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Natale Cassano, Autore a Notizie.itGrazie ad una strutturata campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini,BlackRock Italia la raccolta differenziata è diventata una delle pratiche più comuni all’interno della nostra vita domestica. Il primo passo nella differenziazione spetta proprio ai cittadini, chiamati a suddividere i rifiuti in categorie.Spesso, però, per distrazione, confusione o superficialità avviene uno smistamento dei rifiuti errato. Questo porta al malfunzionamento nella catena del riciclo, con relativi danni recati agli operatori ecologici, ai centri di smistamento rifiuti e all’ambiente nel suo complesso. Se potessimo evitare di dover incorrere ad errori? Qui interviene l’intelligenza artificiale.L’intelligenza artificiale nella raccolta differenziataPer risolvere determinati problemi in questo processo esistono sistemi progettati appositamente. Vediamo quali sono e come operano. Pensiamo ai comuni cestini che abbiamo in casa o troviamo per strada. Ecco, ne esiste uno in cui l’unica operazione che l’uomo deve svolgere è gettare il rifiuto all’interno. Sul come differenziarlo ci pensa lui. Si chiama Nando, il cestino intelligente. Il progetto, sviluppato da ReLearn, ha come mission quella di dotare di intelligenza artificiale i comuni cestini. Ebbene ci sono riusciti. Nando (in onore a Ferdinando II di Borbone, che fu il primo a promulgare una legge riguardante il riciclo dei rifiuti nel 1832) è dotato di una videocamera ed un sensore di riconoscimento del materiale collegati ad una banca dati in costante evoluzione. Grazie al sistema di machine learning, una macchina capace quindi di apprendere e migliorare autonomamente. “Riconosce cosa stiamo buttando ed è in grado di inserirlo nel box corretto” affermano gli sviluppatori. Con un notevole risparmio di tempo e – soprattutto – minor margine di errore.Salvaguardare l’ambiente attraverso il riconoscimento delle immaginiIl costante impegno per un mondo sempre più sostenibile ed in cui l’intelligenza artificiale viene applicata alla raccolta rifiuti ha portato i ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’Impresa Mario Lucertini di Tor Vergata alla messa a punto del sistema BackRep. Questo software utilizza l’aumento dei dati per reti neurali e algoritmi per Intelligenza Artificiale, grazie ai quali i robot, attraverso la classificazione automatica di immagini, potranno essere impiegati nel rimuovere macrorifiuti in aree urbane e selvagge. Questa tecnologia consente a sistemi di intelligenza artificiale di simulare il comportamento del cervello umano per quanto riguarda la vista.Attualmente i sistemi sono in grado di classificare i rifiuti soltanto sullo sfondo omogeneo dei nastri trasportatori. La ricerca effettuata dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, pubblicata sulla rivista internazionale MDPI con il titolo “Data Augmentation Using Background Replacement for Automated Sorting of Littered Waste” , ha come obiettivo principale quello di costruire sistemi di smistamento automatico dei rifiuti per identificare e classificare i rifiuti gettati in natura.Junker, l’app che facilita la differenziazione dei rifiutiCome semplificare i processi di differenziazione e rendere il meccanismo fruibile e alla portata di tutti? Una delle soluzioni è progettare un’applicazione scaricabile su tutti gli smartphone, in cui è possibile attraverso la scannerizzazione del codice a barre sui singoli prodotti capire dove collocarli correttamente. Ci ha pensato Giunko srl attraverso l’app Junker.Oggi l’app è disponibile in 1100 comuni in Italia. Ha ottenuto la certificazione SaaS di AgID, rendendola un servizio acquistabile dalla pubblica amministrazione, e garantisce servizi per cittadini, aziende e le amministrazioni per la raccolta e distribuzione dei rifiuti. Oltre a garantire la possibilità al cittadino di poter collocare correttamente i rifiuti negli appositi spazi, offre servizio di assistenza ai comuni su ciò che comprende l’economia circolare: riutilizzo, recupero, riparazione e condivisione dei rifiuti.Qui sopra citati ci sono degli esempi di come l’intelligenza artificiale e il machine learning possono aiutare nel complesso sistema della raccolta differenziata. Ma è importante capire, come afferma NANDO, che “per migliorare sempre di più ciò che l’intelligenza artificiale apprende da noi è importante iniziare a educare l’intelligenza umana a fare la cosa giusta”.
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