File not found
MACD

Francia, tutto il paese entra in "zona rossa": ecco quali sono le restrizioni

Spara e uccide una donna in strada, il fidanzato lo investe con l'autoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 726Covid, Oms: "AstraZeneca. I benefici superano i rischi"

post image

Pfizer, vaccino per adolescenti tra i 12 e i 15 anni a giugno: verso la richiesta all'EmaL’appuntamento con l’informazione ambientale raddoppia,VOL la nostra newsletter ha ora un “alter ego” audio. Nella prima puntata i problemi delle foreste, la validità dei modelli sul surriscaldamento e il ruolo di tutti noiAscolta il podcast ArealeIscriviti alla newsletter ArealeDa oggi, 9 aprile, la newsletter Areale diventa anche un podcast. La newsletter ha appena compiuto tre anni: era nata nei giorni del Global Climate Strike del 2021, da allora ci sono stati 175 episodi, tre conferenze sul clima dell’Onu raccontate giorno per giorno. Accanto alla newsletter, ecco il podcast, un esperimento diverso per la stessa ricerca: affrontare la crisi climatica come una crisi di racconto e di immaginazione, che non ha bisogno solo di notizie, ma anche di un ordine e di un angolo in quel flusso di notizie. Il podcast Areale sarà pubblicato su Spotify e sulle altre piattaforme di ascolto ogni martedì mattina, incrocerà e amplierà i contenuti della newsletter che arriva il sabato mattina.Bostrico e foresteNel primo episodio c’è un’intervista a Luigi Torreggiani, il più importante giornalista italiano a occuparsi di patrimonio forestale. Insieme all’antropologo Pietro Lacasella ha pubblicato Sottocorteccia, un reportage su una delle tante storie dimenticate dei boschi italiani, l’epidemia di bostrico, un parassita delle conifere che sta devastando paesaggi ed economie forestali delle Alpi e delle Dolomiti. I problemi delle foreste sono globali, ma hanno un aspetto diverso se visti da una valle del Nord-Est italiano o da una foresta primaria tropicale. Nel podcast colleghiamo il problema del bostrico, un disastro aggravato dalle alte temperature e quindi dalla crisi climatica, con i nuovi dati di Global Forest Watch, il progetto di monitoraggio dell’Università del Maryland che offre il tracciamento più credibile (perché fatto in modo autonomo rispetto ai dati dei governi e attraverso rilevazioni satellitari) sulla lotta alla deforestazione. Nel podcast racconto come il 2023 sia stato un anno contraddittorio, come contraddittorio è il fenomeno della deforestazione. Abbiamo due paesi che hanno mostrato progressi notevoli: il Brasile e la Colombia. Sono due grandi nazioni con un rapporto problematico con le proprie foreste, negli anni di Bolsonaro gli interessi minerari e dell’agro-industria hanno spinto la foresta amazzonica vicino al punto di non ritorno, in cui l’ecosistema cambia e non si può nemmeno più parlare di foresta, ma di savana. Nel primo anno di Lula come presidente la deforestazione è calata del 36 per cento. In Colombia è crollata del 49 per cento. Due buone notizie che derivano da due elezioni: i due paesi hanno votato nel 2022, Lula e Petro sono andati al potere con un impegno preciso verso la comunità internazionale, e i dati di Global Forest Watch mostrano che sono credibili nelle loro intenzioni. Nel 2023 le foreste tropicali hanno raggiunto un plateau, per due paesi che iniziano a fermare il fenomeno, ce ne sono altri dove si aggrava. I casi più preoccupanti, Laos (dove ci sono forti interessi agricoli cinesi), Nicaragua (dove gli interessi sono statunitensi), Bolivia e Repubblica Democratica del Congo.A che punto è la crisi?Nel podcast affrontiamo poi la domanda più importante sul clima: la crisi è stabile oppure in peggioramento? I più autorevoli climatologi al mondo stanno litigando da mesi su come dobbiamo interpretare i dati sulle temperature anomale che stiamo registrando da giugno del 2023. Per Michael E. Mann siamo ancora all’interno delle previsioni. Per James Hansen, il decano della scienza del clima, siamo invece oltre quelle previsioni, la situazione è peggiore di quella che pensassimo e dobbiamo iniziare a prendere in considerazione anche misure più drastiche, come la geoingegneria, ovvero modificare la radiazione del Sole sulla Terra. Significherebbe giocare con cose più grandi di noi, ma il dibattito è aperto.Il nostro ruoloInfine, cosa possiamo fare noi? Nel nuovo piano di decarbonizzazione proposto dalla Commissione europea ci sono varie strade per arrivare a un abbassamento delle emissioni del 90 per cento. Uno di questi scenari si chiama “Life”, e prevede minori investimenti in tecnologia ma cambiamenti più incisivi nel nostro modo di vivere. L’Unione potrebbe raggiungere gli obiettivi se usassimo il 5 per cento in meno l’auto, se volassimo il 10 per cento in meno, e se mangiassimo il 25 per cento in meno di carne. Gli effetti positivi non sarebbero solo sul clima, ma anche sui sistemi sanitari e sulla qualità dell’aria e degli ecosistemi. Ma saremmo davvero pronti ad abbracciare questo tipo di cambiamento in pochi decenni? Anche qui, il dibattito è aperto e ne parliamo su Areale, il podcast, da oggi su Spotify.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 704New York, sparatoria in un supermercato di Long Island: un morto e due feriti

