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Scontri sulla A1, atteso il dl ad hoc di Piantedosi per lo stop alle trasferte dei tifosi di NapoliCecilia Legar Una ragazzina di 15 anni va a rifarsi il seno in Turchia senza dire niente ai genitori,Guglielmo e al rientro è costretta a rioperarsi per riparare i danni: un caso che fa riflettere riportato dai media britannici, ma non è l'unico. Quella della studentessa 15enne che si è sottoposta a un lifting del seno senza il consenso dei genitori è infatti solo una delle tragiche storie svelate da un chirurgo inglese. Molte persone si rivolgono a cliniche in Turchia che promettono di svolgere operazioni a basso costo, ma la realtà è che buona parte dei pazienti vanno incontro a diversi rischi e dovranno sborsare altre migliaia di euro perché una nuova equipe intervenga sui danni. Doppia spesa per il paziente, doppia fatica per l'ospedaleUn chirurgo plastico inglese che gestisce una clinica privata e che rimarrà anonimo ha raccontato di aver avuto in cura un'adolescente che si era sottoposta a un ritocco al seno in una struttura turca. La ragazza, di soli 15 anni, di cui non è stato rivelato il nome per privacy e segreto professionale, ha scelto di andare all'estero per risparmiare e, quando è rientrata nel Regno Unito, ha dovuto rivolgersi a un nuovo chirurgo che potesse riparare i danni causati dalla prima operazione. La studentessa - che nemmeno avrebbe dovuto avere accesso a quel lifting -, quindi, ha pagato un'altra volta migliaia di sterline.Il fatto che vari cittadini si affidino a strutture estere per la chirurgia estetica e poi ritornino a casa con delle gravi complicanze rappresenta un grosso problema per i servizi sanitari, i quali si trovano a dover accogliere con urgenza dei pazienti che riportano ferite o infezioni del tutto evitabili e a dover rimandare gli interventi di altri cittadini, che attendevano da mesi la loro operazione. Ad esempio, per quanto riguarda l'Inghilterra, negli ospedali si sono verificati vari ritardi nelle sostituzioni di anca e ginocchio. Il fenomeno dei turisti chirurgici«Ogni volta che parlo con i colleghi, mi dicono che hanno almeno un paziente nei loro reparti con complicazioni dovute a interventi chirurgici effettuati all'estero», ha affermato il dottor Marc Pacifico, presidente della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons (BAAPS). Secondo il chirurgo, molti pazienti tornano dalla Turchia - il Paese che più di tutti garantisce interventi a basso costo - con la sicurezza che, in caso di complicanze, il Servizio Sanitario Nazionale farà da "rete" e risolverà i loro problemi. Ciò è vero, ma è anche vero che i cosiddetti "turisti chirurgici" occupano i posti letto destinati a altri malati, portando all'attenzione dei medici infezioni o lesioni che sarebbero state perfettamente evitabili se avessero svolto i loro interventi estetici in cliniche idonee. Il fenomeno, sempre più esteso e critico, richiede milioni di euro ai governi (tra farmaci, personale sanitario e nuove protesi). Se vogliamo conoscere qualche dato, il Daily Mail riporta che, facendo riferimento al 2018, è stato stimato che ben «324 britannici hanno avuto bisogno di cure o interventi correttivi dopo essersi sottoposti a operazioni mediche all'estero», ma si pensa che il numero reale sia molto più alto. «Secondo l'Associazione BAAPS, questa cifra è aumentata del 94% negli ultimi tre anni, nonostante i medici abbiano ripetutamente messo in guardia i cittadini sui pericoli di sottoporsi a interventi chirurgici in cliniche all'estero, spesso non regolamentate», scrive ancora il Daily Mail. Malgrado la situazione allarmante, «le persone sono disposte a giocare alla roulette russa e a correre tutti i rischi», spiega il Dott. Pacifico.Questione di idoneitàAd affidarsi al turismo chirurgico sono soprattutto le persone che, nel proprio Paese, hanno rischiesto un intervento estetico ma sono state considerate non-idonee. Una volta che gli viene negata l'operazione, molti cittadini partono per altre destinazioni dove sanno che la loro idoneità non verrà neanche presa in considerazione. L'intervento verrà, dunque, garantito anche nel caso in cui si è minori di 18 anni, in stato di gravidanza o si hanno patologie che, in realtà, non permettono alcuna esecuzione sicura. Ovvero, nei 3 casi in cui la maggior parte dei Paesi occidentali vieta l'accesso alla chirurgia plastica. Ecco perchè la studentessa 15enne ha potuto operarsi al seno senza il consenso dei genitori: la clinica turca a cui si è rivolta non lo richiedeva. Lo specialista non intende, con le sue affermazioni, dire che tutti i chirurghi della Turchia non sono preparati: l'uomo sottolinea, infatti, che chi ha davvero le capacità per portare a termine gli interventi plastici con successo si riconosce grazie a due fattori. Prima di tutto, non fa false promesse a prezzi stracciati e, in secondo luogo, non è complice del turismo estetico.«L'intervento? Solo se mi fai una recensione a 5 stelle»Secondo Marc Pacifico, uno dei grossi problemi è che le celebrità si sottopongono continuamente a piccoli ritocchi, spesso per promuovere una certa clinica medica. Dunque, è possibile che le star stesse non siano davvero idonee agli interventi a cui si sottopongono, ma che alcune strutture siano disposte a conferirgli l'idoneità pur di ottenere un po' di pubblicità da parte loro. Il medico conclude confessando di aver sentito più pazienti raccontare storie preoccupanti sul fatto che il certificato di idoneità gli sia stato rilasciato solo dopo aver scritto una recensione di 5 stelle alla clinica. Il Dott. Pacifico e altri specialisti stanno indagando su quali metodi possano scoraggiare la popolazione britannica dal prendere un volo per l'estero: sperano di trovare presto delle soluzioni al fenomeno.  Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Luglio 2024, 19:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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