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Il mensile Finzioni compie un annoSi è parlato tanto di emergenza Covid,criptovalute chiusura a intermittenza delle scuole e salute mentale dei ragazzi e delle ragazze. Ora la scienza fa chiarezza e analizza le eventuali connessioni. «C'è un legame tra l'apertura delle scuole dopo il lockdown e l'aumento dei tassi di visite psichiatriche al pronto soccorso. La scuola può rappresentare una fonte significativa di stress per i ragazzi e occorre indagare sui possibili fattori che contribuiscono: l'eccessiva pressione, le vulnerabilità individuali, l'aspettative dei genitori e lo stress sociale dell'interazione tra coetanei. Questi sono potenziali mediatori dei disturbi della salute mentale che hanno manifestato i ragazzi e che vanno affrontati».Sono le conclusioni di uno studio italiano che ha coinvolto università, policlinici e l'Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Irccs, pubblicato su "Jama", che ha analizzato 13.014 visite al pronto soccorso pediatrico di nove ospedali universitari.Lo studioL'obiettivo del lavoro era indagare se le varie interruzioni dell'attività didattica fossero o meno associate a cambiamenti nelle visite psichiatriche al pronto soccorso di bambini e adolescenti prima e dopo lo scoppio della pandemia da Covid. Lo studio osservazionale trasversale ha coinvolto nove ospedali universitari, in particolare i pronto soccorso ospedalieri presenti a Brescia, Cagliari, Firenze, Genova, Roma (due ospedali), Sassari, Trieste e Torino, per un'area cumulativa di circa 7 milioni di persone.I dati«Durante il periodo di studio si sono verificate in totale 1.017.885 visite pediatriche al pronto soccorso – si legge nella ricerca – 13.014 (1,3%) erano visite psichiatriche. L'età media era di 13,8 anni, il 63,2% degli individui erano femmine e il 36,8% erano maschi».Le cause delle visite al pronto soccorso psichiatrico«Le principali cause delle visite al pronto soccorso psichiatrico sono state agitazione psicomotoria (33,1%), ansia (16,1%), disturbi alimentari (10,4%), ideazione suicidaria (8,8%) e tentativi di suicidio (8,6%) – ha registrato il lavoro –. Questi ultimi tre fattori sono aumentati significativamente durante il periodo di studio, con incrementi del 294,8% per disturbi alimentari, del 297,8% per ideazione suicidaria e del 249,1% per tentativo di suicidio». Ebbene, secondo i ricercatori «l'apertura delle scuole, ma non la restrizione del lockdown sociale, è stata associata a un aumento del numero di visite psichiatriche al pronto soccorso».Le conclusioniSecondo gli autori, i risultati dello studio «sono anche coerenti con un'associazione precedentemente segnalata tra calendario scolastico e visite psichiatriche al pronto soccorso e tra scuola di persona e suicidio nei bambini e negli adolescenti. Il clima scolastico riferito dagli studenti è stato recentemente identificato come un fattore significativo nella salute mentale tra gli adolescenti».Infine, secondo i ricercatori c'è «una rilevanza relativamente maggiore dei problemi di salute mentale tra bambini e adolescenti durante la pandemia e la necessità di un accesso adeguato ai servizi psichiatrici durante le emergenze. Diversi fattori potrebbero aver contribuito alla diminuzione generale delle visite al pronto soccorso durante il lockdown, come la paura del contagio in ospedale, il minor rischio di traumi e infezioni e una maggiore supervisione dei genitori. Il nostro studio ha rilevato che l'isolamento sociale e la chiusura delle scuole non erano associati a una destabilizzazione acuta della salute mentale. È possibile – concludono – che l'esito cumulativo dell'isolamento sociale prolungato nel tempo possa aver contribuito a un aumento progressivo del numero di visite psichiatriche al pronto soccorso». Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Agosto 2024, 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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