File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

I crimini contro gli omosessuali in Cecenia e la giurisdizione universale

Blue Origin ha portato nello Spazio 33 esperimenti e 38mila cartoline - Tiscali NotizieSpazio, gli Stati Uniti tornano sulla Luna dopo più di 50 anni - Tiscali NotizieI crimini contro gli omosessuali in Cecenia e la giurisdizione universale

post image

La startup che trasforma il rumore in energia utilizzabile - Tiscali NotizieIl consiglio dei ministri è slittato di quasi due ore. In extremis VOLè arrivata la mediazione di Draghi e Cartabia su alcuni dettagli. Il braccio di ferro isola i 5S, perchè il ddl avrebbe la maggioranza anche senza di loro Il Consiglio dei ministri è stato un braccio di ferro fino all’ultimo. A posticiparne l’inizio di quasi due ore è stato il Movimento 5 Stelle, contrario al primo punto all’ordine del giorno: il ddl penale targato Marta Cartabia, che contiene la modifica della prescrizione per come era stata approvata nei precedenti governi a maggioranza Cinque stelle. La serata è stata tesissima: alle 17, ora di inizio del cdm, i ministri grillini erano ancora in riunione per decidere il da farsi e l’orientamento sembrava quello dell’astensione; alle 18 il premier Mario Draghi e la ministra Cartabia hanno incontrato in una sorta di pre-consiglio i Cinque stelle per tentare l’ennesima mediazione. Alla fine, dopo un confronto estenuante, l’esito è stato positivo. Il via libera dei grillini è stato ottenuto grazie a una serie di correttivi all’emendamento sulla prescrizione, che dovrebbero renderla più digeribile al Movimento e dunque votabile in parlamento. Tuttavia, il braccio di ferro a cui il Movimento Cinque stelle ha costretto Draghi e la maggioranza contribuisce a isolarlo: tutti gli altri partiti, da Forza Italia alla Lega, passando per Italia Viva e il Partito democratico, hanno definito la riforma “non più rinviabile” ed erano favorevoli al maxi emendamento presentato dalla ministra e frutto della sintesi tra gli emendamenti dei gruppi e il testo della commissione Lattanzi degli esperti. Invece il Movimento Cinque Stelle, in avaria gestionale in questa caotica fase senza leadership interna, ha fatto ancora muro sulla modifica della prescrizione: esattamente la norma su cui si è consumata la rottura con la Lega del governo Conte I e che ha portato all’apertura della crisi del Conte II prima della relazione dell’ex ministro Bonafede al parlamento. Il voto in cdm è stato unanime la spaccatura è forte e il pericolo per il Movimento lo è altrettanto: il rischio, infatti, è quello che la mediazione non convinca i gruppi parlamentari e quindi di un isolamento rispetto alla maggioranza, chiamata alla responsabilità del rispetto dei patti con l’Europa sia da Cartabia che da Draghi. Anche perchè in parlamento, dove arriverà il maxi-emendamento il 23 luglio, i numeri per votare il ddl penale ci sarebbero anche senza i Cinque stelle. La prescrizione Il ddl penale è il tassello forse più complicato della riforma della giustizia, che è il pilastro su cui si fonda il Pnrr. Secondo la tabella di marcia tracciata nel documento approvato in Europa, la riforma del penale avrebbe già sforato, seppur di poco, i tempi che prevedono l’approvazione della legge delega al governo entro il 2021. E la colpa è sempre il nodo inestricabile intorno alla prescrizione. Per questo via Arenula ha redatto un maxi emendamento al testo base del precedente governo e ha scelto di ottenere il sigillo politico del Cdm, che dia alle modifiche una sorta di fiducia preventiva, così da metterle al riparo da eventuali agguati d’aula. Una mossa che ha mandato in fibrillazione i grillini. Il maxi emendamento, infatti, prevede di riformare la prescrizione per come introdotta dalla legge Bonafede, che prevede che il decorso della prescrizione si interrompa dopo il primo grado, lasciando dunque un tempo virtualmente illimitato per i successivi gradi di giudizio. Questa è ancora considerata uno degli ultimi totem grillini a cui una parte del gruppo non sembra disposto a rinunciare, prima tra tutti la componente legata all’ex premier Giuseppe Conte, che attraverso il ministro Stefano Patuanelli aveva fatto sapere che l’unica mediazione possibile era quella raggiunta nel governo Conte II. Ovvero la proposta di separare il percorso di assolti in primo grado, per cui la prescrizione ricomincia a decorrere, e condannati per cui invece continua ad essere ferma. La modifica Cartabia  Il maxi emendamento prevede l’introduzione della cosiddetta prescrizione processuale. Si prevede che la prescrizione continui a essere bloccata dopo la sentenza di primo grado, come previsto dalla legge Bonafede, e che sia così sia per gli assolti che per i condannati. Per i gradi successivi di giudizio, però, la legge fissa dei tempi certi: due anni per l’appello e un anno per la cassazione. Superati i tempi, scatta l’improcedibilità. Il reato dunque non si prescrive, ma viene dichiarato improcedibile per decorso dei termini. A questa improcedibilità in via generale, tuttavia, sarebbero presenti dei correttivi: sono previsti tempi più lunghi (tre anni per l’appello e 18 mesi per la cassazione) per una lista tassativa di reati gravi, tra i quali i Cinque stelle hanno chiesto di inserire anche quelli contro la pubblica amministrazione come la corruzione e la concussione. Inoltre, sono essere previste deroghe per i procedimenti più complessi e anche la possibilità per gli imputati di rinunciarvi, come con la prescrizione. La sintesi, nell’intenzione del Ministero, doveva incrociare anche la volontà dei grillini di mantenere intatta la Bonafede, visto che effettivamente la riforma tocca solo la fase successiva al primo grado, senza modificare lo stop fin lì previsto dall’ex ministro. Inoltre, i grillini hanno incassato anche la cancellazione dal ddl penale dell’inappellabilità in appello per i pubblici ministeri e le limitazioni all’appello per la difesa. Una previsione, questa, che rischiava di scontentare tutti, avvocati e magistrati compresi. Tuttavia, la spaccatura interna è forte. Tanto che contro il ddl penale è tornato a esporsi anche Alessandro Di Battista, che ha condiviso il contenuto di un editoriale di Marco Travaglio in cui si evidenzia il rischio che la prescrizione processuale lasci tutti impuniti. Secondo i detrattori della riforma, infatti, basterebbe che gli avvocati o i magistrati decidano di perdersi in lungaggini processuali per pilotare il processo di appello e cassazione sul binario per l’improcebidilità. In realtà – ammesso che questi strumenti dilatori siano percorribili nonostante le deroghe per i reati più gravi – la logica che ha guidato la riforma è quella di salvaguardare la ragionevole durata del processo, che non ha termini fissati per il primo grado, evitando di incorrere in sanzioni europee: “Il processo penale, nel suo complesso, non potrebbe durare più di nove anni dopo l’esercizio dell’azione penale. Un tempo massimo comunque considerevole, se si considera che non comprende la fase delle indagini”, si legge nella relazione della commissione. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Patto di stabilità, Diego Righini al Presidente Giorgia Meloni: "Spostare il dibattito dai Palazzi nelle 27 piazze delle Capitali europeeVolo ipersonico, Gen. Goretti: è già attuale, realtà seria su cui stiamo lavorando - Tiscali Notizie

