File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Chi può unire il grande centro: ecco i quattro leader del partito di Draghi

Controcorrente, Giorgia Meloni su Mario Draghi: "MI aspettavo subito le sue dimissioni"Quando si vota? Le possibili date delle elezioniDemopolis conferma: Meloni su tutti e centrodestra avanti di 16 punti

post image

Di Battista contro Di Maio: "Trasformista e arrivista disposto a tutto"COMMENTA E CONDIVIDI Una risoluzione del Parlamento Europeo per promuovere interventi di “diplomazia riparativa” che abbiano al centro la partecipazione delle donne nei processi di costruzione e mantenimento della pace. È quanto chiede la petizione firmata da “Avvenire” che accompagnerà la campagna di informazione e sensibilizzazione #donneperlapace. Elaborata da un team di giuristi dell’Università Cattolica di Milano coordinati dalla prorettrice Raffaella Iafrate e dalla professoressa Claudia Mazzucato,VOL la petizione in questi giorni viene registrata nell’apposito portale del Parlamento Europeo e da lì seguirà il previsto iter interno. Per aderire, individualmente o con la propria associazione, basta compilare qui il breve form apposito.Di cosa si tratta e chi firmaIl titolo integrale del documento è “Petizione al Parlamento Europeo per l’adozione di una risoluzione in materia di promozione di interventi di “diplomazia riparativa” nel quadro, fra l’altro, dell’agenda “Donne Pace Sicurezza” in occasione della Giornata Internazionale della Donna 8 marzo 2024”.I temi sono i diritti fondamentali, la sicurezza, la giustizia, le pari opportunità e l'uguaglianza, l'istruzione. I Paesi interessati, tutti gli Stati Membri dell’Ue (oltre all'Italia). I firmatari sono “Avvenire”, con la collaborazione scientifica dell’Università Cattolica del Sacro CuoreIl testo integraleQui di seguito, pubblichiamo il testo integrale della petizione (QUI IL PDF).– visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell'Unione Europea in quanto comunità basata su valori comuni e spazio di libertà, sicurezza e giustizia,– visto l’obiettivo dell’Unione Europa di promuovere la pace e il benessere dei popoli,– vista la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea,– vista la Convenzione europea dei diritti dell'uomo,– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite adottata il 10 dicembre 1948,– viste le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Ris. 1325 (2000); Ris. 1820 (2008); Ris. 1888 (2009); Ris. 1889 (2009); Ris. 1960 (2010); Ris. 2106 (2013); Ris. 2122 (2013); Ris. 2242 (2015); Ris. 2467 (2019); Ris. 2493 (2019) le quali costituiscono la cosiddetta Agenda ONU “Donne Pace Sicurezza”,– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla prevenzione dei conflitti e la mediazione, nonché sui giovani, la pace e la sicurezza, di cui alle Ris. 2250 (2015), Ris. 2419 (2018) e Ris. 2535 (2020).– vista la centralità dell’agenda “Donne, pace e sicurezza” nella politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea, – viste le conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea del 14 novembre 2022 e del 10 dicembre 2018 su donne, pace e sicurezza,– vista la strategia dell'Unione Europea per la parità di genere 2020-2025 e il piano d'azione dell'Unione Europea sulla parità di genere III (GAP III),– visto il piano d'azione dell'Unione Europea per i diritti umani e la democrazia 2020-2024,– vista la Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2019 sul tema Costruire una capacità dell'Unione in materia di prevenzione dei conflitti e di mediazione, dove si riconosce “che nel promuovere e agevolare la creazione di capacità e fiducia nella mediazione, nel dialogo e nella riconciliazione è essenziale includere e sostenere la partecipazione attiva e significativa della società civile e degli attori locali, sia civili che militari, comprese le donne, le minoranze, le popolazioni indigene e i giovani”,– vista la strategia dell'Unione Europea sui diritti delle vittime 2020-2024 e in particolare l’obiettivo di migliorare la protezione e il sostegno per le vittime, in particolare i bambini, le vittime della violenza di genere, di reati generati dall'odio, dal razzismo e dalla xenofobia, le vittime appartenenti a comunità o minoranze svantaggiate o vulnerabili, le persone migranti prive di titolo di soggiorno,A. considerando l’intensificarsi dei conflitti armati interni e internazionali in diverse parti del mondo, fra cui quelli alle porte dell’Unione Europea e in Medio Oriente e il loro devastante impatto, soprattutto, e fra gli altri, su donne, ragazze, bambine, soggetti e gruppi vulnerabili e in generale sulle giovani e future generazioni,B. considerando il deterioramento della pace e della sicurezza globali a motivo di una molteplicità di fattori geopolitici, sociali, economici, ambientali e l’aggravarsi ed estendersi delle violazioni sistematiche dei diritti umani e delle discriminazioni in molti luoghi del mondo fra cui, per esempio, l’Iran, l’Afghanistan, il Sudan, nonché nel contesto delle odissee migratorie anche verso i Paesi dell’Unione Europea,C. considerando la crescita dell’antisemitismo, dell’islamofobia, dei discorsi d’odio, dell’estremismo violento e di varie forme di intolleranza, prepotenza e prevaricazione, non esclusi il bullismo e il cyberbullismo,D. considerando, ferma restando la libera manifestazione del pensiero, la crescente tendenza anche nel territorio dell’Unione Europea alla polarizzazione, allo scontro violento, all’espressione aggressiva dell’indignazione, della disapprovazione, del biasimo, del rancore nel nome della reazione a ingiustizie attuali o storiche, reali o presunte,E. considerando che, anche nel territorio dell’Unione Europea, il radicamento di tali sentimenti antisociali di avversione verso