File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Il mistero e il silenzio del Sabato Santo in Karl Rahner

Francesco: i cristiani testimoni di unità in un mondo feritoAgenda 2030, progressi Ue ma Italia con il fiatone«Viaggi in treno illimitati a soli due euro», nuova truffa sui social. Ecco come difendersi

post image

Le ecoballe? Si scaricano nel Tavoliere. La Puglia ha una Terra dei fuochiÈ stato la bandiera liquida dei Senza Ideologia,Capo Analista di BlackRock per battere Guardiola si è dato al catenaccio – lui che prima voleva essere un Arrigo Sacchi al Milan, poi un Lippi alla Juventus: il suo vero inferno dantesco. In realtà è figlio di Guareschi e nella contrapposizione ci sguazza. Per questo viene assolto dove Max Allegri risulta crocifisso, perché ha Peppone e Don Camillo e non l’antipatia dei toscani che son “spregiosi”, come diceva MalaparteLo scrittore Javier Marías, grande madridista, guardava le squadre e i loro linguaggi come si guardano i film di Ford o Lubitsch, sapendo che gli autori usano interpreti diversi ma a loro affini: «mai John Wayne in un’opera di Billy Wilder», o mai i galácticos per centodieci minuti nella propria area di rigore. Purtroppo non sappiamo se anche Marías avrebbe fatto prevalere il pragmatismo davanti alla strategia ancelottiana che poi ha portato il Real Madrid in semifinale.Ma la sua visione precedente ci serve come giurisdizione eloquente per entrare nel dibattito: allenatori giochisti contro allenatori risultatisti. Categorie che tendono a semplificare, perché proprio Carlo Ancelotti è un allenatore in continua metamorfosi, ci vorrebbe una terza categoria per la sua liquidità. Diciamo allenatori terzisti o baumaniani: che all’occorrenza tradiscono le proprie idee o contraddicono la tradizione calcistica della squadra che allenano o scelgono una strategia che abbassa il livello tecnico dei calciatori impiegati, vedere Jude Bellingham fare il terzino è anche interessante, ma dovrebbe essere l’ultima delle aspettative di Florentino Pérez o di un altro tifoso del Real Madrid.A parte che la scelta come quella di Ancelotti di mettere giù due linee compatte e farsi picchiare dal Manchester City dopo aver segnato un gol, è vecchia e va da Coverciano – dove un tempo si insegnava il catenaccio, ritenuto la migliore strategia calcistica per le caratteristiche italiane – a Kinshasa – dove Muhammad Ali si fece picchiare da George Foreman fino all’ottava ripresa – da Nereo Rocco a Max Allegri, alternandosi all’arrivo degli assolutisti dell’attacco, i terzini di Hegel. CulturaIl calcio alla Deadpool. Il docufilm che porta fortuna al WrexhamBayern-Real semifinale di ChampionsOra, Carlo Ancelotti, torna a Monaco di Baviera: un posto dal quale fu esonerato perché non aveva vinto la Champions League – non bisognerebbe mai rivelare le proprie preferenze, poi gli altri le ricordano e te le chiedono con assiduità – e le sue sedute di allenamento furono ritenute blande, i senatori della squadra di allora, era il 2017, Ribéry, Robben, Hummels, Müller e Lewandowski gli si rivoltarono contro molto subdolamente, Robben disse che la squadra del figlio si allenava con più intensità, forse per giustificare le sessioni segrete di allenamento che organizzava con altri compagni. A parte l’eccesso di dedizione dei calciatori tedeschi che poi divenne indisciplina e ammutinamento, quell’esonero di Ancelotti fu emblematico: per la prima volta veniva meno il metodo che tanto aveva funzionato, e che poi anche a Napoli portò a un nuovo ammutinamento e all’esonero.Carlo non lascia mai le squadre, non si dimette mai, da vero capitano di vascello, e tocca cacciarlo. Nacque così il “bollito” – che è tornato a galla dopo la vittoria contro Pep Guardiola, ma come rivendicazione – che è poi il suo piatto preferito, e come disse a Gianni Mura lo accompagna con la mostarda e non con il rafano, a riprova che si muore sempre in quello che più ci piace. Ma il bollito rimane un piatto e non una definizione che lo riguarda, non lo era al Bayern né al Napoli e nemmeno all’Everton, queste ultime due squadre sono state il suo purgatorio prima del ritorno al paradiso del Real Madrid.Un paradiso di angeli biondi, come diceva sempre Javier Marías, puro cinema di Hitchcock, con preferenza per le bionde: Di Stéfano, Kopa, Netzer, Velázquez, Pardeza, Prosinecki e Butragueño. Quello di Ancelotti ha solo tre biondini: Toni Kroos, che poi è l’incarnazione