Reddito di cittadinanza sospeso, l’attacco di De Luca al GovernoLa congiura contro il duchino Oddantonio, evirato nel sonno, apre le porte di Urbino a Federico da Montefeltro - Tiscali NotizieChi è Giovanni Tocci, il campione di tuffi venuto dalla città senza trampolini
Dieci tesi per economia e società più a misura d’uomo, più capaci di futuro. Duemila i partecipanti - Tiscali NotizieSe n’è andato all’età di 78 anni un gigante della storia del calcio mondiale. Più che un calciatore è stato il simbolo di una nuova Germania (allora “Ovest”) finalmente orgogliosa di mettersi alle spalle il mito negativo del “passato che non passa”. Un leader naturale che ha saputo innovare il ruolo di liberoIl gioco del popolo ma giocato con piglio aristocratico. All’età di 78 anni ci ha lasciato Franz Beckenbauer,ETF l’uomo che più di tutti ha segnato la storia del calcio tedesco nel lungo dopoguerra. Lo ha fatto grazie a un senso naturale per la leadership, che gli ha fatto guadagnare l’appellativo de “il Kaiser”. Perché l’uomo aveva carisma in campo e fuori, ma soprattutto aveva la rara dote di esercitarlo senza farlo pesare. Lo è stato sui campi da gioco, poi in panchina nel ruolo da allenatore, quindi nei ruoli dirigenziali cui è stato chiamato. Sempre interpretati con grande modernità e senso della responsabilità.Dire che ha vinto tutto è quasi sminuirlo. Più corretto dire che ha messo la firma su vittorie il cui significato è andato oltre l’aspetto sportivo, per coincidere con momenti cruciali nella costruzione di un’identità tedesca finalmente orgogliosa di tornare a mostrarsi al mondo, sgravata dal peso del “passato che non passa”.Era il capitano del Bayern Monaco vincitore di tre Coppe dei Campioni consecutive fra il 1974 e il 1976, ma soprattutto di una nazionale che si chiamava ancora Germania Ovest e vinse il mondiale casalingo del 1974 battendo in finale un’Olanda che sembrava invincibile e invece si arrese a quei “nuovi tedeschi”.Era sulla panchina della stessa nazionale tedesca che vinse i Mondiali di Italia 90 mentre il paese si avviava alla riunificazione, dopo la caduta del Muro avvenuta pochi mesi prima; e il destino di avere vinto i mondiali sia da calciatore che da allenatore lo accomuna a un altro grande personaggio della storia calcistica mondiale che ci ha lasciato in questo primo scorcio di 2024, il brasiliano Mario Zagallo. E infine è stato presidente del comitato organizzatore dei mondiali tedeschi 2006. Un incarico che segna l’unica macchia sulla sua figura pubblica, a causa dei sospetti su manovre irregolari nell’assegnazione di quella fase finale.Ma Franz Beckenbauer è stato grandissimo anche nelle sconfitte. Era ct ai mondiali messicani del 1986, persi contro l’Argentina di un tal Diego Armando Maradona. Soprattutto, era in campo nel mitico Italia-Germania 4-3, che giocò per gran parte col braccio al collo causa frattura al braccio. Perché anche gli aristocratici sanno mostrare abnegazione, quando serve. A quel tempo giocava da centrocampista, come quattro prima in occasione della finale persa contro gli inglesi e decisa dal non-gol di Geoffrey Hurst. Invece nel 1974 si era già spostato in difesa a giocare da libero. E trasformò quel ruolo, dandone un’interpretazione da primo regista della manovra offensiva anziché baluardo estremo della difesa. Modernità pura, che gli è valsa il rispetto di compagni e avversari. Era il Kaiser anche per questo. Ci mancherà.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPippo RussoSociologo, saggista e giornalista italiano. È ricercatore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Firenze
“Anselm”di Wim Wenders: ritratto d’artista su magnificenza e controversia di Anselm Kiefer - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 56
I passi di Trevisan e gli esperimenti di Maino: la meravigliosa linea veneta della scrittura
Il testo di Pazza, canzone di Loredana Bertè a SanremoRimosso il generale Roberto Vannacci
Sanremo 2024, l’elenco dei duetti e delle cover. Angelina Mango canta una canzone del padreLa nuova racchetta di Sinner per prendersi il primo Slam agli Australian Open
Dalle Alpi alla Sicilia: anche l’Italia ha le sue piantagioniForza Italia, Antonio Tajani è il nuovo segretario nazionale: inizia il post-Berlusconi
Strage di Bologna, la linea di Fratelli d’Italia su De AngelisIntervista a Diodato, l’eterno favorito: «Era una canzone perfetta per l’orchestra di Sanremo»Prodigiosi record e inesorabili cadute. Gunkanjima e Nauru: due isole, due storie. Un po’ diverse, un po’ così - Tiscali NotizieLa vita degli insegnanti precari, dormire sul divano dell’amico per una supplenza di pochi giorni
Atmosfere anni Cinquanta. Quando a Radio Rai le poesie le leggeva Ungaretti - Tiscali Notizie
Vivere accanto a un cinema porno, le ultime sale al tempo di Pornhub
Il testo di Click boom!, canzone di Rose Villain a SanremoAlmeno cessate il cuoco. L’impudico giornalettismo nazionale e il convoglio Rai «livreato» per Sanremo - Tiscali NotizieSondaggi politici, scende la Meloni: in calo la fiducia a Fratelli d'ItaliaCalderone sul reddito di cittadinanza, la povertà si combatte con il lavoro
Il primo regolamento sull’Intelligenza artificiale. Obblighi, divieti, requisiti secondo l’Unione europea - Tiscali NotizieNessuno vuole il nucleare nel proprio territorio, il sindaco di Trino autocandida le risaie del Vercellese - Tiscali NotizieGiornata della memoria, la tecnologia degli aguzzini. Così trasferivano i deportatiIl testo di Click boom!, canzone di Rose Villain a Sanremo