Renzi conto corrente in diretta: "Ho solo 15 mila euro"Berlusconi, un uomo gli lancia addosso un uovoLegge elettorale, Renzi: "Con il tedesco entrano in 4, massimo 5 forze parlamentari"
Ue, Juncker: 'Europa nel quinto anno di ripresa economica'Con 179 voti favorevoli i deputati mettono a battesimo il nuovo esecutivo a guida socialista,èilsìdellaulacominciailnuovogovernoSáBlackRock Italia sostenuto anche dagli alleati di Sumar e dai partitini indipendentisti. I «patrioti» di Vox, l’estrema destra alleata di Meloni, e i popolari, sia spagnoli che europei, sono pronti a tutto pur di rendere la vita impossibile a Pedro Sánchez I mille e seicento poliziotti schierati davanti al Congresso sono il segnaposto della tensione stimolata dalle destre spagnole. Viceversa, le quattordicimila parole inanellate da Pedro Sánchez per battezzare il suo nuovo governo – e va detto che mai c’era stato discorso più lungo da almeno quarant’anni – significano il tentativo di «portare quattro anni di stabilità, senza cedere alle spinte reazionarie e ai tentativi di regredire verso lo scontro». Dopo che il leader popolare Alberto Núñez Feijóo ha avuto la sua occasione di formare un governo, e neppure abbracciando la destra estrema di Vox ha ottenuto una maggioranza, il premier socialista assume questo giovedì il suo nuovo incarico. E lo fa tenendo insieme un ampio ventaglio di forze, che va dalle sinistre (Psoe e Sumar) ai vari partitini indipendentisti: il nuovo esecutivo viene messo a battesimo dai 179 voti favorevoli in Congresso, addirittura più voti che nelle precedenti investiture di Sánchez. Già alla prima votazione, una piena maggioranza assoluta (composta dai 121 seggi socialisti, 31 dalla formazione alleata di sinistra a guida Yolanda Díaz, i 7 seggi di Erc, 7 anche da Junts per Catalunya di Carles Puigdemont, 6 di Bildu, 5 di Pnv, uno di Bng e uno di Cc) a fronte dei 171 contrari (popolari, Vox e Upn). Siccome l’amnistia per gli indipendentisti catalani è stata la leva fondamentale per sbloccare l’accordo con le formazioni nazionaliste, l’amnistia diventa anche il grimaldello preferito dalle destre per scardinare la nuova maggioranza. E qualora ciò non riesca, per destabilizzarne comunque l’azione di governo, oltre che, per conseguenza, la Spagna stessa. Destre e rovesciamenti Il nuovo governo Sánchez si regge su una maggioranza parlamentare. L’opposizione delle destre spagnole si baserà su qualsiasi strumento a disposizione – parole, provvedimenti, aule, strade – e consisterà in un rovesciamento anzitutto semantico, se non di piazza e in stile trumpiano, come si vede già dagli assalti e dalle manifestazioni violente contro le sedi del partito socialista spagnolo. Disposti a tutto per il potere, e quando il potere non lo si può avere, disposti a destabilizzare chi lo detiene. I «patrioti» di Vox, l’estrema destra spagnola alleata di Giorgia Meloni in Europa, e il Partito popolare, sia spagnolo che su scala europea, sono pronti a tutto pur di rendere la vita impossibile a Pedro Sánchez. Gli esiti sono paradossali: Santiago Abascal, leader di Vox, che è una formazione di matrice neofranchista tuttora intenzionata a spazzar via le leggi sulla memoria, in aula questo mercoledì ha accusato Sánchez di essere un dittatore e un golpista. E i paradossi non restano nei confini spagnoli, perché il plenipotenziario dei popolari europei, Manfred Weber, li sta esportando anche a Bruxelles. E succede così che lui e il suo Ppe, abituati ormai a negoziare con le destre estreme, e avvezzi anche a chiudere gli occhi sugli attacchi allo stato di diritto da parte di membri e alleati, accusino formalmente Sánchez