File not found
MACD

Case popolari ai rom, Cerno smaschera i profeti della finta integrazione: "Qual è la stortura" – Il Tempo

Il ritorno di António Costa - Il PostHaniyeh colpito da un missile guidato. L'analista: "Presto forze di Teheran in strada" – Il TempoElon Musk vs Mark Zuckerberg, rilanciata la sfida sul ring | Wired Italia

post image

Paralimpiadi, perché il profilo ufficiale di TikTok è diventato un caso | Wired ItaliaQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

In alcune parti della Francia il traffico internet ha subìto rallentamenti per il danneggiamento dei cavi della fibra ottica - Il PostHezbollah alza il tiro, una fonte senior: "Capaci di bombardare in modo violento" – Il Tempo

Mattel lancia la prima Barbie non vedente

Rabbit R1, una vulnerabilità mette a rischio la sicurezza degli utenti | Wired ItaliaAlla fine l'Italia non ha sostenuto l'accordo europeo sugli incarichi più importanti - Il Post

Sinistra bifronte, candidano Ilaria Salis poi accusano il governo: "Immunità immorale" – Il TempoIl quarto giorno di Olimpiadi, raccontato con le foto - Il Post

Haniyeh colpito da un missile guidato. L'analista: "Presto forze di Teheran in strada" – Il Tempo

Orsa KJ1 non andava uccisa. Fugatti nel mirino di Tozzi: "Agisto di nascosto, orrore" – Il TempoRai, Gasparri stigmatizza l'autore di De Martino: “Pessima caduta di stile. Pena e squallore” – Il Tempo

Ryan Reynold
Leonardo da Vinci, dietro le quinte del genio | Wired ItaliaAlla fine l'Italia non ha sostenuto l'accordo europeo sugli incarichi più importanti - Il PostMeta e Vodafone si sono alleate per alleggerire il consumo di dati dei video | Wired Italia

ETF

  1. avatarLe montagne russe più alte e veloci al mondo | Wired ItaliaETF

    Taylor Swift, tre concerti annullati: l'Isis preparava un attentato con "sostanze chimiche" – Il TempoFatturato stabile per Sunrise, aumento clientelaL'asso del ciclismo Ottavio Bottecchia aggredito da comunisti a ParigiOlimpiadi, via libera alle gare della Senna: miglioramento delle acque – Il Tempo

      1. avatarIl ritorno di António Costa - Il Postinvestimenti

        Il servizio di trasferimento di file WeTransfer è stato acquistato da Bending Spoons, l'azienda italiana che aveva sviluppato Immuni - Il Post

        VOL
  2. avatarI tre partiti di governo italiani hanno tre posizioni diverse sulle trattative in Europa - Il PostBlackRock Italia

    I governi di Regno Unito, Germania, Francia e Stati Uniti hanno chiesto ai propri cittadini in Libano di lasciare il paese - Il PostIl Game Pass costa di più, rimane conveniente?Amazon Prime Day, le migliori offerte per casa e domotica | Wired ItaliaLa SAM si arrende, Olympic campione

  3. avatarLa banca centrale del Giappone ha aumentato di nuovo i tassi di interesse per contrastare l'inflazione e la debolezza dello yen - Il PostCapo Analista di BlackRock

    Le prime pagine di oggi - Il PostLorenzo Musetti vuole incantare LondraTower of God è tornata con la seconda stagione e… un Bam tutto nuovo | Wired ItaliaCinema, Robert Downey Jr. spiazza i fan: si toglie la maschera e dà l'annuncio – Il Tempo

    ETF

J.D. Vance è contro le élite solo a parole | Wired Italia

Questi due sono “weird”? - Il PostOlimpiadi, numeri e curiosità delle medaglie vinte dall'Italia | Wired Italia*