Il Senato approva con 95 sì il decreto Pnrr: è leggePutin minaccia la Nato sulla fornitura di F-16 a Kiev, Tajani: "Fa propaganda"Mozione di sfiducia per Salvini e Santanchè: la battaglia avrà inizio mercoledì
La riforma del Csm è legge con il sì anche della LegaIl sottosegretario Mantovano ha dichiarato ammissibili gli emendamenti Costa (Azione) e Calderone (Forza Italia) al ddl cybersicurezza. Pene severe per i giornalisti,BlackRock nonostante una sentenza Cedu tuteli i cronisti in tutta la loro attività (e non solo nella diffusione di notizie)Il cammino per un’ulteriore stretta sul lavoro dei cronisti fa un passo in avanti. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e uomo fidatissimo di Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, ha dato il via libera a due emendamenti, a prima firma Costa (Azione) e Calderone (Forza Italia), che renderanno, se approvati, più difficile la vita dei giornalisti, specie quelli d’inchiesta. Di queste proposte, a partire dall’emendamento di Enrico Costa al ddl cybersicurezza, si parla da qualche settimana, ma ora accelerano dopo l’ok del governo e dopo l’accordo che sembrerebbe esserci tra la maggioranza e parti dell’opposizione centrista. ItaliaTre giornalisti di Domani rischiano il carcere. «A rischio il diritto dei cittadini a essere informati»L’emendamento CostaGiovedì scorso, da Bruxelles, Meloni ha bollato come «fake news» la volontà di prevedere il carcere per i giornalisti. Ma l’emendamento presentato da Costa e sottoscritto anche da Maria Elena Boschi smentisce la presidente del Consiglio, specie se la sua maggioranza decidesse di votarlo. Ora il disegno di legge è in commissione Giustizia alla Camera.L’articolo presentato dal deputato di Azione, come si legge dalla pagina della Camera dei deputati, recita così: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, e fuori dai casi di concorso nel reato, chiunque, conoscendone la provenienza illecita, diffonde, mediante qualsiasi mezzo di informazioni al pubblico, in tutto o in parte le informazioni acquisite mediante le condotte indicate nella presente sezione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni». Tradotto: il giornalista che pubblica notizie frutto di un reato commesso da altri, conoscendone la provenienza illecita, potrà essere punito fino a tre anni di carcere. ItaliaContro gli attacchi a Domani e per la libertà di stampa in ItaliaCome per il cosiddetto caso Striano, per cui tre giornalisti di Domani sono sotto indagine, non si discute della veridicità della notizia ma del modo in cui i cronisti la ottengono. Ed è proprio dalle polemiche sul presunto dossieraggio che è partita questa ulteriore stretta sul lavoro dei giornalisti. La provenienza illecita non è necessariamente sinonimo di corruzione, ma si estende alle notizie frutto di hackeraggio o ad accessi a database. Anche se queste notizie sono vere, verificate e di forte interesse pubblico.La sentenza della Cedu a tutela dei giornalistiEppure, una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) del 2020 ha rafforzato le tutele previste per il giornalista. Perché, spiega la corte, l’articolo 10 della Convenzione europea a difesa della libertà d’espressione protegge il cronista in ogni sua attività, e non solo nel momento della diffusione di notizie.In altre parole, nessuno può obbligare un giornalista a rivelare la fonte della sua notizia, anche nel caso possa essere utile all’autorità giudiziaria per individuare l’autore di un reato. FattiTutto quello che c’è da sapere sul “caso dossieraggio” (che dossieraggio non è)Le inchieste che non sarebbero esistiteSe il giornalista non potesse ottenere e pubblicare notizie in modi che presto potrebbero diventare illegali in Italia, non si sarebbe mai arrivati all’inchiesta Panama Papers, la rivelazione di 11,5 milioni di documenti da parte del giornale tedesco La Süddeutsche Zeitung, condivisi con il Consortium of Investigative Journalists (di cui fanno parte anche testate italiane come L’Espresso). L’inchiesta