File not found
criptovalute

«Ho vissuto in un resort all-inclusive per un mese per capire se costa meno che pagare affitto, bollette e spesa: ecco cosa ho scoperto»

Cei: lotta agli abusi, il minore al centroLa Chiesa solo camminando può aprire altri camminiBimbe molestate dal maestro di arti marziali, le tre piccole atlete hanno tra gli 8 e i 12 anni: arrestato il 68enne

post image

Social e Pnrr sono le nuove armi usate dalle mafieL'arcivescovo Rino Fisichella - Siciliani COMMENTA E CONDIVIDI Sulla scrivania di monsignor Rino Fisichella le cartelline con la scritta Iubilaeum 2025 occupano quasi tutto lo spazio. Sono verdi,investimenti colore evidentemente non scelto a caso, dato che il tema del Giubileo sarà quello della speranza. Grandi eventi, rapporti con lo Stato e il Comune di Roma, dossier vari. «Lavoro ce n’è ancora tanto», dice l’arcivescovo pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, cui il Papa ha affidato l’organizzazione dell’Anno Santo, come già fu per quello straordinario della misericordia. E lanciando l’app con il conto alla rovescia sul suo telefonino ricorda: «Mancano 321 giorni all’apertura della Porta Santa».Eccellenza, molte cose sono state già fatte. Tema, logo, inno, app, apertura delle iscrizioni. Cosa resta da fare?La cosa più importante. La Bolla (attesa per il 9 maggio, ndr) con cui papa Francesco ci aiuterà a riflettere sul Giubileo come esperienza di speranza e momento che aiuti la Chiesa a ravvivare la propria fede non solo attraverso la carità con la quale ogni giorno siamo impegnati ad andare incontro alle esigenze dei più deboli. Ecco, mi viene in mente la celebre immagine di Charles Péguy, secondo cui la speranza è la piccola sorella nascosta tra le gonne delle due sorelle maggiori, fede e carità appunto, che però lei prende per mano e trascina. Perciò il Giubileo sulla speranza deve darci una spinta a recuperare la speranza cristiana.Oggi si parla molto di speranze al plurale. C’è differenza con la speranza al singolare tema dell’Anno Santo?Certo. Siamo figli di un tempo in cui la ricerca scientifica e la tecnologia che ne deriva ci offrono tante possibilità. I progressi sono enormi e ogni giorno ci sono delle novità. Quindi si creano delle speranze, al plurale, sulle quali spesso pensiamo di fondare la nostra esistenza. Ma queste speranze possono anche illudere, perché si fermano all’immediato. La speranza di cui parliamo è invece quella che dà senso alla vita, che risponde ai grandi interrogativi e che va oltre il plurale delle piccole soddisfazioni, perché apre un orizzonte più vasto. La speranza non ci illude perché è Cristo che ci ha promesso la partecipazione alla sua vita divina e noi sappiamo che manterrà questa promessa. Questa speranza non è proiettata in un futuro senza tempo, ma già sostiene la nostra vita presente.Nella Bolla del Papa ci potranno essere novità come quelle introdotte nel Giubileo della misericordia, ad esempio l’apertura delle Porte Sante nelle singole diocesi?Credo che il Papa mirerà a rendere concreta la speranza. Proprio perché non è un’utopia, ma una realtà che siamo chiamati a vivere oggi. E qui ritorna l’interrogativo di sempre: che cos’è la speranza? Noi possiamo definire la fede come un abbandonarsi totalmente a Dio che si rivela. Possiamo definire la carità come un amore che va verso gli altri fino al dono della propria vita. Ma quando parliamo di speranza diventa difficile dare una definizione. Anche l’arte ha trovato difficoltà. E infatti viene rappresentata come un angelo con il dito puntato verso il futuro o un’ancora o una vela, elementi presenti nel logo del Giubileo. In realtà, quando parliamo di speranza dobbiamo lasciare aperta la risposta, in modo da andarle incontro con l’animo sereno e non con l’angoscia di chi non sa che cosa aspettarsi dal futuro. Soprattutto occorre riscoprire la teologia della speranza presente nelle Lettere di san Paolo. Il quale dice: Cristo in voi è la speranza. Il Giubileo ci aiuterà a ravvivare questa dimensione.Non trova che a livello esistenziale ci sia oggi proprio un deficit di speranza?Effettivamente al crescente sviluppo scientifico-tecnologico corrisponde un impoverimento esistenziale che è dovuto anche a una mancanza di speranza. Se tutti i miei desideri vengono realizzati