Ha un malore in diretta tv: spavento per la giornalistaMusk accusa i giornalisti di "doxxarlo" e li sospende da TwitterCovid, la Cina "si vendica" e blocca i visti sudcoreani
Città del Messico, scontro tra treni sulla linea 3 della metropolitana: un morto e 23 feritiContinua a far discutere la proposta della Lega di abolire l'uso del femminile nei documenti e negli atti pubblici. Dopo l'annuncio di ieri,investimenti sono state moltissime le reazioni del mondo politico e non solo. A parlare è stato anche Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, che ha criticato duramente il disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti. Un fatto, questo, che ha portato i vertici del partito a dissociarsi dalla proposta, chiedendone il ritiro immediato. L'attacco dell'Accademia della Crusca«La lingua ha un solo nemico vero: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno». Reagisce così Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, al disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti («Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere») che chiede di vietare l'uso scritto, negli atti pubblici, di parole come "sindaca", "questora", "avvocatessa" e anche "rettrice". «Poco tempo fa un rettore ha introdotto ufficialmente il femminile sovraesteso nel regolamento del suo ateneo: ha abolito il maschile "rettore", lasciando sopravvivere solo "rettrice". Mi pare che nessuno l'abbia obbligato a correggere una simile forzatura, che meritava come minimo un'interrogazione parlamentare - commenta Marazzini con l'Adnkronos -. In molti atenei già le autorità accademiche impongono ai docenti l'abbandono del maschile non marcato, e pretendono l'uso obbligatorio di asterischi e schwa. Per fermare queste imposizioni non si muove nessuno (basterebbe un richiamo del ministero). Ecco però la bella trovata che dovrebbe risolvere tutto: ecco l'imposizione di segno contrario, destinata a fare un po' di chiasso, senza conseguenze pratiche, trattandosi di un'idea inapplicabile. Peccato: il risultato sarà simile a una gazzarra».«Sarebbe stato utile, prima di lanciare proposte inapplicabili, leggere i consigli dell'Accademia della Crusca, in particolare quelli diretti al Comitato pari opportunità della Corte di Cassazione. Occasione persa, dunque, per ristabilire una sana e giusta libertà - sostiene Marazzini - Ne verrà nuovo spazio per i fautori del femminile sovraesteso, per i fanatici di schwa e asterischi, che si presenteranno al mondo come custodi della libertà democratica, mentre in realtà, a loro volta, sono ben propensi a varie forme di autoritarismo. E il nemico vero è proprio quello: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno».La Lega chiede il ritiro della propostaPoche ore dopo il disegno di legge, la Lega ha precisato però che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un'iniziativa del tutto personale. «I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato». Il commento del Pd«La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare il disegno di legge "Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere" grazie alle proteste di tutte le opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non sottovalutiamo il problema. È stato un fatto grave, non un'iniziativa ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull'aborto, sull'occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché è dal linguaggio che parte il cambiamento». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente. Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2024, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 303Trovati altri documenti top secret a Biden e casa nel Delaware perquisita
Covid, la Cina "si vendica" e blocca i visti sudcoreani
Calgary, terribile incidente e maxi incendio: un morto e diversi feritiMaiale si ribella nel mattatoio: ucciso il macellaio
Morto Jeff Beck: era stato pioniere della musica rockUsa, Zelensky è arrivato a Washington: Biden annuncia un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina
La terra trema ancora in Indonesia: terremoto di magnitudo 6.1 a SulawesiMusk accusa i giornalisti di "doxxarlo" e li sospende da Twitter
Guerra Ucraina, Zelensky replica: "Cruciali numero carri armati e tempo di consegna"Il 2023 di Kim: "Aumenteremo esponenzialmente il nostro potenziale atomico"San Paolo, imprenditore italo-brasiliano morto carbonizzato in auto: donna arrestata per omicidioNew Jersey, fugge dalla polizia con un’auto rubata e si schianta contro una casa
Nave da carico incagliata nel Canale di Suez
Papa Benedetto XVI e il suo testamento: "Rimanete saldi nella fede"
Cacciatore uccide un leone per una foto su Instagram, ma il fratello dell'animale lo mangia vivoAttacco dell'Isis ad una chiesa belga in Congo: 17 mortiBrasilia, Esonero ai vertici delle forze di sicurezzaUccisi in un parcheggio per un paio di scarpe da basket
Bambino di 3 anni va alla fonte e qualcuno gli cava gli occhiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 311Il governo Netanyahu ottiene la fiducia della KnessetMacabra scoperta in un aeroporto in Messico: quattro teschi umani