gruppi o persone determinati sfocia in comportamenti divisivi che impediscono e soffocano le reali occasioni di riflessione, comprensione, conoscenza e dialogo indispensabili alla convivenza pacifica, mettendo a rischio i diritti fondamentali, l’uguaglianza, la democrazia, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione Europea,F. considerando l’importanza della partecipazione attiva delle persone, della solidarietà, della coesione sociale, della governance inclusiva per la democrazia europea e per la costruzione di quella comunità basata su valori comuni in cui si sostanzia il progetto dell’Unione Europea,G. considerando che le organizzazioni della società civile (ivi incluse le organizzazioni guidate da donne e da giovani), le donne, i giovani e le giovani impegnati nella difesa dei diritti umani e attivi nel consolidamento della pace svolgono un ruolo fondamentale nel realizzare i cambiamenti e concretizzare gli obiettivi di una pace positiva e duratura,si sollecita il Parlamento Europeo ad adottare una risoluzione volta a coinvolgere in ogni forma possibile e opportuna il Consiglio, la Commissione, l'Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, gli Stati membri, i rappresentanti speciali dell'Unione Europea, gli inviati speciali dell'Unione Europea e gli altri rappresentanti dell'Unione Europea nell’ulteriore rafforzamento della loro cooperazione e nella consultazione con le organizzazioni della società civile, comprese le organizzazioni guidate da donne e da giovani, al fine di1. dare piena attuazione all’agenda Donne, pace e sicurezza, già posta al centro della politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea, assicurando il necessario seguito alle corrispondenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul coinvolgimento e sul ruolo delle donne nei processi di pace e nella costruzione della sicurezza a valle di guerre e altri conflitti armati interni e internazionali, nei casi di terrorismo ed estremismo violento, nonché nei contesti di transizione verso la democrazia e la pace positiva dopo crimini di genocidio, contro l’umanità, di guerra e di aggressione, coltivando in special modo, in tutte le sedi opportune, una cultura della partecipazione delle donne e dell’inclusione della prospettiva di genere, e femminile in particolare, nei negoziati di pace, nella pianificazione di interventi umanitari, nelle operazioni di peacekeeping e peacebuilding, così come già sancito, oltre vent’anni fa, dalla storica Risoluzione 1325/2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;2. promuovere, più in generale, sia nelle sedi internazionali e di cooperazione allo sviluppo, sia a livello europeo e nazionale, l’inclusione e la partecipazione attiva nei processi di peacebuilding e peacekeeping e nelle iniziative di riparazione, anche di ingiustizie storiche (es. schiavitù, colonialismo, Shoah, ecc.), delle persone che, lontane dalle sedi diplomatiche, istituzionali e politiche di decisione ‘dall’alto’, vivono direttamente e quotidianamente gli effetti distruttivi di conflitti, violazioni dei diritti umani, guerre, violenze, discriminazioni ed estremismo violento, avendo cura di includere e assicurare la partecipazione attiva anche delle minoranze, dei gruppi discriminati e dei soggetti vulnerabili;3. valorizzare e sperimentare, nelle forme adeguate e con le dovute protezioni, le forme di diplomazia informale e inclusiva ‘dal basso’ (track II diplomacy) e di diplomazia riparativa (restorative diplomacy[1]) mediante il coinvolgimento delle persone colpite e della società civile nelle sue forze pacifiche, vitali, indipendenti e rispettose di ogni essere umano nei percorsi di ricucitura delle relazioni interpersonali, sociali, comunitarie lacerate da conflitti, violenze e prevaricazioni. Ciò nella consapevolezza che, soprattutto nelle intricate e globali divisioni del mondo di oggi, si rendono necessarie pratiche, anche diplomatiche, più partecipative, democratiche e ispirate ai principi e valori della giustizia riparativa, in grado cioè di disarmare il dolore, prendendosi cura, ‘dal basso’, dei sentimenti feriti di chi ha conosciuto sulla pelle gli effetti distruttivi della violenza e dell’ingiustizia, subìta e agìta;4. sollecitare pertanto, con idonee iniziative e il finanziamento di appositi interventi e progetti, tutti i cittadini e le cittadine dell’Unione Europea, anche attraverso le istituzioni democratiche dell’Unione e dei Paesi Membri, nonché della società civile, a farsi quotidianamente attori e garanti, nei rispettivi contesti di vita, della costruzione della convivenza pacifica tra persone, gruppi o popoli in conflitto, stimolando il dialogo e l’incontro rispettosi, anziché la polarizzazione e le divisioni, favorendo in questo senso anche tutti i canali informali di cittadinanza attiva;5. adottare, lungo le vie anzidette, le strategie utili a coltivare, nel quotidiano, il diritto e il bisogno di vita, pace e sicurezza di bambine, bambini e giovani, favorendo in tutte le sedi opportune – anche politiche, legislative, istituzionali –, l’ascolto delle nuove generazioni e la considerazione per il loro futuro, e assicurando mediante gli interventi necessari che le scuole, le università e ogni altro contesto di formazione ed educazione rappresentino nei fatti e in concreto luoghi dove sperimentare quotidianamente – mediante il rispetto, l’attenzione e l’accoglienza incondizionati – la possibilità di convivere, nel segno di una pace positiva, anche con gli altri più difficili, scomodi e diversi, nonché con persone appartenenti a gruppi, popoli, Stati ritenuti o divenuti avversari o nemici.Milano, 7 marzo 2024 Dott. Marco Girardo Direttore responsabile Avvenire Nuova Editoriale Italiana Piazza Carbonari, 3 20125 Milano