dall’ultima scoperta scientifica o dall’ultimo modello di telefonino o dall’ultima impresa sportiva o dai social, antropologicamente la persona rimane debole. Questo Giubileo giunge al momento giusto. Specie dopo la pandemia degli anni scorsi e mentre diverse guerre infiammano il mondo. Abbiamo scoperto di essere fragili. La morte ci ha guardato negli occhi. E queste situazioni ci hanno indebolito. Abbiamo bisogno di un rinnovato annuncio di speranza.Qualche settimana fa lei ricordava una proiezione sulle presenze: 32 milioni di pellegrini. A che punto sono le iscrizioni reali?Stanno già arrivando in numero crescente. Innanzitutto quelle dei volontari, in gran parte giovani, il che ci fa molto piacere. Poi abbiamo le iscrizioni per i pellegrinaggi diocesani. Il lavoro di gestione sta via via aumentando e naturalmente è collegato alle diverse problematiche che un così alto flusso di persone implica. Trasporti, sicurezza, sanità. Ma tutto viene condiviso con il governo italiano e il sindaco di Roma, perché per un anno romani e pellegrini dovranno convivere.Come va l’interlocuzione con le istituzioni?Roma si sta preparando. C’è grande collaborazione e stiamo cercando di risolvere anche quei lacci burocratici che a volte fanno rallentare il percorso organizzativo. Ma sono convinto che ci sia piena consapevolezza, da parte della città di Roma e dell’Italia, di trovarsi davanti a un evento importante, che coinvolge l’intero Paese, dato che il pellegrino proveniente dall’estero, spesso diventa anche turista e va a visitare le grandi città d’arte. Tutti dunque dobbiamo sentire questa responsabilità di accoglienza.Il Papa ha auspicato che Roma diventi città della speranza. Quali ne sono i connotati?Partirei dall’abbraccio del Bernini che è unico al mondo. Essere città della speranza vuol dire abbracciare tutti quelli che arrivano, nessuno escluso, a partire dalla dimensione fondamentale dell’incontro con il Signore. Poi c’è la storia. Roma è sempre stata chiamata patria communis, la città di tutti, aperta per vocazione, poiché qui ognuno si sente a casa. La sua storia è capace di dare speranza perché consente di contemplare la bellezza. Credo che non dobbiamo insistere oltre misura nel vedere i limiti della città, che pure ci sono, ma in prospettiva del Giubileo dobbiamo far emergere le sue positività. Da questo punto di vista, nel programma dei grandi eventi stiamo inserendo anche un momento di incontro con la città. Che non sarà solo uno slogan ma un concreto sperimentare l’accoglienza dei romani. Il Giubileo non vuole essere un evento chiuso in sé, ma in uscita nella città di Roma.Intanto stiamo vivendo l’Anno della preghiera. Come sono i primi segnali?Positivi. Riceviamo tante lettere da parte delle diocesi e richieste di sussidi. Un vescovo che ha dodici santuari in diocesi ha annunciato che a ognuno di essi ha inviato una lampada come simbolo della volontà di tener viva la preghiera. Sono reduce dal Brasile dove ho incontrato i responsabili del Giubileo di tutte le regioni brasiliane. E anche là, come altrove, sono in preparazione tante iniziative. Quello che serve è vivere questo anno come riscoperta dell’importanza della preghiera, a livello personale e comunitario. Anche in famiglia, prima di andare al lavoro o a scuola o prima di prendere i pasti. Una benedizione dei propri figli con un semplice segno di croce, perché in questo segno è contenuta tutta la nostra fede. Ricordo sempre che mia madre, dopo aver rifatto i nostri letti e il letto matrimoniale, faceva un segno di croce a mo’ di benedizione. Gesti semplici che siamo chiamati a riscoprire. Tanti personaggi famosi sono venuti a Roma per il Giubileo. Cito Dante e Mozart per tutti. Quali personaggi vorrebbe vedere nel 2025 attraversare la Porta Santa? Magari qualche capo di Stato in segno di pace?Il Giubileo della speranza chiede anche a quanti reggono le sorti delle nazioni di essere responsabili nel dare speranza ai propri popoli. Oggi però i personaggi famosi spesso non manifestano pubblicamente la loro fede. Il mio auspicio è che, famosi o no, tutti sentano l’esigenza di vivere il pellegrinaggio e l’attraversamento della Porta Santa in maniera pubblica. Con la consapevolezza che si sta dando un segno di speranza non solo a se stessi, ma anche agli altri.

