiginosa e solitaria delle cime, mondi fatti di roccia, catene di monti innevati, tantissimo cielo e quasi nessun uccello che salga fin lassù. FattiTutti pazzi per l’Antartide, l’unico posto dove non dovrebbero esserci turistiLe feriteIn Marmolada. Madre roccia di Cristina Pecci e Matteo Maggi (in concorso al festival di quest’anno) si raccontano l’entusiasmo, la difficoltà e l’avventura di aprire una nuova via, la parete sud della “Regina delle Dolomiti”. Una delle poche forme di avventura che ci rimane. In gergo si dice «liberare una via»: si libera, perché altri possano percorrerla. Ma è soltanto aprirla, passare per la prima volta dove nessuno è mai passato, come Crowley o Compagnoni, scoprire senza sentiero tracciato dove appoggiare il piede per raggiungere una cima con meno chiodi, meno materiale possibile, e non lasciare quasi traccia del proprio passaggio, è solo questo che fa la libertà dell’alpinista vero, l’esploratore.Ma la montagna oggi quasi mai è incontaminata. Lo è solo, forse, qualche parete aspra e introversa. Al contrario, la roccia porta sempre incise in sé le sue ferite. E al festival di Trento si sente, si suggerisce o afferma in molti dei film presentati dal 26 aprile al 5 maggio. E infatti il festival l’ha vinto non un film di cieli e cime innevate, ma Un pasteur, del regista francese Louis Hanquet: la storia di un pastore, del suo gregge, di un lupo, di una montagna che cambia e si fa più arida. Sulle Alpi provenzali come sul Karakorum l’ombra dello sviluppo e del riscaldamento globale arriva ad alterare le vite remote degli abitanti delle terre alte.Come non possiamo più dire Mediterraneo senza accostare, ai ricordi luminosi di estati al mare, il pensiero di traversate terribili e naufragi, di pesca a strascico e agglomerati di rifiuti e plastica, così la montagna non è solo montagna. Per Nuno Escudeiro, regista portoghese del cortometraggio evocativo e delicato Death of a mountain (premio Antropocene MUSE al festival), la montagna brilla da lontano come le stelle: che luccicano, anche se sono già morte. Lo racconta una voce off femminile che cuce insieme le immagini come un filo di lana: ricordi d’infanzia, pattinaggio goffo di una bimba di pochi anni, discese a spazzaneve ricordate in bianco e nero, immagini disturbate dall’intermittenza della memoria. Ma poi a guardare meglio, fra le foglie a colori degli alberi di oggi, si intravedono gli occhi spaventati di migranti che cercano di passare il confine fra l’Italia e la Francia.Quei sentieri non sono più solo sentieri, ma mezzi per valicare una frontiera, testimoni di notti gelide, rastrellamenti della polizia, violenza, paura, a volte speranza. E forse non lo sono mai stati, solo dei sentieri: molti anni prima hanno condotto partigiani nei loro nascondigli, permesso la resistenza, visto morti e ascoltato fucili, rappresaglie fasciste, questioni private. Anche quelle storie e ferite sono incise nella roccia. La voce femminile ricorda quando suo padre, in montagna, diceva «Se dovesse arrivare la fine del mondo non verrebbe comunque mai fino a qua». CulturaElogio delle avventure umane che ci fanno riscoprire la vitaPietro Del SoldàUn immaginario nuovoSembrava vero, ora non lo è più. Il turismo di massa si arrampica fino al K2 e all’Everest. I ghiacciai si ritirano, il caldo uccide la montagna e chi la vive. Fra i documentari del Trento film festival c’è Marmolada 03.07.22 di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon che ricostruisce, attraverso le voci di chi prestò soccorso, quel giorno terribile in cui deflagrò il ghiacciaio: morto di caldo in un’estate rovente, con lo zero termico oltre i 5.000 metri, uccise undici persone, altre otto furono salvate da umani e cani quasi per miracolo. Ma anche Marmolada. Madre roccia nel raccontare la bellezza di una via nuova non può non richiamare anche solo tra parentesi quella tragedia, la crisi climatica che l’ha causata, la stessa insolenza umana capace di creare un business sulla pelle della montagna a più di 8.000 metri da terra.In The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, i Ladakhi raccontano la loro vita nella valle dello Zanskar, sull’Himalaya: una vita che è sempre dipesa dai vicinissimi ghiacciai, dalla loro acqua che si scioglieva lentamente in primavera e dava da bere da mangiare. Da 15 anni le precipitazioni sono incostanti, a volte non nevica per molti inverni, il ghiacciaio si ritira e in estate manca l’acqua. Ora i ladakhi costruiscono ghiacciai artificiali che sembrano magnifiche sculture di ghiaccio e servono invece per sopravvivere al clima che cambia.Sono fontane che prendono l’acqua abbondante dell’inverno, la spruzzano in aria perché si ghiacci e la immagazzinano così per quando scarseggia e c’è da ricaricare le falde. Si chiamano “Ice Stupas” come i monumenti buddhisti a cui i ladakhi sono legati e significano l’interdipendenza di tutte le cose: il caldo dal freddo, la primavera dall’inverno.Al Trento Film Festival arrivano le voci di montagne sofferenti. Ma anche l’eco di un immaginario nuovo. I pastori del documentario di Louis Hanquet discutono del fatto che, per non infierire sulla montagna, si dovranno forse adattare a portare meno bestiame. Contadini di confine di Michele Trentini trasmette il rapporto stretto con la terra di contadini e allevatori della Val di Fiemme e Val di Non sulle Dolomiti. In Bergfahrt di Dominique Margot, film vincitore al festival del Premio Green Film, ci sono geologi che auscultano la montagna come fosse un paziente e anziani guardiani della valle che suggeriscono di bussare alla montagna, prima di entrare: è pur sempre casa sua, e non sempre dà il benvenuto. I film che passano a Trento raccontano anche una sensibilità meno antropocentrica. FattiDai vulcani nascon diamanti. Preparatevi per le nuove eruzioniLuigi BignamidivulgatoreLa montagna non è mai uno sfondo: è personaggio come le specie che ci abitano, umani o non umani che siano. «Ho imparato quasi più dagli animali che dagli uomini», dice in Bergfahrt il guardiano di un parco montano. Una scena di Zinzindurrunkarratz, film splendidamente pazzo del regista basco Oscar Alegria, richiama L’uscita dalle officine Lumière ma al posto degli operai ci sono 470 pecore che attraversano un ponte. Di nuovo in Bergfahrt: «Le montagne non sono cattive, loro sono qui, non è colpa loro se noi le scaliamo» dice una scalatrice che ha perso il compagno sull’Eiger una delle cime più affascinanti e mortali delle Alpi (e titolo anche di un leggendario film di Clint Eastwood).Chi racconta la montagna quasi sempre lo fa come se parlasse di un rapporto fra i più intimi. Forse proprio per quelle ferite che le si leggono addosso e in cui ognuno rivede le proprie: il ricordo infantile di un luogo intoccabile, che nemmeno la fine del mondo avrebbe mai raggiunto, e la scoperta adulta della sua vulnerabilità.O forse invece è perché le accordiamo il diritto di farci sentire piccoli e inermi che sembra a ognuno d’intrattenervi un rapporto d’elezione, una magia personalissima e indicibile. Ed ecco forse cosa ci faceva un mago a poco più di due chilometri dalla cima della seconda cima più alta del mondo nel lontano 1902.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCaterina OrsenigoCaterina Orsenigo è editor e giornalista. È laureata in filosofia a Milano e in letterature comparate a Parigi. Scrive di letteratura, crisi climatica e mitologia per diversi giornali e riviste. Con Prospero Editore ha pubblicato il romanzo di viaggio Con tutti i mezzi necessari.