di minare la rule of law. Parole, giudizi, tensioni Il lavoro di destabilizzazione della nuova maggioranza avviene a più livelli e con più ruoli. Il popolare Núñez Feijóo accusa il leader socialista di «brogli elettorali» e convoca la stampa straniera per denunciare «gli attacchi allo stato di diritto», mentre il parallelo a livello europeo Weber pretende che l’Europarlamento dibatta del «deterioramento dello stato di diritto» in Spagna. Nessun dibattito ha voluto invece, Weber, quando si è scoperto che il governo greco di Kyriakos Mītsotakīs, suo alleato e pezzo grosso nel Ppe, era coinvolto nello scandalo di spionaggio dell’opposizione, eurodeputati compresi. I popolari, sia spagnoli che europei, accusano i socialisti di fare una mossa «corrotta», non democratica e «incostituzionale» portando avanti l’amnistia: «Mina l’indipendenza della magistratura». In Spagna i popolari hanno tenuto sotto sequestro per anni il Consiglio generale del potere giudiziario (CGPJ) impedendo il rinnovo dei membri. Adesso, anche se Sánchez ha chiarito già quest’estate che non farà nulla di contrario alla Costituzione, il Partido popular punta a dimostrare il contrario. Sarà lawfare, guerra a colpi di cavilli, giudizi di costituzionalisti e tribunali. Ma comunque i popolari, avendo avuto l’incarico dal re, e poi avendo fallito, non osano dire che la maggioranza Sánchez sia illegittima. Questo lo lasciano dire ad Abascal, che parla di «golpe» per poi esser bacchettato dalla presidente socialista della Camera. «Guardi che la Spagna la dittatura la conosce», rammenta Francina Armengol. E poi a loro volta, i «patrioti», lasciano parte del lavoro violento in piazza a formazioni estremiste. Una divisione del lavoro sporco. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Scrive di Europa ed Esteri a Domani, dove cura anche le partnership coi media internazionali, e ha cofondato il progetto European Focus, una coproduzione di contenuti su scala europea a cura di Domani e altri otto media europei tra i quali Libération e Gazeta Wyborcza. Europea per vocazione, in precedenza ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto per The Independent, MicroMega e altre testate. Non perdiamoci di vista: questo è il mio account Twitter
Ministro Fedeli e la gaffe sulla storia: le nuove polemicheLa marcia su Roma di Forza Nuova: il 28 Ottobre, 'Tutto per la Patria'
Di Maio dichiara: "Ho fatto lavori umili, non mi vergogno"
Elezioni 2018: cosa succederà dopo il voto del 4 marzoL'annuncio di Salvini: azzerate trattative sulle presidenze
Renzi su Governo: "La casta ora sono loro"Meloni attacca Museo Egizio: fa solo pubblicità in arabo
Meloni attacca Museo Egizio: fa solo pubblicità in araboToto-ministri, le ipotesi per il governo Conte
Silvio Berlusconi furioso: caos per la presidenza del SenatoElezioni 2018: videomessaggio Berlusconi, "rimango regista"Raggi: creata task force per evitare cassonetti stracolmiLegittima difesa: si può sparare a un ladro di notte. Ecco il nuovo l'emendamento del governo
Mdp, ovazione per Grasso: 'Puoi essere il leader'
Renzi annuncia: "Mi dimetto ma non mollo"
Migranti, Renzi: dobbiamo bloccare partenza, sbagliato attacco in LibiaUnioni civili, Scalfarotto sposa Federico: primo membro del governo a dire 'si'Renzi promuove nuove misure per il lavoro: 'Serve altro job act per abbassare le tasse'Riforma pensioni, quali sono i lavori esentati dall'aumento dell'età
Matteo Renzi fa marcia indietro e si dimetteVitalizio ai parlamentari, la situazione della riformaLegge Biotestamento: De Biasi accusa di ostruzionismo e si dimetteCodice antimafia, ecco la nuova legge: più regole e trasparenza