Milano, Fiorenza Rancilio trovata morta in casa: interrogato il figlioPrevisioni meteo 30 novembre: in arrivo pioggia e neve in ItaliaSuicidio Gilda Ammendola, riaperto il caso
Bruciò la Venere di Pistoletto: Isaia condannato a 4 anniundefined - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Prelevati per strada in pieno giorno,ETF scaraventati in un furgone e poi a bordo di autobus nella notte portati in mezzo al deserto e lì abbandonati. Con i soldi e i mezzi forniti dall’Ue e dai suoi Stati membri (Italia inclusa), consapevole di queste pratiche barbare da parte delle autorità di Tunisia, Marocco e Mauritania. È un’accusa durissima quella lanciata da un’inchiesta condotta da un consorzio cui hanno partecipato il sito di indagini giornalistiche IrpiMedia con Lighthouse Report insieme a grandi testate internazionali (tra cui il Washington Post, Der Spiegel, Le Monde, El Pais, il canale pubblico tv tedesco Ard). Il titolo la dice tutta: «Desert Dumps», «scaricamenti nel deserto». Un’indagine condotta anche sul campo e intervistando una cinquantina di sopravvissuti.Una cosa li accomuna: sono tutti neri. Presi per strada da agenti in borghese senza neppure la possibilità di spiegarsi, tanto che ad incappare in questa procedura c’è persino un cittadino Usa afroamericano, Timothy Hucks di 33 anni, insegnante d’inglese, fermato in pieno giorno a Rabat, dove risiede. Lui mostra la patente di guida Usa, chiede di poter prendere il passaporto a casa, ma niente da fare. Lo scaraventano in una prigione, chiedendogli se è un terrorista, con una quarantina di altri prigionieri, tutti neri, e poi portati in una località nel deserto a 200 chilometri a sud di Rabat e lì abbandonato. O c’è il caso di una giovane donna della Guinea, Bella, 27 anni, che aveva cercato di raggiungere le Canarie su un barcone, bloccata dalla guardia costiera della Mauritania e scaricata poi al confine con il Mali, un Paese con forte presenza jihadista e di miliziani russi Wagner. O ancora François, musicista di 38 anni del Camerun, intercettato in mare verso l’Italia dalla guardia costiera tunisina a bordo di un barcone sovraffollato, riportato a terra e poi a bordo di un pullman a sud, in mezzo al deserto al confine con l’Algeria, in preda alle allucinazioni per la mancanza d’acqua.Solo tre esempi ampiamente documentati con video di cellulari, tracciamenti satellitari, sopralluoghi sul posto. I cronisti hanno inoltre potuto identificare che, ad esempio, alcuni mezzi utilizzati dalle autorità tunisine per portare i migranti nel Sahara erano gli stessi forniti dall’Italia e dalla Germania.A questo punto si rafforzano i pesanti interrogativi sulla cooperazione dell’Ue con questi tre Paesi nordafricani nel tentativo di fermare i flussi verso l’Europa. Basti ricordare che l’EU Trust Fund finanzia per un totale di circa 400 milioni di euro i tre Paesi in questione per la gestione della migrazione. Il che vuol dire infrastrutture detentive, controllo delle frontiere, veicoli, addestramento delle guardie di frontiera e costiere. «Sappiamo – dice una portavoce della Commissione - che la situazione costituisce una sfida per alcuni Paesi partner dell'Ue e restiamo impegnati alla collaborazione». Tuttavia, «il rispetto per i migranti è fondamentali, l'Ue si aspetta che i partner rispettino questi diritti, compreso il principio di non respingimento». Quello che fa l’Ue è piuttosto finanziare i rimpatri volontari con l’ausilio di Oim e Acnur verso i Paesi di origine.Su una cosa, però, la Commissione non risponde: è o no al corrente delle “deportazioni”? L’inchiesta cita vari documenti. Uno è di Frontex (l’agenzia delle frontiere esterne Ue) del 2 febbraio 2024, in cui si cita un rapporto Onu sulla discriminazione, la violenza eccessiva, la deportazione forzata nel deserto di migranti irregolari da parte del Marocco. Anche un documento della Commissione del 19 dicembre 2019 parla di una «campagna di repressione lanciata nel 2019 contro migliaia di migranti» in Marocco. E pure il rapporto di una delegazione europarlamentare dopo una visita in Mauritania del dicembre 2023 conferma le deportazioni. Accusa molto grave nei confronti della Spagna: le autorità mauritane e funzionari spagnoli concorderebbero le liste dei migranti da deportare. La Commissione Europea dovrà trovare risposte più convincenti.
Filippo Turetta, l’ultima notte in Germania e il trasferimento a carcere di VeronaClima, Legambiente: "In Italia cresce il rischio alluvioni": i dati
Tragico incidente a Fermo: donna perde la vita in auto con marito e figlia
Giulia Cecchettin, il discorso del papà Gino al funeraleArrestato per stalking un uomo di Monca: perseguitava ex moglie e figlia
Mantova, frontale tra auto camion: morto il giovane Lorenzo RadaelliFilippo Turetta: ecco chi è il suo compagno di cella in carcere
Napoli, il sangue di San Gennaro si è sciolto tra le mani del Patriarca di CostantinopoliAssalto alla Cgil, Fiore e Castellino condannati
Torino, allenatore di calcio indagato per molestieElon Musk, è lui il mister X alla festa di Fratelli d'ItaliaNapoli, pasticciere trova portafoglio con 400€: restituito in 24 oreUomo in bici travolto e ucciso: caccia al pirata della strada
Meteo, in arrivo il superanticiclone di Natale
Filippo Turetta, la criminologa Vagli: "Dichiarazioni sospette"
Chi l'ha visto, ragazza 16enne scomparsa da Pavia: l'appello della madreStupratore latitante arrestato in Umbria, Federico Marcelli era evaso il 15 novembreIncidente sull'autostrada Roma-Fiumicino: centauro perde la vitaScomparsa Kimberly Bonvissuto, l'appello del padre: "Chiamaci, stiamo morendo"
Napoli, il sangue di San Gennaro si è sciolto tra le mani del Patriarca di CostantinopoliLa denuncia di una donna: "Mio marito mi ha picchiato fino a farmi abortire"Agrigento, marito e moglie morti in casa: corpi trovati dalla nipoteFilippo Turetta, l’ultima notte in Germania e il trasferimento a carcere di Verona