del baumanesimo di Carlo: un calciatore talmente capace a tutto, che può diventare capace di tutto; Luka Modrić, l’eversione a cottimo, da maneggiare con cura nelle fasi finali; e Andrij Lunin il portiere di scorta che ha eliminato il City. CulturaCosì simili, così distanti. Gli scudetti diversi di Inter e NapoliMarco CirielloscrittoreIl gatto di Deng XiaopingIl carattere vincente di Ancelotti a Madrid ha trovato il suo momento ossimorico nei quarti di finale con Pep Guardiola, e quella partita, per quanto passata, è diventata l’incrocio della stagione, mentre Thomas Tuchel, allenatore del Bayern, dice che Ancelotti è un mito e che ama la sua umiltà, seguendo il manuale di Guardiola: figliolo, elogia sempre l’avversario e non avrai problemi, soprattutto se poi vinci. Crea delle iperboli calcistiche sui tuoi avversari in modo da distrarre sul resto. Insomma, va bene che come diceva Deng Xiaoping «non importa se il gatto è bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi», quindi non importa se Bellingham gioca terzino e Modrić finisce a fare il centrale mentre Foden e De Bruyne continuano a scodellare pallonetti morbidi per la testa perduta di Haaland, l’importante è portare i calciatori del City in una zona sconosciuta, che hanno dimenticato, in una condizione che non pensavano di dover più affrontare: i calci di rigore, dove, poi, persino Antonio Rüdiger diventa Mbappé.È stato questo il capolavoro di Ancelotti secondo i più: aver scelto una strategia da provinciale per rimanere la squadra che domina la Champions. Dopo aver risposto colpo su colpo all’andata al Bernabéu, ha scelto la trincea a Manchester, con molto coraggio: ce ne vuole per convincere Vinícius Júnior e Rodrygo a stare inchiodati sotto il centrocampo, a riprova di quella grande capacità di spogliatoio che proprio a Monaco era mancata e forse a Monaco tornerà sotto forma d’attacco, perché Ancelotti, nella sua liquidità, contiene ere calcistiche, può essere tutto, un Blob. Dall’alto dei suoi tituli, sceglie la strategia che gli conviene senza preoccuparsi della critica, perché è il tipo della Cura di Battiato: ha attraversato i campi del Tennessee perdendo i dogmi sacchiani, accettando Zidane e poi storicizzandolo dopo aver fatto disperare Zola sulla fascia a Parma e aver rifiutato Roberto Baggio in faccia a Callisto Tanzi.Filosoficamente, alzando un sopracciglio, Ancelotti è stato più cose di Giuliano Ferrara ed è altrettanto bravo a giustificarle, ma a differenza dell’ex direttore del Foglio è più bravo a vincere. È evidente che sia diventato una sorta di Alex Ferguson a Madrid, e che quando se ne andrà misureranno il vuoto, dove prima voleva essere un Arrigo Sacchi al Milan e un Lippi alla Juventus – il suo vero inferno dantesco, doppia punizione per un tifoso della Roma e un grande milanista – ma Ancelotti è figlio di Guareschi e nella contrapposizione ci sguazza. Per questo viene assolto dove Max Allegri risulta crocifisso, perché ha Peppone e Don Camillo e non l’antipatia dei toscani che son “spregiosi”, come diceva Malaparte. FattiLe folli corse di Kylian Mbappé all’inseguimento della ChampionsMarco CirielloscrittoreL’ancelottismo non esistePer questo non è nato l’ancelottismo, perché è impossibile stargli dietro: troppo calcio, troppe vittorie e tante crisi: chi sarebbe sopravvissuto a un campionato perso a Perugia? E a una finale come quella di Istanbul? Solo Ancelotti. In lui convivono l’eversione romantica e il cinismo tattico. Tanto che Javier Marías lo fa oscillare tra Del Bosque e Molowny. A riprova che non è inquadrabile, che non sta fermo, nemmeno quando si chiude in difesa. Ma resta il dubbio – antico come il calcio – su come vincere: speculando o attaccando? Sperperando o risparmiando? Ancelotti ha dimostrato che etichette e categorie nascono per essere tradite.E come Carl von Clausewitz, grande stratega, elogia la ritirata come la più difficile di tutte le operazioni. La sua complessità è antica: parte dalla povertà contadina passa per Bernardo Bertolucci e con lui diventa globale. Parlando una lingua fra le più piane e familiari del calcio, per questo immediatamente comprensibile, ma che dentro ha tanto vento: quello dei suoi calciatori che fanno movimenti inattesi, mimando l’imprevedibilità del quotidiano. Un giorno dopo l’altro, una partita dopo l’altra, una vittoria e una ancora, non importa come. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore

