New York, chef italiano di 31 anni cade da una scala e muore: addio a Mario FerrariRagazzini si sdraiano per strada e si alzano quando arriva un'auto per una challenge socialAuto si schianta contro un autobus e si ribalta: due feriti
Tenta di uccidersi ma viene salvata dai poliziottiVigili del fuoco in azione per spengere un incendio in una discarica abusiva di rifiuti tossici nella Terra dei fuochi,BlackRock Italia in Campania - Archivio/Kontrolab COMMENTA E CONDIVIDI Cessato pericolo, almeno per ora. Restano allo Stato i beni per 200 milioni confiscati ai fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i maggiori responsabili del disastro ambientale nella “Terra dei fuochi”, in particolare nei territori di Acerra, Caivano, Qualiano e Bacoli. La Corte d’Appello di Napoli ha, infatti, confermato la confisca del patrimonio dei tre respingendo l’istanza presentata dai difensori dei Pellini per chiedere l’inefficacia del provvedimento con cui gli stessi giudici avevano confermato a metà giugno la confisca dei beni disposta in primo grado. Un’inefficacia che deriverebbe - secondo i legali - dalla violazione del termine perentorio di 18 mesi per emettere un provvedimento di secondo grado. Ora la palla passa alla Corte di Cassazione alla quale i legali degli imprenditori hanno fatto ricorso. Per gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro «la Corte di Appello di Napoli ha deciso di non decidere». Comunque in attesa che la Cassazione decida tanto sull’efficacia della decisione di appello quanto sulla legittimità della confisca, i beni non tornano agli imprenditori e al danno, sicuro, non si aggiunge la beffa. E non si tratta di poca cosa, infatti tra i beni confiscati ci sono 250 fabbricati tra i quali ville di lusso in varie regioni, 68 terreni, 50 tra auto di lusso e mezzi industriali, 3 elicotteri e 49 conti correnti bancari. Il frutto di un’attività illecita e pericolosa, scoperta con l’operazione “Ultimo atto-Carosello” del 2006, descritta con parole molto forti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che alla vicenda ha dedicato un intero capitolo della Relazione sulla Campania. E la descrizione è da vero disastro. «Presso gli stabilimenti Pellini erano stati illecitamente gestiti circa un milione di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, molti dei quali provenienti da stabilimenti del Nord Italia. Gli imprenditori ricevevano il rifiuto e dopo aver effettuato una declassificazione unicamente di natura cartolare li smaltivano illecitamente: i rifiuti liquidi erano sversati direttamente nel bacino dei Regi Lagni e nelle campagne dell’agro aversano e napoletano; i rifiuti speciali solidi anche pericolosi erano ceduti quale compost o smaltiti direttamente mediante tombamento su terreni a destinazione agricola ed in cave adibite illegalmente a vere e proprie discariche». In particolare, insisteva la Commissione, citando la sentenza di condanna a sette anni, «l’attività di contaminazione di siti destinati ad insediamenti agricoli con sostanze pericolose ha assunto connotazioni “di durata, ampiezza e intensità tale da risultare in concreto straordinariamente grave e complessa”». I fratelli Pellini malgrado la gravità delle accuse e la condanna definitiva, hanno passato poco tempo, una decina di mesi, in carcere grazie a benefici e indulto. Ora potrebbero perdere definitivamente i beni frutto dell’attività illecita. Soddisfatto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, presidente dei vescovi campani che nei giorni scorsi aveva raccolto l’allarme lanciato dagli ambientalisti. «Dobbiamo sapere cosa è successo, senza infierire sulle persone, soprattutto da parte del vescovo e della Chiesa che accoglie tutti, anche i peccatori più incalliti». Ma, aggiunge Di Donna, «la decisione è importante perché questi beni potrebbero essere utilizzati per la bonifica dei territori inquinati». Anche perché, denuncia, «il disastro ambientale sta mietendo ancora giovani vittime e solo pochi ambientalisti ancora si battono per conoscere la verità». Amaro il commento del leader della protesta Alessandro Cannavacciuolo. «E ora pentitevi» dice rivolgendosi ai Pellini, aggiungendo che «esistono delle gioie che non sono più gioie, quando ormai mancano i pilastri delle nostre famiglie. Ma oggi il nostro sguardo va lassù, a chi se ne è andato troppo presto a causa di chi, pur di arricchirsi, ha distrutto la nostra terra, il nostro popolo. Oggi la giustizia, se pur lentamente, ha fatto il suo corso».«Quello di oggi è un primo passo positivo – dice Alessandro Cannavacciuolo, in nome delle associazioni ambientaliste impegnate da anni sulla Terra dei Fuochi. Ma siamo pronti a far sentire la nostra voce anche in Cassazione».
Camion tamponato da un pullman: 15 feritiRissa alla festa di battesimo: feriti padre e nonno della neonata
Morto a 60 anni l’appuntato Franco Di Felice: lutto in Valdilana
Studente di 14 anni morto per un infarto: lutto al Majorana di BariMorta Nonna Giovanna: la versione del nipote
Travolse e uccise una donna a Senigallia: individuato il conducentePavia, autista di scuolabus colto da un malore: si schianta contro il passaggio a livello
Bimbo morto a soli 2 anni per una grave malattia genetica: lutto a LeguignoMorte Samantha Migliore: l'accusata patteggia 4 anni e 8 mesi
Imprenditore italiano 44enne trovato morto a Dubai: indagata la compagna di Marco MazzeschiGianduiotti e cremini Pernigotti ritirati dal mercato perché contaminati da insettiVeneto, condannato per la morte del cognato in azienda incassa 1 milione di euro e li fa sparireCamion sbaglia la manovra e si schianta contro il muro del centro commerciale a Brescia
14enne denuncia i genitori: "Mi frustano e minacciano di spezzarmi le ossa se non metto il velo"
Unabomber: riaperte le indagini 16 anni dopo l'ultimo attentato
Capre sui binari fermano i treni della tratta Milano-GenovaDottoressa e mamma nello stesso giorno: discute la tesi con le doglie, poi va a partorireSchianto contro il guardrail: uomo in arresto cardiacoNon ha la patente, mostra la foto dal cellulare e spunta quella di una piantagione di marijuana
Un'auto lo investe, gravissimo 27enne travolto sulle strisce a MilanoSiracusa, poliziotto si suicida impiccandosi dopo una cena con i colleghiAnniversario di Nassiriya, parlano i famigliari e il figlio di uno di essi ricorda l'orroreMarche, terremoto sulla terraferma di magnitudo 3.4: trema Macerata