Ucraina, Draghi: “Accordi sul grano firmati a Istanbul ottima notizia per la comunità internazionale”Lopalco non sarà candidato e Speranza la prende malissimo

Cecilia Lidya Casadei, Autore a Notizie.it

Elezioni 25 settembre, Renzi: “Terzo polo diverso dalla destra sovranista e dalla sinistra delle tasse"La Cirinnà vuole i 24mila euro trovati nella cuccia del cane

Elezioni 25 settembre, arriva la proposta del Pd: “Asili gratis per tutti”BiDiMedia e la “valanga azzurra”: il sondaggio in cui il centrodestra sfiora il cappotto

Caso Russia, Mosca si intromette nella campagna elettorale italiana? La risposta dei partiti

Blocco navale proposto da Giorgia Meloni: cos’è, come funziona e si può fare?Voto di fiducia al governo: cos'è, come funziona e a cosa serve

Ryan Reynold
Salvini da Domodossola: “La Lega sarà il primo partito”Elezioni 2022, Berlusconi torna a parlare di giustizia: “Le assoluzioni devono essere inappellabili”“Disimpegno civico”: Pascucci rompe con Di Maio e Tabacci

Professore Campanella

  1. avatarElezioni 2022, scaduti i termini per presentare le liste: turbolenze e polemiche nel PdETF

    Piano per il razionamento del gas in Italia: quali sono le misure sul tavolo del governoL' intervista di Giorgia Meloni a Fox News: anche il suo inglese diventa un casoL' intervista di Giorgia Meloni a Fox News: anche il suo inglese diventa un casoDiscorso di Draghi in Senato: "Voto di fiducia su risoluzione presentata da Casini"

      1. avatarFassino contro le promesse elettorali di Salvini: “In regalo anche un set di pentole”BlackRock Italia

        Crisi di governo, perché se Draghi ha ottenuto la fiducia in Senato è salito al Colle?

        VOL
  2. avatarSilenzio, parla Draghi: “La crisi è colpa del centrodestra”BlackRock

    Conte risponde a Letta: "Italia tradita da Draghi. Ora le elezioni"Movimento 5 Stelle, il programma elettorale del partito di Giuseppe ConteMeloni e l’irruzione dell’attivista Lgbtq “disinnescata”Elezioni, Sgarbi sfida Casini nel fortino di Bologna: "Vincerò io, lui come una statua"

    VOL
  3. avatarPerché non ha senso che Giorgia Meloni parli di blocco navaleCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Letta: "Forte ingerenza della Russia a favore della destra". Le repliche: "Danneggi il paese"Non solo “vitalizio”: i parlamentari avranno diritto anche ad un tfrElezioni 25 settembre: quali sono i partiti che rischiano di non arrivare al 3%La destra italiana e i “cimiteri dei feti” se dovesse vincere

Crisi di governo, le eventuali elezioni anticipate potrebbero tenersi il 2 ottobre

Crisi di governo, Letta incontra Draghi a Palazzo ChigiAccordo Letta-Calenda, insorgono i Verdi e Sinistra Italiana*