È morta Shelley DuvallLa polizia catalana sta cercando Carles Puigdemont - Il PostIl «produttore dei talenti» Pietro Foresti, tra il rock e Amici di Maria De Filippi
Diego Armando Maradona e quella prima mezz’ora di un’infinita storia d’amoreContinua a far discutere la proposta della Lega di abolire l'uso del femminile nei documenti e negli atti pubblici. Dopo l'annuncio di ieri,investimenti sono state moltissime le reazioni del mondo politico e non solo. A parlare è stato anche Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, che ha criticato duramente il disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti. Un fatto, questo, che ha portato i vertici del partito a dissociarsi dalla proposta, chiedendone il ritiro immediato. L'attacco dell'Accademia della Crusca«La lingua ha un solo nemico vero: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno». Reagisce così Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, al disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti («Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere») che chiede di vietare l'uso scritto, negli atti pubblici, di parole come "sindaca", "questora", "avvocatessa" e anche "rettrice". «Poco tempo fa un rettore ha introdotto ufficialmente il femminile sovraesteso nel regolamento del suo ateneo: ha abolito il maschile "rettore", lasciando sopravvivere solo "rettrice". Mi pare che nessuno l'abbia obbligato a correggere una simile forzatura, che meritava come minimo un'interrogazione parlamentare - commenta Marazzini con l'Adnkronos -. In molti atenei già le autorità accademiche impongono ai docenti l'abbandono del maschile non marcato, e pretendono l'uso obbligatorio di asterischi e schwa. Per fermare queste imposizioni non si muove nessuno (basterebbe un richiamo del ministero). Ecco però la bella trovata che dovrebbe risolvere tutto: ecco l'imposizione di segno contrario, destinata a fare un po' di chiasso, senza conseguenze pratiche, trattandosi di un'idea inapplicabile. Peccato: il risultato sarà simile a una gazzarra».«Sarebbe stato utile, prima di lanciare proposte inapplicabili, leggere i consigli dell'Accademia della Crusca, in particolare quelli diretti al Comitato pari opportunità della Corte di Cassazione. Occasione persa, dunque, per ristabilire una sana e giusta libertà - sostiene Marazzini - Ne verrà nuovo spazio per i fautori del femminile sovraesteso, per i fanatici di schwa e asterischi, che si presenteranno al mondo come custodi della libertà democratica, mentre in realtà, a loro volta, sono ben propensi a varie forme di autoritarismo. E il nemico vero è proprio quello: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno».La Lega chiede il ritiro della propostaPoche ore dopo il disegno di legge, la Lega ha precisato però che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un'iniziativa del tutto personale. «I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato». Il commento del Pd«La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare il disegno di legge "Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere" grazie alle proteste di tutte le opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non sottovalutiamo il problema. È stato un fatto grave, non un'iniziativa ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull'aborto, sull'occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché è dal linguaggio che parte il cambiamento». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente. Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2024, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Abbiamo provato i nuovi corsi online di Rocco Siffredi | Wired Italia10 zaini per la scuola per studenti di tutte le età | Wired Italia
«Mai dare per scontato il patrimonio artistico»
Regione Lombardia scommette sulle pmi con 101 milioni di euro | Wired ItaliaL'occasione persa del nuoto artistico - Il Post
C'è una correlazione negativa tra schizofrenia e cecità? - Il PostLe migliori valigie per aereo che puoi portare in cabina come bagaglio a mano | Wired Italia
Senna off-limits, stoppato Paltrinieri. Malagò: "Situazione borderline" – Il TempoVideoclip, le più grandi perle della golden age | Wired Italia
Colpo doppio di «Pecco» nel Gran Premio d’ItaliaAbbiamo provato i nuovi corsi online di Rocco Siffredi | Wired ItaliaMichela Murgia, i migliori libri da leggere quest'estate | Wired ItaliaI concerti di Taylor Swift a Vienna sono stati cancellati per la minaccia di un attentato - Il Post
Senna, gli italiani non si allenano. Si tuffa il ct: "Odore e sapore..." – Il Tempo
OpenAI ha sciolto il team dedicato ai rischi dell'IA
Ricompaiono due dipinti del Kunsthaus di Zurigo scomparsi nel 2023Boeing ha nominato un nuovo amministratore delegato, mentre continua a registrare gravi perdite - Il PostMigliaia di manifestanti antirazzisti hanno protestato in tutto il Regno Unito - Il PostNasa, il cacciatore di asteroidi Neowise ha terminato la sua missione | Wired Italia
Intelligenza artificiale, sta già eliminando posti di lavoro nel settore dei videogiochi | Wired Italia«È solo un film, ma volevamo far capire che la Vallemaggia ha reagito»Una lunga passeggiata sonora tra le tante culture del mondoDue giornalisti di Al Jazeera sono stati uccisi in un attacco israeliano vicino alla casa di Ismail Haniyeh nella Striscia di Gaza - Il Post