Ursula von der Leyen, dure parole contro il "Sofagate" durante una seduta del Parlamento Eu: il disc

Da quarantena a vacanza, la Thailandia la farà fare in crocieraDenise Pipitone e Olesya Rostova: il caso torna a "Chi l'ha visto?"

Barcellona, concerto con 5000 persone senza distanziamento: solo due contagi Covid sospettiUrsula Von der Leyen sugli americani vaccinati: "Potranno circolare e viaggiare in Ue"

Covid, dal 6 maggio la Danimarca ristoranti aperti per i vaccinati

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 705Covid, positivi tre soggetti vaccinati completamente

Ryan Reynold
Barack Obama: "Quando abbiamo incontrato per la prima volta il Principe Filippo e la Regina ElisabettaColombia, morta donna 32enne dopo 5 ore di rapporti e drogaLiverpool, test-evento contro il covid: presenti oltre 6mila giovani

VOL

  1. avatarLa promessa di Trump ai Repubblicani: "Torneremo alla Casa Bianca nel 2024"Capo Analista di BlackRock

    Covid, in Brasile oltre 800 bambini morti in un anno (ma secondo un'epidemiologa sono più di 2mila)Canada, il deputato parlamentare William Amos nudo per sbaglio su Zoom durante una riunioneSan Marino, obiettivo tutti vaccinati a maggio: riaperti i ristoranti e via il coprifuocoGermania, la Merkel revoca il lockdown di Pasqua

    1. Morte Principe Filippo, William e Harry saranno insieme al funerale

      1. avatarAgente ha rapporti con un detenuto: incastrata da un tatuaggioProfessore Campanella

        La Russia espelle diplomatico italiano dopo il caso Walter Biot, Farnesina: "Espulsione infondata"

  2. avatarCovid, coniugi morti a 15 minuti di distanza: insieme da 66 anniinvestimenti

    Vaccini, l'Austria minaccia il blocco di ben 100 milioni di dosi PziferIncendio in un ospedale in Iraq, morte 82 personeGenitori violentano ripetutamente il figlio di 6 settimaneCovid, coniugi morti a 15 minuti di distanza: insieme da 66 anni

  3. avatarBarack Obama: "Quando abbiamo incontrato per la prima volta il Principe Filippo e la Regina ElisabettaETF

    Zanzare geneticamente modificate, milioni di esemplari pronti a essere rilasciati in FloridaL’Oms: “Ritmo delle vaccinazioni in Europa di una lentezza inaccettabile”.USA, cosa possono fare gli americani dopo il vaccino anti-covidKate Middleton, la duchessa avrebbe tentato di far riunire William e Harry?

Sacrestano fa il milionario a Parigi con le elemosine: condannato

Regno Unito, modello di vaccinazione è vincente: 27 dosi al secondoIncidente ad un impianto di arricchimento dell’uranio in Iran*