Coronavirus, Zaia: "Discoteche chiuse? Non demonizziamole"Coronavirus, ipotesti Stato di emergenza fino al 31 ottobre

Conte: "Attendista? Siamo il governo dei fatti, non degli annunci"

Roma, la frase del consigliere: "Vaccini causano omosessualità"Piera Aiello e la fortuna degli ebrei ad Auschwitz di essere uccisi

Maria Elena Boschi sullo yacht a Ischia: la fotoSondaggi politici elettorali oggi: cala maggioranza, cresce Meloni

Niente quarantena per Francesca La Marca: "Sono deputata"

Riberi: "Il suv di Beppe Grillo va rimosso da Limone Piemonte"Meloni: "Premier uomini? Basta, proviamo anche una donna"

Ryan Reynold
I documenti segreti sul coronavirus sono stati resi pubbliciVincenzo De Luca attacca i vacanzieri per la loro irresponsabilitàLeghisti credono al meme: Snoop Dogg scambiato per migrante

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarConte a sorpresa all'inaugurazione del Cinema AmericaGuglielmo

    Covid, Italia circondata dal virus: l'esercito pronto per l'autunnoGiulia Grillo, la smentita: "Non lascio il M5s"Conte congela le dimissioni di Spadafora: fuoco amico del M5sSperanza: "TSO per i positivi al coronavirus che rifiutano le cure"

    1. Giuseppe Conte sul coronavirus: "Prova difficile, ora attrezzati"

      1. avatarDi Maio, foto di gruppo senza mascherina né distanziamentotrading a breve termine

        Elsa Fornero, libro di Costantino della Gherardesca: "Imbarazzo"

  2. avatarAzzolina e il concorso per dirigenti scolastici: la Lega la attaccaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Salvini a Conte: "Non c’è emergenza, lei mente agli italiani"Immigrato cucina gatto, Salvini mette alla gogna donna sul webBonus deputati, Sgarbi: "Legge fatta da cretini, Fico a casa!"Bonus 600 euro Inps, Di Maio: "Politici furbetti? No comment"

  3. avatarSondaggi politici elettorali oggi: Pd su di un punto, cala la Legatrading a breve termine

    Bruno Vespa contro il Premier Conte per l'immobilità del governoOpen Arms, cosa rischia Salvini se viene condannatoConte su Recovery Fund: "Nessuno si avvantaggia rispetto altri"Bruno Vespa contro il Premier Conte per l'immobilità del governo

De Luca sulla movida in Campania: "Giovani masochisti"

Salvini: "Prevedo una fregatura dal Recovery Fund"Notizie di Politica italiana - Pag. 470*