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Lombardia, Fontana: "Siamo nelle condizioni per dire che faremo un'estate da liberi"Altro che "accelerazione",criptovalute con ilcommissario Guido Castelli la ricostruzione post sisma 2016 è"rallentata". Il Gruppo Pd in Consiglio Marche va all'attaccodopo report post terremoto presentato a maggio dalla strutturacommissariale guidata da Castelli, senatore di FdI ecommissario. Per voce del consigliere Romano Carancini e dellacapogruppo Anna Casini, i dem smorzano il "trionfalismo" delcommissario, affermando che "l'analisi comparata con i dati(svolta da Carancini, ndr) elaborati dal suo predecessoreGiovanni Legnini dimostra in maniera inequivocabile che, dal suoinsediamento, nel gennaio 2023, l'attività di Castelli abbiaprodotto un sensibile rallentamento del processo diricostruzione". Per dem, la vera svolta venne impressa daLegnini poi calare con Castelli. In 17 mesi di mandato, hanno affermato i dem, con riferimentoa numeri di ricostruzione nelle Marche, "sono state approvate2.521 richieste di contributi con concessione di 1.413.295.510euro per una media di 4,94 pratiche al giorno e l'erogazione di83. 134.735 euro al mese". Nel 2022, hanno aggiunto, "sotto lagestione Legnini, le pratiche giornaliere evase furono 5,43 peruna media mensile di finanziamenti erogati pari a 87.016.949euro". Per il "2021, sempre con Legnini al vertice dellastruttura commissariale, le pratiche approvate furono in media7,81 al giorno e i contributi concessi 121.912.395 euro". Ilreport, attacca il Gruppo Pd, "smentisce anche la presuntacrescita di una fiducia dei cittadini e di una maggiorecollaborazione tra Castelli e gli enti locali, tanto è vero chele richieste avanzate nei 17 mesi risultano 1.936, 3,79 praticheal giorno, contro le 3.505 del 2022 con Legnini (9,6 algiorno)". I dem contestano anche che nel Report presentato da Castelli"mancano i dati sulle risorse erogate per la Ricostruzionepubblica del Centro Italia (durante la gestione Legnini 204milioni nel 2019, 265 nel 2020, 559 nel 2021 e 854 nel 2022) esul "tempo medio trascorso dalla presentazione delle domande aldecreto di liquidazione (con Legnini si passò dalla media di 583giorni fatta registrare dal commissario Farabollini a 130giorni). Perché tanta reticenza? Non lo sappiamo ancora, matemiamo che queste lacune non siano casuali". Guardando di "numeri" si può "smascherare l'ossessivaautocelebrazione di Castelli", ha attaccato Carancini che hacriticato anche la "comunicazione propagandistica" delCommissario con "455 comunicati in 17 mesi". Quanto alle risorsea disposizione, ha detto l'esponente dem, "Castelli siede su unamontagna di soldi non messi a disposizione dal centrodestra". "Oltre le apparenze contano i numeri - ha dichiarato Carini -e quelli che forniamo evidenziano il freno a mano tirato sullaricostruzione post sisma nell'epoca post Legnini". "Da un anno aquesta parte non ci sono nuove risorse per il sisma anzi sonostate tagliate, - ha proseguito la capogruppo dem - e senza unaproroga del superbonus cratere, fino almeno al 2029 con lariattivazione della cessione dei crediti e la lorocompensazione, rischiamo il pantano a causa degli accolli chedovranno subire le famiglie". "Se in alternativa dovesserorivedere i costi parametrici della ricostruzione, - ha concluso- sarà necessario comunque immettere nuove risorse, che ad ogginon si vedono. Tutte le parti politiche concordano sullanecessità di un grande ripensamento dello sviluppo economico,sociale ed infrastrutturale del Centro Italia, ma senza larestituzione delle case ai cittadini che le abitavano, qualsiasiiniziativa resterà vana". L'auspicio del Gruppo Pd è "che ilrallentamento si fermi e si possa ripartire con un trend magarimigliore di quello di Legnini". Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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