File not found
MACD

M5s, al via le candidature regionali: voto su Rousseau

Gualtieri contro la Raggi per l'amministrazione della CapitaleCrisi libica: Giuseppe Conte incontrerà Fayez al-SerrajProdi su Salvini al citofono: per lui è metodo da Unione Sovietica

post image

Facebook rimuove il video di Salvini al citofono: l’etica la fa il webSe chi dovrebbe essere terzo ed equidistante da accusa e difesa ha un bagaglio culturale e giuridico che lo porta a stigmatizzare l’essenza del diritto di difendere,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella allora occorre riflettere quanto lontani si sia ancora da un sistema realmente liberale. Quando un giudice fa propria l’etica quale principio informatore ed ispiratore della decisione si è già nella pericolosa deriva moralista che si affianca a quella giustizialista Per chi crede che i processi siano una cosa seria e che il metro di giudizio del grado di civiltà giuridica di uno stato passi anche attraverso i confini e le garanzie della difesa di chi è accusato di un reato, gli ultimi dieci giorni sono stati davvero importanti. L’occasione è stata la pubblicazione delle motivazioni della sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Roma nei confronti di due giovani americani, accusati di aver ucciso un carabiniere nel luglio del 2019 e per tale ragione condannati alla pena perpetua dell’ergastolo. Si legge nel provvedimento che gli avvocati difensori degli imputati avrebbero esercitato “il diritto di difesa al limite del consentito e della decenza”. E poi ancora: “Perché tutte quelle insinuazioni volte a screditare l’operato dei carabinieri ipotizzando financo dei reati?”. La lettura dei due passaggi sopra citati ha scatenato un vero e proprio terremoto tra gli avvocati penalisti, scesi in campo a difesa della difesa. Le Camere Penali e l’Unione delle Camere Penali hanno levato la propria voce, rivendicando il dovere di difendere, in ogni processo, ogni imputato, con i soli limiti imposti dalle regole procedurali e senza subire imposizioni da chicchessia. Il confronto culturale arriva oggi ad un livello di scontro inevitabile, al quale non avrebbe senso sottrarsi. Il giudice e la difesa Se un giudice ritiene di doversi ergere a tracciatore dei limiti della difesa, non certo di natura procedurale, perché quelli li ha stabiliti il legislatore e sono ben chiari a tutti, allora non è fuori luogo ritenere che sia a rischio l’intera tenuta del sistema giudiziario. Se chi dovrebbe essere terzo ed equidistante da accusa e difesa ha un bagaglio culturale e giuridico che lo porta a stigmatizzare l’essenza del diritto di difendere, vale a dire l’esercizio del contraddittorio, anche aspro e forte, sulla prova, tanto da ritenere quasi blasfemo mettere in dubbio la parola delle forze dell’ordine che rivestono la posizione di testimoni, allora occorre riflettere quanto lontani si sia ancora da un sistema realmente liberale. Noi avvocati l’abbiamo sempre saputo, ma le parole della Corte d’Assise hanno avuto il pregio di far emergere l’ipocrisia di chi mal sopporta da trent’anni l’idea che il contraddittorio sia il metodo migliore, non perfetto, ma migliore, per arrivare più vicini a qualcosa che possa assomigliare alla verità. Il difetto del contraddittorio è che pone dei dubbi, mina le certezze dell’accusa e non raramente apre spiragli a verità alternative. Il contraddittorio è confronto, di metodo e di idee. Il contraddittorio è la linfa vitale dei sistemi liberali, ma è complicato, pesante, per chi ritiene di avere in anticipo convinzioni che non devono trovare battute d’arresto. A ben pensare il processo restituisce un quadro non molto diverso da quello della vita, della politica, della società. Da sempre si contrappongono coloro che pensano di avere una verità e una soltanto e coloro che si aprono al confronto, perché hanno dubbi che partono dalla consapevolezza che una verità aprioristica in fondo sia pericolosa e fuorviante. Nel processo ci sono gli avvocati, che difendono il diritto/dovere di porre dei dubbi, anche attraverso la possibilità di screditare l’operato di chi rappresenta lo Stato, e poi ci sono alcuni magistrati (per fortuna non tutti), pubblici ministeri e giudici, ancora saldamente uniti nelle loro inseparabili carriere, che mal sopportano che si eserciti il contraddittorio nella formazione della prova. Perché è faticoso, intellettualmente e tremendamente faticoso, come lo sono tutte le risposte da dare a domande che pongono dubbi vertiginosi e creano sgomento. Il rischio di decisioni “etiche” Però difendere trova la sua essenza proprio nel porre domande e dubbi, per offrire al giudice un altro angolo visuale di un qualsiasi fatto. Se fare questo infastidisce a tal punto dal doverlo scrivere in una sentenza, allora è davvero chiaro come il giudice non possa ritenersi equidistante tra le parti. Se fosse terzo dovrebbe essere felice di avere un aiuto, quello della Difesa, per arrivare ad una verità, per porsi dei dubbi e provare a superarli. Ma così non è. Da dove parte questa concezione così lontana dall’idea del valore del confronto? La risposta ce la offrono ancora i giudici romani, quando si arrogano il compito di individuare i limiti della difesa. E in questi confini indicano il limite etico, evocando addirittura i canoni della decenza e dell’indecenza. Quando un giudice fa propria l’etica quale principio informatore ed ispiratore della decisione si è già nella pericolosa deriva moralista che si affianca a quella giustizialista. Il moralismo non può e non deve appartenere al processo, perché i canoni del giudizio etico devono rimanere estranei alla valutazione delle umane condotte, legati come sono alla personale cultura di ognuno di noi. Lo stato di diritto, che dobbiamo difendere di nuovo senza limiti, non può soccombere di fronte al rischio di decisioni “etiche” proprie di un modello di Stato che molto assomiglia allo stato di polizia. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAlberto de Sanctis Avvocato e presidente della Camera penale del Piemonte occidentale e Valle d'Aosta