Campania, da migrante dalla Nigeria a uomo rinnovato grazie al BattesimoLa piccola Aurora, il tumore e il mare che "cura"

Tra partite Iva e "carriere non lineari"

Incidente nella notte a Latina, due ragazzi morti e tre feriti gravemente. Lo schianto tra una Toyota e una minicarElisabetta Gregoraci ricorda la mamma morta di tumore: «Odio questo giorno maledetto che ti ha portato via per sempre»

VIDEO. Anche Varese ha la sua ruota panoramica: alla Schiranna si potrà ammirare un panorama da cartolina - ilBustese.itBen Affleck, il figlio 15enne fa coming out e diventa Fin: in giacca e cravatta alla commemorazione della morte del nonno

Terrore in spiaggia, la scogliera crolla dove le famiglie prendono il sole: «Sembra che la città stia sprofondando in mare»

WEEKEND. Festeggiamo l'arrivo di agosto tra spettacoli, serate danzanti e concerti - ilBustese.itMostro di Firenze, scomparse le foto delle ultime due vittime: «La Procura non sa dove siano». Giallo al processo

Ryan Reynold
In Italia 800mila nuovi posti entro il 2025Quella strage sulla rotta turca: perché non li abbiamo ascoltati?Teneva sul letto il cadavere di sua moglie da mesi. I carabinieri scoprono l'orrore a Casale Litta - ilBustese.it

Professore Campanella

  1. avatarJessica Lanzi muore a 28 anni in un incidente in moto: «Aiutava tutti in ogni occasione». Era una volontaria dei vigili del fuocoCapo Analista di BlackRock

    Rischio criminalità, la denuncia di Libera: è nebbia sul PnrrFrancesco: i cristiani testimoni di unità in un mondo feritoLe energie rinnovabili sono in crescita, ma non basta per gli obiettivi 2030Tante adesioni e 700 imprese create

    1. La magia dei fuochi d'artificio musicali per esaltare la bellezza unica del lago di Monate - ilBustese.it

      1. avatarElisa Di Francisca si scusa con Benedetta Pilato dopo l'intervento infelice: «Lungi da me giudicare sconfitte»BlackRock

        «L'Europa parli di pace. No alle divisioni tra i cattolici»

  2. avatarTerra dei fuochi, sì alla maxi confisca. «Utilizzare i milioni per la bonifica»MACD

    Invasa da migliaia di ragazzi europei, Lubiana accoglie i "pellegrini" di TaizéEstate e scottature solari, come dare sollievo alla pelle? Cosa fare e cosa no: attenzione a queste sostanzeI cristiani pregano per il Sinodo, veglia ecumenica in piazza San PietroColdplay a Roma, Will Smith felicissimo: l'abbraccio con Chris Martin e quella frase che in molti non capiranno

  3. avatarVesuvio in fiamme, nuovo incendio sul vulcano: colonna di fumo nero e puzza di bruciato a NapoliETF

    Furti in casa durante le vacanze, le tecniche dei ladri e gli errori da non fare: le luci accese, lo zerbino, i social e i nascondigliPorta Santa. Oltre la soglia, l’incontro con Cristo che salvaRaoul Bova: «Le aspettative di mio papà hanno infranto il mio sogno di diventare un campione di nuoto. Il cinema mi ha salvato»Il Papa: «Nessun silenzio può essere accettato»

Lo yacht del milionario assalta Talmone, la festa illegale sulla spiaggia protetta: «Gazebo, fornelli e un campo da pallavolo»

Credito alle famiglie indebitate: parrocchie presidio antiusura. E antimafiaL’unità nata nella libertà. Lo Spirito lavora così nella Chiesa*