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La legislazione italiana non può più ignorare l’arte, ma va ripensato il sistemaESC2025Eurosong,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock Zurigo non si sfilaIl «carrozzone» del festival europeo della musica ha grandi esigenze - Poche realtà in Svizzera, quindi, possono ospitarlo - Al momento sono quattro le strutture di cui si parla: Palexpo, St. Jakobshalle, SGKB Halle e Hallenstadion© AP/Martin Meissner Paolo Galli13.05.2024 20:08«Ci basiamo su una lunga storia e la adattiamo alla Svizzera e alle nostre risorse». Gilles Marchand, direttore della SSR, è già al lavoro. Non è il solo. D’altronde l’Eurovision Song Contest è molto esigente. Impone determinate basi, migliaia di metri quadrati di superficie, posto per diecimila spettatori e centinaia di giornalisti. Le regole, da sole, insomma, fanno già selezione.Due favoriteIn Svizzera, è stato detto subito, sono poche le realtà che possono ambire a ospitare un simile carrozzone. Facile pensare a Ginevra, a Zurigo, ma anche a Basilea. Berna è capitale, ma certo non in termini di grandi eventi. San Gallo potrebbe avere i mezzi e non li nasconde. Ma è inutile guardare al Ticino e aspettarsi una magia. No, l’ESC 2025 troverà una casa oltre San Gottardo. La prima città a candidarsi - perlomeno mediaticamente - è stata Ginevra, con il suo Palexpo. La struttura è grande e ben organizzata. Ha pure grandi ambizioni. E non è un caso che abbia sottolineato di essere al lavoro già da settimane. Una sorta di preparazione preventiva. E poi Ginevra è città internazionale, la più europea tra le realtà nazionali. Qualcuno potrebbe dire lo stesso della «nuova» Zurigo. Non stiamo parlando della Zurigo pre-anni Ottanta, ancora provinciale, piccola, nonostante tutto. Ma della Zurigo moderna, con il suo aeroporto, la sua rete avanzatissima - sempre di più - di trasporti pubblici, il suo carisma. E il suo Hallenstadion, struttura che non ha nulla da invidiare al Palexpo. Le due città se la giocano, pur con qualche avversario incomodo.Le parole di MarchandNell’intervista rilasciata alla Matinale della RTS, Gilles Marchand ha ammesso, riferendosi alle esigenze logistiche dell’Eurosong: «In Svizzera esistono forse quattro o cinque sedi valide. Ginevra è una possibilità, Zurigo ha un grande impianto, ma anche Basilea e forse San Gallo. Dovremo vedere quali città vorranno partecipare». E poi ha spiegato che il luogo sarà decisivo per tutta l’organizzazione, ma anche per l’intera dimensione finanziaria dell’operazione. Ecco allora che, «per prima cosa, dovremo decidere dove si svolgerà l’evento». Per questo, nei prossimi giorni verrà lanciato un bando per stabilire quale città potrà ospitare il grande evento. Il resto verrà dopo. Sugli aspetti finanziari, da molti descritti come un autentico spauracchio, Marchand ha sottolineato un aspetto positivo: «Sono in molti a voler investire in un avvenimento dalle enormi ricadute dirette e indirette». E poi ancora: «Non ci sono molti eventi al mondo che possono offrire questo tipo di visibilità». Basti pensare che l’Eurovision Song Contest 2023, come sempre organizzato dalla European Broadcasting Union, aveva raggiunto 162 milioni di persone nel corso dei tre spettacoli live in 38 mercati diversi. Lo share della finale di sabato 13 maggio 2023 era stato del 40,9%. In alcuni Paesi, si registrano poi punte clamorose. In Svezia - Paese che avrebbe poi vinto quell’edizione - era stato registrato uno share dell’82,3%. in Islanda il 98,7%.Oneri, ma anche onoriTornando alle città candidate, è difficile non vedere in Zurigo la favorita. Un po’ per quanto già detto, un po’ perché - come sottolinea il Tages-Anzeiger - la sede della SSR è poco distante dall’Hallenstadion. E la Città sembra pronta. Dall’ufficio della sindaca, Corinne Mauch, trapela prudenza: «Esaminiamo attentamente questa possibilità, con la massima priorità e d’intesa con la SSR». Il direttore dell’Hallenstadion, Philipp Musshafen, sempre con il Tagi, va oltre: «Il valore aggiunto è enorme, e Zurigo come sede ne trae vantaggio sia dal punto di vista economico che turistico». E addirittura aggiunge: «Faremo tutto il possibile per poter organizzare qui questo evento». Insomma, dopo Lugano e Losanna, Zurigo? Al momento della decisione finale, anche questo aspetto potrebbe avere un peso. Perché è la terza volta che l’Eurosong arriva in Svizzera. La prima, al Kursaal di Lugano, risale addirittura al 1956 - la prima edizione in assoluto -, mentre la seconda, al Palais de Beaulieu di Losanna, al 1989. Ma allora il concorso era un’altra cosa. La tv era un’altra cosa. L’Europa era un’altra cosa. Normale, quindi, che alcune città si rifiutino di vedersi calpestare da tutta questa pressione e da queste esigenze. È il caso di Berna, ma anche - a quanto pare - di Lucerna. Risalendo al 1956, ritroviamo la cronaca del Gran Premio Eurovisione sul Corriere del Ticino del 26 maggio di quell’anno. Scrivemmo: «La Televisione svizzera e Radio Monteceneri hanno assolto in modo encomiabile il loro compito organizzativo. Franco Marazzi ha curato la realizzazione televisiva con risultati degni di menzione; quanto alla parte della nostra radio, vanno sottolineate le fatiche del quintetto vocale Radiosa, di Fernando Paggi». Seguivano complimenti al direttore Stelio Molo e a Bruno Pagnamenta, capo servizio programmi. Della serie: oneri, ma anche onori. Sarà così anche nel 2025.In questo articolo: Eurovision 2024
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