File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Ucraina, Crosetto: "Mai avuto pregiudizi contro Mosca. Speravo diventasse alleata dell'Occidente"

Forza Italia, proposta per Garante degli anziani: Berlusconi firmatarioRegionali 2023: quando si votaGli Usa rassicurano Israele nel loro sostegno contro un attacco iraniano

post image

Hamas: «Posizione negativa sulla proposta negoziale». La polizia ha sgomberato l’università della CaliforniaNon ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, lerelazioniumanecomealbisilcarcerenonsaràmai Campanella di gradualità della restituzione. La mafia si combatte provocando un mutamento nella società, non con una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena Riflettendo sul carcere e sulla sua capacità in concreto di offrire strumenti di reinserimento, di ricostruzione, di risocializzazione delle persone ristrette, mi sono resa conto che in oltre vent'anni di osservazione e di indagine empirica sul mondo recluso ad espiare pene temporanee o pene senza fine, in alcuni casi soltanto ho potuto riscontrare come la detenzione si sia tradotta in un autentico rinnovamento di sé. Chi espia una pena temporanea in carcere per reati comuni (furti, rapine, estorsioni, droga), ove non acceda alle misure alternative anche a causa della nota e irrisolta carenza di risorse sociali, tende a restare nel crimine, spesso in ragione di una patologia di vita che innesta la propria continuità nella assenza di opportunità lecite di sostentamento. Il carcere dei poveri, quello che porta a restare ristretti fino all'ultimo giorno di pena e a ricadere ogni volta, in un circolo senza uscita di marginalità. Le persone condannate all'ergastolo ostativo, invece, che hanno trascorso anni della loro vita nel regime privativo del 41 bis e che sono state riversate, poi, nei regimi dapprima di elevato indice di vigilanza e successivamente di alta sorveglianza, in questi luoghi, finalmente, hanno iniziato a rapportarsi ad esperienze altre, al contatto con persone nuove, all'accesso ai laboratori di scrittura, teatrali, di arte, di pittura, di scultura, di cucina, alla parola, alla lettura, alla musica, all’incontro. Hanno potuto, usciti dal silenzio emozionale e ideativo del 41 bis, ritrovare nella contaminazione del sé con l'altro un'occasione di rinascita. Ho pensato allora che quella che non a torto è definita subcultura delle mafie, del terrore, della sopraffazione, della violenza può essere dissipata unicamente ponendo in conflitto i falsi ideali che la connotano con abiti nuovi e più gratificanti da indossare. Ho capito che l’unica declinazione possibile di quella parola paternalistica, desueta e inadeguata, ‘rieducazione’, è relazione. Relazione intesa come rapporto di cura. Non esiste cura senza l'altro, anche quando l'altro - in una lettura psicoterapeutica - sparisce per fare posto a sé. Quell'assenza diventa nutrimento per scoprire la propria individualità. Ci si salva sempre con qualcuno: si vive, ci si struttura, si cresce, si soffre, si è felici sempre in mezzo agli altri, si misura il sé in rapporto all'altro, alla conoscenza delle dinamiche comportamentali ed emotive che un'esperienza produce in ciascuno. Dolore, privazione, lontananza (di ogni tipo), assenza di confronto, di dibattito, perfino di conflitto, di relazione, appunto, non sono propedeutici alla cura, non consentono l'attivarsi di nessun progetto o percorso di autentica e consapevole revisione. L’individualità muore La conseguenza di questo ragionamento è immediata e porta a spingere lo sguardo su quel mondo senza, il 41 bis, dove non l'uomo del reato ma l'uomo stesso, nella sua individualità, muore e non trova spazio né respiro per il cambiamento. Nell'ultimo decennio il numero dei ristretti in 41 bis si è triplicato perché quelli che c'erano venti anni fa ci sono ancora e perché le maglie si sono sempre più allargate. Ancora, perché il circuito detentivo dell'alta sicurezza è diventato un contenitore che tiene insieme in modo del tutto incongruente i reduci del 41 bis e chi va in permesso premio dopo un trentennio di carcerazione; perché è scomparso un regime intermedio, quello dell'elevato indice di vigilanza (c.d. E.I.V.), che permetteva di osservare per un  tempo limitato le persone ristrette appena uscite dal regime derogatorio del 41 bis nei loro primi passi nei circuiti che danno ingresso alla vita in comune, perché il Dap resiste, per qualche incontemplabile motivo, a declassificare chi non è più un pericolo tenendolo a forza ancorato al reato per cui è stato recluso. E allora va ripensato il 41 bis che non può essere per tutti i condannati per quei gravi reati, che può ammettere solo quelle restrizioni davvero finalizzate alla sicurezza sociale, che deve durare per un tempo limitato ed essere sorretto da una verifica concreta ed effettiva della attualità della capacità di chi è dentro di condizionare l'operato di chi è fuori e non astratta e prognostica, posata solo sul titolo di reato anche se risale a trent'anni fa, che deve dare il passo all'inserimento dei detenuti nei circuiti di relazione per attivare progetti reali di recupero. Non può essere ammessa una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena, per circa 250 di loro per sempre, quelli che uniscono alla carcerazione differenziata la condanna all'ergastolo ostativo. Perché non ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, di gradualità della restituzione, anche di osservazione da parte di chi controlla, in una logica non deviata di sicurezza. Perché la mafia si combatte provocando un mutamento nella società, generando paradigmi di pensiero e di azione diversi, nuovi, positivi, sani. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaria Brucale Avvocata del foro di Roma, componente del Direttivo di Nessuno Tocchi Caino

