File not found
trading a breve termine

Germania, aggredito un altro politico: è il deputato della Cdu Roderich Kiesewetter

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 51L’ex moglie del portavoce di Putin è contro la guerra e pubblica foto di ZelenskyMessico, morto 59enne per influenza aviaria: il primo caso umano al mondo

post image

Israele prosegue i raid a Rafah: la reazione dopo la sentenza della Corte dell'AjaI social network hanno fatto diventare trendy il riutilizzo “riabilitando” quello che prima era disprezzato. Ma comprare i vestiti di seconda mano è una scelta sostenibile che scardina la logica dei colossi del lusso Iscriviti alla newsletter Oggi è Domani,Economista Italiano tutte le mattine la nostra selezione di notizie e letture per cominciare la giornata Raccolta di abiti usati attraverso i cassonetti per strada, mercatini dell’usato e vintage shops ricercati, piattaforme online per abiti e accessori di seconda mano, riutilizzo dei capi d’archivio da parte delle celebrity. Questa nuova ossessione per l’usato limiterà i danni causati dal sistema moda?Il riutilizzo è una delle tre R fondamentali (insieme a riduzione e riciclo) nell’ottica di impiego dell’economia circolare in ogni settore di consumo. Negli ultimi anni si è registrata una tendenza non indifferente, soprattutto nel campo dell’abbigliamento, che ha visto anche i consumatori più giovani riferirsi ad articoli di seconda mano.Permettersi il capo e l’accessorio vintage che torna dopo parecchie stagioni, o rovistare alla ricerca dei pezzi unici di marchi storici italiani tra le bancarelle dei mercatini rionali, sono abitudini diffuse che incentivano l’acquisto di capi già esistenti. I social pullulano di contenuti della generazione Z che scova delle chicche di fianco al banco della frutta, adattandole ai trend attuali e modificando le abitudini di consumo.Dagli anni Novanta l’impero dei marchi del fast fashion ha normalizzato le modalità usa e getta con cui gli abiti, spesso prodotti con materiali derivati dal petrolio, vengono impiegati. A incentivare questo comportamento del consumatore sono i prezzi irrisori per capo, non giustificabili se si analizza il più ampio quadro di costo per utilizzo dei prodotti, costi ambientali e sociali.Il costo per utilizzoOgni anno Vestiaire Collective, piattaforma di vendita di capi e accessori di lusso di seconda mano, stila un report che analizza l’impatto dell’economia circolare sul sistema industriale della moda. Uno degli aspetti su cui si basa principalmente il consumatore è il prezzo, afferma il report, barriera che ancora limita l’acquisto più sostenibile. La definizione di cost per wear è un elemento essenziale per comprendere il valore aggiunto dell’utilizzo dei capi di seconda mano.Dividendo il prezzo del capo per il numero di volte in cui viene utilizzato si calcola che «i cappotti di seconda mano vengono indossati in media 4 volte più spesso rispetto a cappotti fast fashion nuovi (indossati 28 volte)».Il valore aggiunto di alcuni pezzi del lusso è la crescita del prezzo di rivendita che, in base all’equazione “costo per utilizzo = (Prezzo iniziale-Valore di vendita)/Numero di utilizzi”, permette un guadagno anche immateriale all’acquirente. «I consumatori sono incoraggiati a prendere maggiore cura dei loro articoli grazie al loro valore di rivendita, e decidono quindi di investire in articoli di qualità che durano nel tempo», si legge nel report. CulturaLa versione fashion della sfida globale sulla transizione ecologicaFerdinando CotugnoIl vero costo del fast fashionI colossi del fast fashion, come Inditex, Shein o H&M, continuano a incoraggiare la sovrapproduzione e il consumo attraverso un restock delle collezioni ogni due settimane. La velocità di raggiungimento dei negozi da parte di pezzi che riproducono usualmente quelli più in voga dei marchi del lusso, insieme a una forte presenza promozionale online e offline, sono elementi chiave di questo meccanismo.Nel 2020, secondo il report di Vestiaire Collective, la produzione tessile è stata responsabile di un impatto significativo sia sulle risorse di acqua sia sulle emissioni di gas serra, trovandosi rispettivamente al terzo e al quinto posto nell’ordine di grandezza dell’effetto generato in quanto industria. Nel processo di coltivazione della materia prima, così come nell’utilizzo di materiali di derivazione animale, viene impiegata una elevata quantità di acqua, da aggiungere poi a quella utilizzata nei processi di manifattura.Le risorse idriche subiscono un impatto ulteriore dall’industria tessile, causato dai processi di scarico e inquinamento relativi ai trattamenti sui tessuti e alle tinture. Il costo di queste produzioni è da calcolarsi anche rispetto all’impatto sociale che generano, con un’elevata presenza di condizioni di lavoro limite, di sfruttamento e schiavismo. La forza lavoro in questi casi è formata principalmente da donne, sulle quali l’industria del fast fashion esercita un impatto gravoso in termini di diseguaglianza di genere, oltre che di povertà. EconomiaProdurre di più per vendere di più. Ma che fine fanno gli abiti invenduti?Il riutilizzo è la soluzione?Non è mai univoca la soluzione a un problema sistemico ampio. Tuttavia il riutilizzo è un’alternativa valida in primo luogo per ridurre i rifiuti generati nell’ambito tessile. Il 60 per cento dei capi fast fashion finisce in discarica entro un anno dall’acquisto.Secondo i dati pubblicati da Greenpeace nel 2024, ogni anno l’Unione Europea conta 5 milioni di tonnellate di rifiuti tessili tra vestiti e calzature, circa 12 chili a persona. Questi vengono destinati per l’80 per cento a inceneritori e discariche. Nello specifico il sud del mondo viene spesso trasformato in suolo di scarico per questi pezzi: il 46 per cento dei rifiuti tessili europei viene esportato in Africa, generando disastri ambientali e sociali come quello del deserto di Atacama in Cile.Sebbene il sistema moda avesse snellito le produzioni a seguito dello scoppio della pandemia, soprattutto per i grandi brand del lusso oggi assistiamo a una realizzazione continua di collezioni che tra la differenziazione in stagioni e generi contano almeno quattro riassortimenti per marchio nei negozi.Il report citato di Vestiaire Collective stima che oggi vengono acquistati ogni anno nel mondo 56 milioni di abiti. Entro il 2030 la produzione si attesterà intorno ai 93 milioni per raggiungere i 160 milioni nel 2050. La percentuale di capi di abbigliamento invenduti nel mondo si aggira attorno a un quarto della produzione, evidenzia Greenpeace, mentre la strada verso il riciclo delle fibre tessili viene ancora raramente percorsa.Anche il second hand sconta alcune criticità che in gran parte riguardano le emissioni di gas serra legate a trasporti, elettricità e il mantenimento della piattaforma su web. Una delle azioni concrete da implementare, per esempio, è il passaggio dal trasporto aereo a quello stradale, attuabile anche incoraggiando gli acquisti diretti tra i consumatori e sul breve raggio di chilometri.Attraverso un calcolo più ampio del costo ambientale su ogni acquisto, Vestiaire Collective ha stimato di ridurre l’impatto del 90 per cento rispetto a quello di capi di nuova fattura. Impiegando la tecnica di monetizzazione è stato possibile quantificare in euro le tonnellate di CO2, l’inquinamento delle acque e la perdita di biodiversità, per appurare che acquistare abiti usati riduce l’impatto su rifiuti, emissioni, utilizzo dei terreni, consumo e contaminazione dell’acqua. Utilizzare ciò che si ha nel proprio armadio, o che è stato mutuato da quello di altri, è uno dei comportamenti più sostenibili e, insieme, un atto di resistenza a un sistema che rimane focalizzato sui ricavi.Iscriviti alla newsletter Oggi è Domani, tutte le mattine la nostra selezione di notizie e letture per cominciare la giornata CulturaAnatomia della moda© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediChiara NarcisoScrittrice freelance, laureata in comunicazione e media con un master al Politecnico di Milano. Ha collaborato con Lampoon Magazine, i-D Italy, Vogue, Rolling Stone. Scrive di moda, innovazione, sostenibilità, cultura e arte