Notizie di Politica italiana - Pag. 569Sardine a Riace: il 6 gennaio raduno a difesa di Mimmo Lucano

Affluenza elezioni regionali Calabria 2020, alle 23: 44,32%

Palermo ricorda Piersanti Mattarella a 40 anni dall'omicidioSalvini fa dietrofront sul coronavirus: la foto col cibo cinese

Jasmine Cristallo attacca Salvini: "Mi batto anche per sua figlia"Roberto Rosso, chi è l'assessore arrestato per 'ndrangheta

Autostrade contro il governo: chiesto risarcimento di 23 miliardi

Sgarbi su Forza Italia: "Potrei candidarmi alla leadership"80 euro diventano 100: il piano del governo per ridurre le tasse

Ryan Reynold
Ladri a casa di Denis Verdini: bruciato il quadro di SalviniLadri a casa di Denis Verdini: bruciato il quadro di SalviniSergio Echamanov, chi è 21enne dislessico deriso da Salvini

trading a breve termine

  1. avatarRisultati elezioni regionali Calabria 2020: vince Jole SantelliCampanella

    Fioramonti pronto all'addio al M5s: chi andrà con luiVittorio Feltri: "Vorrei essere il padre Greta Thunberg"Affluenza elezioni regionali Emilia Romagna 2020: alle 23: 67,67%Silenzio elettorale: cos'è e come funziona

    1. La Sea Watch sbarca a Taranto: il commento di Salvini

      1. avatarBorgonzoni lancia sondaggio: follower preferiscono BonacciniVOL

        Pd contro Lega per i post su Bibbiano: "Indecenti"

  2. avatarM5s contro Teresa Bellanova sul reddito di cittadinanzaCapo Analista di BlackRock

    Bonaccini dopo la vittoria alle regionali: "Salvini si può battere"Caso Gregoretti, l'attacco di Lucia Azzolina a Matteo SalviniElly Schlein affronta Salvini: domanda sulle assenze in EuropaVicepresidente del comitato di Auschwitz: "Salvini è fascista"

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 567Guglielmo

    Guido Crosetto: perché Matteo Salvini ha difeso Trump sull'Iran?Il Movimento 5 Stelle conferma l'espulsione di ParagoneSalvini, video da Medjougorje nel giorno delle RegionaliElezioni regionali 2020, vincono Santelli e Bonaccini

La Sea Watch sbarca a Taranto: il commento di Salvini

Gianluigi Paragone non entra nella Lega: l'sms a MentanaNave Gregoretti, la Giunta fissa il voto su Salvini*