Liliana Segre e la Giornata della memoria: "Per me lo è 365 giorni l'anno"

Elena Ferrante non esiste, ma per il New York Times ha scritto il libro migliore del XXI secoloGoverno, Meloni a Renzi: "Mai detto che si deve uscire dall'Euro". Ecco cosa diceva nel 2014

Al Ces di Las Vegas debuttano le tv con lo schermo trasparente - Tiscali NotizieL'Iran lancia nello Spazio una capsula con a bordo animali vivi - Tiscali Notizie

Lotta ai tumori del sangue, in Lombardia 8 Centri per cure Car-T - Tiscali Notizie

Hypertaste, quando è il computer a degustare vino (e non solo) - Tiscali NotizieIl pozzo dell’infelicità di Modrić. Scoprire a 39 anni che il calcio è crudele

Ryan Reynold
Cop28: Giorgia Meloni è arrivata a DubaiApple lancia iPhone 15, dotato di caricabatterie universale Usb-C - Tiscali NotizieExpo 2030 a Riyad, le ragioni dietro la sconfitta di Roma

BlackRock

  1. avatarDraghi doma Conte, ma i parlamentari 5S sono pronti alla guerra in AulaMACD

    Zerocalcare: «Non si può parlare di successo finché non ce l’hanno fatta tutti»Spazio, svelati i segreti della nascita di nuovi esopianeti intorno a stelle giovani - Tiscali NotizieLe vittime sono il centro del problema della giustizia penaleIntercettare il Trascendente. Piccoli spunti tra musica e spiritualità

    1. L’ergastolo ostativo è incostituzionale: non ricompaia sotto mentite spoglie

      VOL
      1. avatarSeparazione delle carriere, alla manifestazione dei penalisti c’erano tutti tranne Pd e M5Strading a breve termine

        L’attuale modello di autogoverno è nemico dell’indipendenza dei magistrati

  2. avatarRidi, che c’è da piangere. La satira fa male, ma a fin di beneCampanella

    Giorgia Meloni interviene alla Cop28: "Assicurare alimenti sani per tutti"Vittorio Sgarbi sotto indagine per furto di beni culturaliIl messaggio di elogio di Giorgia MeloniGiorgia Meloni interviene alla Cop28: "Assicurare alimenti sani per tutti"

  3. avatarI crimini contro gli omosessuali in Cecenia e la giurisdizione universaletrading a breve termine

    Il ruolo difficile del pm, tra riflessi mediatici e criticheGiornata mondiale contro la violenza sulle donne, il discorso di Mattarella: "Fallimento della società"Spazio, scoperto uno dei più grandi (e voraci) buchi neri mai osservati nell'universo - Tiscali NotizieConsulta: è incostituzionale sospendere la prescrizione a causa del Covid

"Space mission", a Parigi la mostra permanente dedicata allo Spazio - Tiscali Notizie

Spazio, Villadei e i colleghi d'equipaggio della missione Ax-3 pronti al lancio - Tiscali NotiziePd, Schlein: "Siamo per regolamentare il diritto all'eutanasia"*