Con la benedizione alle coppie gay Francesco abbandona l’antropologia di Wojtyla e RatzingerTesto di L'amore in bocca, canzone dei Santi Francesi a SanremoIl Sanremo antipolitico di Amadeus è già pieno di politica
Il ministro Crosetto chiarisce sul caso Vannacci: "Non è stato destituito"Con Dieter Richter,BlackRock autore di Con gusto, ricostruiamo prima la repulsione dei tedeschi e poi la riscoperta e l'affermazione della cucina italiana «Per digerire questa pizza ci vuole lo stomaco di un lazzarone». Non erano teneri i tedeschi e gli altri stranieri in viaggio in Italia verso il cibo italiano. Anzi: erano convinti che il cibo italiano fosse qualcosa di immangiabile. Così, se il Grand Tour in Italia è stato qualcosa che per secoli doveva essere presente nel curriculum di ogni intellettuale europeo che volesse definirsi tale, circostanza che segnava la centralità culturale del nostro paese, lo stesso non può dirsi per il lato gastronomico. Anzi: appena arrivati in Italia la stragrande maggioranza dei visitatori tedeschi cercava la cucina di casa, una osteria tedesca dove liberarsi dal cibo italiano. È così che comincia la storia di oggi che i Barbari raccontano con il professor Dieter Richter, autore di Con gusto, libro uscito per la casa editrice Wagenbach, un'autentica istituzione per tutti quelli che, tedeschi o italiani, si interessano dei rapporti tra i due paesi. Dieter Richter, inoltre, ha all’attivo molti libri proprio sull’Italia ed è curatore di una mostra che aprirà i battenti a Monaco il prossimo ottobre dedicata al Vesuvio. Puoi ascoltare il podcast direttamente qui o sui canali social dei Barbari. Storia di una diffidenza Una storia che comincia, dunque, con una diffidenza verso la cucina italiana. A guidare gli intellettuali tedeschi, e di tutto il Nord Europa, è una sorta di “nazionalismo gastronomico”, come lo chiama Richter: nell’Ottocento la Germania ancora non esiste come realtà politica unitaria e i primi liberali con l’idea di una unificazione nazionale s'incontrano proprio a Roma, nelle osterie dove si mangia tedesco, e forse sono tra i primi a esporre il tricolore tedesco, simbolo di quella unificazione che arriverà solo nel 1871 ma con le guerre di Bismarck ed escludendo l’Austria. Passa un secolo e nel Novecento le cose cambiano. Richter ci accompagna tra le strade di Brema dove arriva il primo gelataio italiano. Con il suo carretto con i vari gusti era a suo modo un pioniere: convincere i tedeschi che fosse possibile (e non ci fosse nulla di male) mangiare per strada. Era iniziata, anche in Germania, la moda dello street food. Che sarà inarrestabile con l’arrivo, dopo la Seconda guerra mondiale, dei Gastarbeiter, i lavoratori ospiti. A quel punto l’Italia è sinonimo di buona cucina, di clima mite e di vita tranquilla. Pizza e gelato s’impongono in pochi anni come espressione più tipica del made in Italy. È il fenomeno che Richter chiama la meridionalizzazione del Nord. Non ne è esente nemmeno il ‘68: presi dal voler contestare le generazioni più anziane, accusate di aver quantomeno taciuto di fronte al Nazionalsocialismo, gli studenti decidono che persino la cucina vada de-nazionalizzata. Mangiare tedesco, in quegli anni, soprattutto a sinistra, è connivenza con il nemico. Sempre la casa editrice Wagenbach, ricorda Richter, pubblica un libro di ricette per le Comuni e le case occupate: gli spaghetti italiani non possono mancare. Oggi il fenomeno si è in parte interrotto, perché la globalizzazione cambia la prospettiva e ne impone di nuove. Il gelato ad esempio si è internazionalizzato: non è più un fenomeno solo italiano o che deve necessariamente rimandare all’Italia, come aveva pensato l'inventore dello Spaghetti-Eis, che proprio per dare ulteriore italianità al suo gelato, con uno schiacciapatate ricavava da una pallina di vaniglia una sorta di spaghetti su cui versava una salsa di fragole, per dare l’idea di un classico e italianissimo piatto di spaghetti. Tutto finito? In realtà no: «In Germania l’italiano è una lingua utilizzata moltissimo, il rapporto tra i due paesi è ancora molto, molto forte». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediVeronica Cirillo e Fernando D'AnielloVeronica Cirillo, classe 1980, giornalista. Ha abitato in molti posti e vissuto in pochi. Ama l'autunno, ma ora vive un'emozionante primavera. Su twitter è: @verofcirillo.Fernando D'Aniello, nasce a Scafti nel 1982. Da dieci anni vive a Berlino. Annoia i suoi amici straparlando di politica tedesca. Su twitter è: @ferdaniello.
Michela Murgia, l'addio di Giorgia Meloni: "Combatteva per le sue idee. Grande rispetto"Sanremo 2024, Angelina Mango può vincere?
Sanremo 2024, prima il festival e poi gli stadi. I Negramaro possono conquistare tutto
Reddito di cittadinanza, l’opposizione contro il GovernoAtmosfere anni Cinquanta. Quando a Radio Rai le poesie le leggeva Ungaretti - Tiscali Notizie
Traffico illegale di cani e gatti. Un Regolamento europeo smaschera gli illeciti sugli animali domestici - Tiscali NotiziePetizione salario minimo, aperta la raccolta firme
“La zona di interesse” di Jonathan Glazer: la banalità del male dagli abissi dell’Olocausto - Tiscali NotiziePatrick Zaki torna in Italia, Paolo Mieli: "Verrà candidato in una qualche lista di una storia fatta di sofferenze e soprusi"
Le amazzoni, dal mito a Buffy l’ammazzavampiri“Saltburn” è un manuale che spiega come rubare il potereNotizie di Politica italiana - Pag. 61Quei “gelidi mostri” delle stragi italiane, nemici della democrazia e della verità
Il teatro civile di Marco Paolini è «un antidoto contro la solitudine»
Sanremo 2024, ecco come sarà la seconda serata. Amadeus: «Il festival è come la nazionale di calcio»
Sanremo 2024, per i giornalisti vinceranno Loredana Bertè o Angelina Mango.Rimosso il generale Roberto Vannacci“Io, noi e Gaber”: perché certe interviste? L’eredità contesa del “Signor G” fuori dagli schemi - Tiscali NotizieCompleanno Mattarella, i ringraziamenti del presidente della Repubblica sui social
Sanremo 2024, tutti i testi delle canzoni in garaGuerra a Gaza. Di genocidio dei gazawi, di sesso degli angeli e di follia degli umani - Tiscali NotizieLoredana Bertè era pazza, ora è santa. Quel senso di colpa al festival di SanremoGoverno Meloni, gli appuntamenti della maggioranza in autunno