Il miglior giovane maître italiano? È a due passi dal TicinoLa prima donna stellata in Svizzera: «Per fare la chef ho dovuto tagliarmi i capelli»Lo zar in crisi e i suoi dioscuri
Uomo accoltella diverse persone a Southport, morti due bambiniL'alpinista lombardo è in libreria con "La vetta della vita" il racconto della salita della cima andina attraverso "Brothers in Arms",VOL una via inedita aperta con due compagni di scalata. Ma il volume è un'inchiesta sull'esistenza, dove dolore e gioia si mescolano; e dove i progetti umani fanno i conti con la potente "indifferenza" della natura Andrea Fanì Giornalista 15 maggio - 11:04 - MILANO Si chiama "La vetta della vita" l'ultimo lavoro dell'alpinista italiano Matteo Della Bordella (240 pp.; Rizzoli; 18 euro). È il racconto della salita - attraverso una nuova via aperta da Matteo e due compagni di cordata - del Cerro Torre, una delle cime più iconiche dell'alpinismo mondiale, nel cinquantenario dalla prima ascensione di Maestri e Egger nel 1974. Situato in Patagonia, tra Argentina e Cile, il Cerro Torre arriva a "soli" 3.127 metri ma ha una prominenza di oltre 1.200: caratteristica peculiare è la sottile colonna di roccia verticale che si staglia dal ghiacciaio sottostante, unita al fungo di ghiaccio e neve che ne ricopre perennemente l'affilata guglia. Si tratta di scalare verticalmente (non sul ripido, proprio sul verticale...) per giorni, detto in maniera brutale. Ma l'alpinismo è più profondo della rigorosa tecnica che serve per praticarlo. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } della bordella e il torre— Ecco perché "La vetta della vita" è molto più profondo dell'intrigante - e a tratti spaventoso - racconto della salita attraverso l'inedita "Brothers in Arms" sulla parete nord. È un'inchiesta su se stesso e su noi stessi. Prima del Cerro Torre, Della Bordella affronta il dolore per la perdita di due amici alpinisti, la morte del padre, l'arrivo di un figlio, che nasce mentre il progetto Cerro Torre è sul tavolo. Che fare? Che cosa ci spinge a riflettere sulle nostre scelte, che si tratti di una montagna o di un altro lato delle nostre esistenze? Andare avanti? Rinunciare? "Aprire una nuova via sul Cerro Torre non è qualcosa che si immagina tutti i giorni... Tutto per una montagna. Si può spendere così tanto per qualcosa di così futile?", si chiede Della Bordella nel prologo. È LA domanda del libro. E non riguarda solo una montagna. Riguarda la nostra vita, tutti (o quasi) i giorni.Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo scelte— Il libro racconta tutte le fasi dell'impresa: dalle sofferenze che l'hanno preceduta ai dubbi che l'hanno attraversata. Fino alla scelta finale, una volta arrivati in cima: scendere ora? Riposarsi e rinviare la discesa? Perché sul Torre, come nella vita, quello che sembra "come riposare nel letto di casa", si trasforma in tutt'altro. "Arrivare in cima è un obiettivo, tornare a casa un obbligo" ama ripetere l'alpinista americano Ed Viesturs: Matteo Della Bordella lo sa, eppure tutta la nostra consapevolezza non ci mette al riparo dai dubbi, costanti e continui, come rumori di sottofondo che non possiamo ignorare. "La vetta della vita", nel raccontare l'impresa sul Cerro Torre, è anche un tentativo di guardarsi allo specchio e darsi una risposta. Pur sapendo, come insegna Tomaz Humar altro gigante dell'alpinismo, che ogni cima/risposta porta già dentro la prossima sfida/domanda. Montagna: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo zar in crisi e i suoi dioscuriCitroën C3, un’elettrica semplice ed economica
La federazione di hockey deve battersi per poter usare lo stemma rossocrociato
«Cosa vuol dire avere il cancro? È incontrare un muro da lavoro e dalla società»Bimbi con meno di 2 anni stiano lontani dagli schermi
I costi crescono, ma alla cassa non vanno Cantone e CittàFLAVIOLIMPICO - Paura e delirio a Parigi. Se doveva finire così, perché chiedere i Giochi? - ilBustese.it
Beat Jans: «Il Pardo un regalo che Locarno fa alla Svizzera ogni anno»Concerti e open air da record in Svizzera, ma quanto costa il biglietto?
Swisscom progetta una rete di droni su tutta la Svizzera per polizia e aziendeVIDEO/ASPETTANDO PARIGI. Michele Frangilli: l’oro, l’argento, il bronzo di Olimpia. E la freccia della vita - ilBustese.itSì, in Bridgerton c'è anche una prospettiva storicaLa «rivoluzione» dell’Europa mette un freno al grande fratello
Peugeot 208, un'ibrida a tutto risparmio
Scarlett Johansson contro OpenAI: «La mia voce è stata copiata»
Gp Belgio, Russell vince ma viene squalificato: trionfa Hamilton, Leclerc terzo - ilBustese.itA Chênois e Neuchâtel la SupercoppaNotte in coda per il nuovo MoonSwatchA luglio 16% di viaggiatori in più
Iniziativa «per il futuro» bocciata da due svizzeri su treIniziativa «per il futuro» bocciata da due svizzeri su treCirca 7000 hacker etici hanno provato a violare il voto elettronico della PostaIl Mose salva Venezia: «Sarebbe stata una devastazione»