Presidenziali Usa, Biden e Trump hanno conquistato le nominationIsraele: «Guerra a Gaza per altri sette mesi». I sauditi alzano la voce contro il «genocidio»

Incarcerati o scaricati al confine: così la Tunisia perseguita i migranti, nonostante le richieste dell’Onu

Caso Cospito, Nordio: "No alla revoca del 41bis"Il piano della Bce per staccare le banche europee dalla Russia

Regionali 2023: tutti i dati, il fantasma dell'astensionismoChi è Sonia Pecorilli: tutto sulla candidata alle Regionali 2023

Kiev più vicina all’Ue, Macron manda i soldati e il Cremlino minaccia

Grillo attacca il governo "di destra" e parla del processo al figlioI mediatori di Hamas aprono a un accordo: la cautela di Israele

Ryan Reynold
Per il ministro israeliano Chikly c’è un patto fra estrema sinistra europea e islamismo radicaleMeloni in Libia: in agenda migranti e Piano MatteiCaso Cospito, Nordio: "No alla revoca del 41bis"

Economista Italiano

  1. avatarNegati i domiciliari a Ilaria Salis, la militante in aula in catene. Il giudice: «C’è il pericolo di fuga»investimenti

    In Regno Unito si va a elezioni anticipate, l'annuncio del premier Sunak: ecco perchéVeicolo dell’Onu colpito vicino al valico di Rafah, raid sul campo profughi di JabaliyaBerlusconi assolto, Meloni ora teme l'escalation del CavaliereAlfredo Cospito, Nordio: "Su dichiarazioni Donzelli sta indagando la Procura"

      1. avatarMosca-Kiev, la guerra dell’energia e dei blackout. Arrestato il viceministro della Difesa russoanalisi tecnica

        Tunisia, la repressione di Saïed contro la società civile a difesa dei rifugiati

        ETF
  2. avatarCrepe all'interno del Terzo Polo: Renzi non vuole Calenda nel logoCampanella

    Netanyahu blandisce la destra in attesa di Blinken: «Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas»Meloni dopo l'arresto di Messina Denaro: "Proporrò il 16 gennaio come giorno di festa"Bolletta del gas in calo, Meloni: "Merito delle misure del governo"Putin detta le condizioni per una pace: ritiro di Kiev da quattro regioni e mai nella Nato

  3. avatarCaso Donzelli, Bonelli: "Presentato esposto per violazione del segreto d'ufficio"BlackRock

    L’esercito israeliano entra nel valico di Rafah. Chiusi tutti gli accessi per GazaIl ministro Urso ha chiesto ai benzinai la revoca dello scioperoIl piano della Bce per staccare le banche europee dalla RussiaCanone Rai, Salvini: "Bisogna ridurlo o eliminarlo"

Hamas prende tempo sui negoziati, Israele minaccia ritorsioni sull’Anp

Israele ritira la gran parte delle truppe da Gaza. Netanyahu: «Siamo pronti agli attacchi iraniani»Caso Cospito, pressing stretto di Pd e M5s sul silenzio di Meloni*