La scomparsa di Viktoria Roshchyna: la giornalista ucraina è stata arrestata da MoscaKate Middleton trasferita lontano da Londra? L'indiscrezione: "Vi dico come sta"

Guerra Russia-Ucraina, Putin sulle sanzioni dell'Occidente: “Illegittime"

Ucraina, quando si deciderà se il Paese può entrare nell'Unione europeaCoppia aggredita da baby gang a Chicago: lei ha perso il bambino che portava in grembo

Guerra in Ucraina, la Russia bombarda Kherson: la conta dei danniNigeria, 30 morti nella rappresaglia Jihad nel Borno

Guerra in Ucraina: qual è il vero obiettivo di Putin?

Guerra a Gaza, esercito israeliano recupera 4 ostaggi viviRussia, le prime sette società che falliranno per effetto delle sanzioni occidentali

Ryan Reynold
Ucraina, quando si deciderà se il Paese può entrare nell'Unione europeaMarianna Podgurskaya, l'influencer incinta a Mariupol accusata dai russi di recitare una parteIndia, inviato missile contro il Pakistan, ma si tratta di un errore

MACD

  1. avatarLa scomparsa di Viktoria Roshchyna: la giornalista ucraina è stata arrestata da MoscaEconomista Italiano

    Guerra, Israele consiglia la resa all'Ucraina, ma riceve un rifiutoIsraele, raid a Gaza nella notte: 8 morti e diversi feritiTrump, guasto al motore dell’aereo privato: atterraggio d’emergenza New OrleansUcraina, Zelensky: "20 mila bambini ucraini rapiti da Putin"

      1. avatarLa scomparsa di Viktoria Roshchyna: la giornalista ucraina è stata arrestata da MoscaMACD

        Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 525

  2. avatarGran Bretagna, nessuno si era accorto del papà morto: bimbo di due anni muore di disidratazioneEconomista Italiano

    Gaza, ucciso il sindaco di Nuseirat: raid mortifero di IsraeleNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 56Tempeste in Usa Centro e Sud, 22 mortiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 527

  3. avatarUcraina, la Russia avverte: "Trasferimento di armi all'Ucraina avrà gravi conseguenze"Campanella

    Russia, giornalisti contro la guerra: Lilia Gildeeva lascia il PaeseDolore allo zoo di Valencia: Natalia non lascia da tre mesi il cucciolo mortoGuerra in Ucraina, Putin: "Non abbiamo mai chiesto aiuto alla Cina"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 526

Melinda Gates donerà un miliardo di dollari a diritti donne

Guerra in Ucraina, perché l'Occidente è arrivato impreparato all'invasione di Putin?Anonymous contatta i cittadini russi con 7 milioni di messaggi*