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Fitto sul Pnrr, le comunicazioni alla Camera e al SenatoL’ex attaccante del Perugia era in campo sotto il diluvio: "Volevamo l'X,Professore Campanella loro dissero no. Davids, Zidane e Montero si rifiutarono. Giocammo una partita irregolare" Salvatore Malfitano 30 luglio 2024 (modifica alle 19:01) - MILANO Pierluigi Collina. AP Alessandro Melli era in campo, il 14 maggio 2000, quando il Perugia ferma la Juventus all’ultima giornata, dissolvendo uno scudetto che era alla portata dei bianconeri. Subentrò al 78’ al posto di Amoruso, in una partita che forse non si sarebbe dovuta giocare per l’impraticabilità del campo. Iniziò, infatti, con 71 minuti di ritardo per la pioggia. Melli, durante il podcast "Non è più domenica", ha rilasciato alcune dichiarazioni clamorose a proposito di quella sfida. "Eravamo salvi e non avevamo altro da chiedere al campionato – racconta – e la Juve doveva vincere per conquistare il titolo. Veniva da una settimana di polemiche per la rete di Cannavaro con il Parma, arrivarono sotto scorta come se fossero pregiudicati. Gaucci era legato alla Lazio e al Banco di Roma, in settimana ci chiese di fare di tutto per vincere, promettendoci anche un premio perché gli avrebbe fatto comodo per interessi personali. Se avessimo perso, invece, ci avrebbe portato in ritiro in Cina".Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 250.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI L’IDEA COMBINE— Così, Melli spiega come i calciatori del Perugia provarono a trovare un’intesa con gli avversari. "Negli spogliatoi provammo a metterci d’accordo con loro, che sarebbero andati a fare lo spareggio. Ma la Juventus non accettò la proposta, soprattutto Davids, Zidane e Montero. Fu un pourparler di nascosto tra i giocatori più rappresentativi. Alla fine disputammo una partita irregolare, che è andata com’è andata per un episodio". Juventus: tutte le notizie Serie A: tutte le notizie Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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