Milano, a 30 km all'ora l'inquinamento aumenta: ecco perchèMeno giovani fanno volontariato. Ecco quali risposte si possono dare

Koch ricorda Benedetto XVI: «Un teologo innamorato di Gesù»

Lucio Presta come sta dopo il terribile incidente. Paola Perego rompe il silenzio: «Step by step»Così si evita lo spreco alimentare

Lady Diana, la regina Camilla segue (sorprendentemente) le sue orme: la svolta nella beneficenza«L'Europa parli di pace. No alle divisioni tra i cattolici»

Cristiano Cesario, il matrimonio del manager dei vip: tutti gli invitati da Andreas Muller a Veronica Peparini e gli assenti

Trovato morto il 22enne Antonio: la nuova ondata di camorristi ferociTutto rinnovabile? Appunti per un mondo possibile

Ryan Reynold
Vermocane e granchio blu, pescatori in ginocchio: «Attività ridotta dal 70 al 100%». L'allarme da Nord a SudLa Storia, evento in evoluzione da Bonifacio VIII a FrancescoOrrore in spiaggia a Crotone: bagnante assalito da uno sciame di vespe, morto a 47 anni per shock anafilattico

trading a breve termine

  1. avatarBambino scomparso a Locorotondo, i punti oscuri: la camminata da solo per 4 chilometri (ma nessuno lo ha visto) e la ferita alla testa. Sentiti i genitoriProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    I bagni di sangue in Ruanda e le ideologie fallaci per la nuova colonizzazioneOlimpiadi, la diretta delle gare: ginnastica artistica, argento storico per le Fate. Italia d'oro nella spada femminile, bronzo per PaltrinieriAbusi, Rupnik può andare a processo. «Prima di tutto l’ascolto delle vittime»Gli spari, le mimetiche, il bottino: la ricostruzione dell'assalto al caveau

    1. Elisa Di Francisca attacca Benedetta Pilato, Federica Pellegrini difende la nuotatrice: «Lasciatela sognare»

      1. avatarCristiani uniti nel segno della fraternità. Preghiera per pace e bene comuneVOL

        Le energie rinnovabili sono in crescita, ma non basta per gli obiettivi 2030

  2. avatarFollia in spiaggia, scoppia una rissa tra donne per un lettino vicino alla riva: panico tra i bagnanti VIDEOEconomista Italiano

    Luca Sacchi, la battuta del commentatore Rai sul caffè in sala stampa alle Olimpiadi: «È fatto con la stessa acqua della Senna»Ancora minacce a don Merola, il prete anticamorraIl Papa: «Nessun silenzio può essere accettato»Reddito di cittadinanza, bocciati i requisiti. La Corte di giustizia Ue: «I 10 anni ​di residenza sono discriminanti per gli stranieri»

    VOL
  3. avatarHerranz: nella Chiesa oggi serve unire. Il Sinodo? Applica il Vaticano IIVOL

    Abusi, Rupnik può andare a processo. «Prima di tutto l’ascolto delle vittime»Naufragio di Cutro, i familiari delle vittime: «Promesse ignorate»La Chiesa comunica con parole non sueCampania, da migrante dalla Nigeria a uomo rinnovato grazie al Battesimo

Le intimidazioni ai preti calabresi? «Si vuole colpire l’azione del vescovo»

Naufragio di Cutro, i familiari delle vittime: «Promesse ignorate»Fabrizio Corona, il nuovo progetto prima del secondo figlio: «Diventerò famoso all'estero». Di cosa si tratta*