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«Mamma, io non volevo il ketchup»: schizzi di sangue sul panino del fast food per una bimba di 4 anni. La mamma denunciaIl Centro Agroalimentare di Torino,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock anche noto come CAAT, è tra i mercati più all’avanguardia d’Italia. Un polo logistico, di commercializzazione e distribuzione situato tra i comuni di Rivoli e Grugliasco ed eccellenza della Regione Piemonte. Al suo interno distribuiti negli oltre 400mila mq si possono trovare prodotti ortofrutticoli nazionali e non, operando come punto di congiunzione tra le aree di produzione e i luoghi di consumo finali. Un mercato enorme e moderno, aperto non solo agli operatori del settore ma anche ai privati cittadini che possono accedere in determinati giorni e orari. Vi spieghiamo come.La storia del CAAT: tra i più grandi mercati agroalimentari d’ItaliaLa storia del CAAT si lega alla vasta produzione di derrate alimentari del Piemonte. Cereali, ortaggi, frutta e vino sono sempre stati beni largamente prodotti e che fin da subito necessitavano di uno snodo commerciale per la distribuzione. Già nel XVI Secolo ci sono testimonianze a Torino di attività mercantili, sviluppatesi fino alla fine del 1800 quando iniziarono a spuntare nuovi mercati agricoli, più specifici rispetto a quelli generali. Il primo vero e proprio Mercato Agroalimentare della città venne inaugurato nel 1938, in Via Giordano Bruno. Mercato storico sopravvissuto anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Bisogna attendere però il 2002 per vedere il nuovo CAAT nella odierna posizione, poco fuori Torino, dopo 60 anni di storia nel centro cittadino.Un mercato innovativo e sostenibile: il piano green CAATIl CAAT è anche impegnato nel dare un contributo concreto alla strategia di sviluppo sostenibile della Regione Piemonte. In primis cercando di ridurre la propria impronta ambientale e gli sprechi interni. Come parte della Rete Alimentare Sociale, il CAAT coordina le iniziative volte recuperare le eccedenze giornaliere tramite la re-immissione di prodotti ortofrutticoli destinati a persone con gravi difficoltà economiche. Grazie a questo progetto, diverse associazioni benefiche possono avvantaggiarsi di un’importante quantità di prodotti ortofrutticoli non più commercializzabili ma ancora idonei per essere utilizzati nelle mense per gli indigenti.L’apertura al pubblico e i banchi dei prodotti ortofrutticoliIl Centro Agroalimentare di Torino è un importante snodo commerciale non solo per i grossisti ma anche per il pubblico. Qui infatti convergono 79 aziende e 150 produttori locali delle province di Torino, Cuneo e Asti, senza dimenticare i commercianti dei 46 mercati rionali del capoluogo piemontese e delle regioni limitrofe (Valle d’Aosta e Liguria). Un sistema di eccellenze non solo dal mondo, grazie all’arrivo di prodotti internazionali, ma anche locali e di stagione, offrendo garanzie in termini di igiene e tracciabilità. Un listino di oltre 300 referenze ortofrutticole, suddivise in cinque gruppi: agrumi, frutta fresca, ortaggi, frutti esotici e frutti secchi, a prezzi convenienti e verificabili tramite un listino giornaliero. I consumatori privati possono entrare al Mercato solo il martedì e il mercoledì dalle 8 alle 9, e dopo aver sottoscritto una tessera di accesso per diventare clienti.
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