ha portato alla luce i conti off-shore di centinaia di politici, imprenditori e personaggi famosi che per ann hanno depositato i propri soldi in paradisi fiscali. Non sarebbe esistita l’inchiesta Football Leaks sulle attività illecite di molte società di calcio, dal Manchester City al Paris Saint Germain, e sulle loro elusioni fiscali. Il caso toccava anche Cristiano Ronaldo che, tramite il suo procuratore Mendes, era riuscito a evadere quasi 15 milioni di euro. Non si sarebbe saputo niente sui Suisse Secrets, l’inchiesta che ha scoperchiato le attività di Credit Suisse e l’ospitalità data a personaggi oscuri, nonostante l’istituto bancario abbia più volte promesso una stretta su criminali e corrotti. FattiTutto quello che non saprete più con l’emendamento bavaglioFederico MarconiE tornando in Italia, ad esempio, se l’emendamento Costa fosse stato già legge, non si sarebbero conosciuti con molta probabilità i favori che Armando Siri, nel 2019 sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti in quota Lega, prometteva all’imprenditore dell’eolico Paolo Arata e per cui è ancora sotto inchiesta per corruzione.L’emendamento CalderoneNon c’è solo l’emendamento Costa, perché ieri il sottosegretario Mantovano ha dichiarato ammissibile anche un’altra proposta di modifica che coinvolgerebbe i giornalisti. È a prima firma del forzista Tommaso Calderone, capogruppo per il suo partito in commissione Giustizia alla Camera, ed è sottoscritto anche da Annarita Patriarca e Paolo Emilio Russo, sempre di Forza Italia.L’emendamento Calderone si spinge ancora più in là. Perché estende i reati previsti dall’articolo 648 dell’articolo penale (riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio) «anche ai dati o programmi contenuti in un sistema informatico telematico sottratti illecitamente e alla loro utilizzazione, riproduzione, diffusione o divulgazione con qualsiasi mezzo». Una proposta di modifica che formulata in questo modo riguarderebbe anche i giornalisti, che così rischierebbero pene ancora più severe. E potrebbero essere chiamati a rispondere di un reato per cui, anche in questo caso, è previsto il carcere. Fino a sei-otto anni. FattiPerché l’attacco del governo alle fonti dei giornalisti è un pericolo per la democrazia© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLorenzo Stasi
Mantovano: "Da ottobre 2022 186 indagini su infiltrazioni mafiose in flussi migratori" - Tiscali NotiziePolemica, un post contro Elly Schlein di un esponente di Fdl: le scuse
Chiesto lo stop dell'accordo di Schengen con la Slovenia: l'annuncio del ministro Tajani
Carcere, Cartabia punta sulla giustizia riparativa e il reinserimento sociale dei detenutiLo spread tra Btp e Bund apre in lieve rialzo a 135,1 punti - Tiscali Notizie
Bankitalia, domande mutui ancora in calo in tutta Italia - Tiscali NotizieIl Time premia Giorgia Meloni: la premier è tra le 100 persone più influenti del 2024
Tajani, nessun rischio per lo Stato di diritto in Italia - Tiscali NotizieIl Csm deve andare oltre le correnti
Gaza, Mattarella all'Assemblea Onu: "Evitare operazioni militari a Rafah"Arriva il passo indietro del primo avvocato robot negli UsaIntenzioni di voto, sondaggi: crescono Lega e Forza ItaliaL’asse del governo col Terzo Polo per ripristinare la prescrizione
L’aborto è solo il primo dei diritti che le derive sovraniste mettono in pericolo
Avvocatura e Csm contro l’entrata in vigore anticipata della riforma civile
Crif, cresce la domanda di mutui, nel primo semestre +3,4% - Tiscali NotizieI 40 anni della Lega, Umberto Bossi: "Serve un nuovo leader"L’anno giudiziario si apre con il nuovo CsmSit-in di Gubitosi davanti alla sede del ministero della Cultura - Tiscali Notizie
Gaza, Mattarella all'Assemblea Onu: "Evitare operazioni militari a Rafah"I minorenni che sbagliano non sono criminali irrecuperabiliAlbamonte (Area): «Le riforme di Nordio sono illiberali, mettono il potere giudiziario nelle mani della politica»Il 2023 sarà un anno di svolta per la giustizia