File not found
VOL

Astrazeneca in Austria sospeso da giugno: è il terzo Paese europeo dopo Norvegia e Danimarca a sospendere il vaccino Astrazeneca

Mark Bryan, l'ingegnere sposato ed etero che ama indossare gonne e tacchi altiVariante Lambda "di interesse" per l'Oms: è già presente in 29 paesiAuto diesel e benzina, da quando non si potranno più guidare nei paesi dell'Unione Europea?

post image

Israele, stop all'obbligo della mascherina anche al chiuso: resta in ospedali, Rsa e scuoleDa tempo il Carroccio ha messo gli occhi sull’audiovisivo: è la sottosegretaria Borgonzoni a presidiare il settore. I meloniani vogliono le serie. Le case di produzione propongono alla Rai soggetti di destra che non conquistano il pubblico«Dopo Sanremo,ETF l’altra cassaforte della Rai è la fiction. È lì che vanno i soldi, è lì che si creano prodotti che poi garantiscono la pubblicità». E, soprattutto, è là che si imposta la narrazione del futuro e si immaginano le storie che gli italiani guarderanno negli anni a venire. L’affermazione è di un dirigente di primo piano della Rai: anche i vertici di rito meloniano sono ben consapevoli di quanto sia prezioso quell’asset che riceve una fetta tutt’altro che piccola dei fondi destinati al servizio pubblico.Una cifra di diverse centinaia di milioni di euro: non proprio bruscolini, insomma. Di cui si è accorta da tempo la Lega, che ha avvertito l’importanza del cinema (e dei capitali che vi circolano) molto prima di quando i Fratelli d’Italia avessero i mezzi per proporre la propria controcultura di destra occupando la principale azienda del settore. Ma sono lontani i tempi in cui il Carroccio spingeva per far coprodurre alla Rai Barbarossa, film di dubbia qualità e dagli incassi deludenti. Oggi la campagna della Lega sull’audiovisivo ha un solo volto, quello della sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni.L’universo sovranistaLe fiction che la Rai trasmette hanno bisogno di essere scritte, realizzate, confezionate: per chiuderne una ci si mette almeno un anno e mezzo, motivo per cui siamo appena all’inizio della produzione sovranista. Si stanno infatti esaurendo gli ultimi progetti di Eleonora Andreatta, a capo della direzione fiction fino al 2020, quando è subentrata Maria Pia Ammirati. Insomma, la pioggia di gerarchi fascisti, foibe ed eroi risorgimentali che hanno invaso il servizio pubblico in questa stagione, paradossalmente, non aveva ancora nulla a che vedere con i piani di TeleMeloni.Il bello arriva adesso. A luglio, dopo la definizione del nuovo consiglio d’amministrazione e dei vertici aziendali, è in programma una tornata di nomine che dovrebbe stringere ulteriormente la presa dei Fratelli su viale Mazzini. Per un periodo per la direzione della fiction è circolato il nome del direttore del day time Angelo Mellone, ma allo stato attuale sembra più probabile che il cantore della provincia finisca a fare il coordinatore dei generi oppure il direttore dell’intrattenimento (prime time e day time dovrebbero fondersi).Il regno della fiction, dunque, un po’ per mancanza di alternative e un po’ perché è considerata ormai esperta di un mondo complesso, dovrebbe rimanere in mano ad Ammirati, in realtà di estrazione dem e considerata nell’orbita dell’ex ministro della Cultura Dario Franceschini, anche se più di un dirigente ha dovuto fare i conti con la sua indipendenza. A Giampaolo Rossi, probabile futuro amministratore melonianissimo, però Ammirati non dispiace affatto. La Lega non le è ostile, anche se, qualora nella partita di scacchi delle nomine dovesse saltare l’incarico di direttore generale a cui aspira il partito di Matteo Salvini, approfondimenti e fiction sono in cima alla lista delle richieste. Il nome organico, nel caso, sarebbe quello del direttore dei documentari Luca Zappi.Ma, pur guidando la direzione ormai da quattro anni, i prodotti di Ammirati (e anche le ultime fiction di Andreatta) non hanno dato i frutti sperati. Ad andare meno bene di quanto fanno in genere le fiction Rai è stata per esempio La rosa d’Istria, che si è fermata intorno al 17 per cento di share. In generale, i soggetti sovranisti, che le case di produzione e i creativi aziendali hanno iniziato a proporre già da qualche anno, non sembrano scaldare troppo il pubblico.Le tre puntate de La lunga notte, sulla caduta del fascismo per mano del gerarca Dino Grandi (che nella fiction mette fine al regime praticamente da solo) ha raggiunto e superato il 20 per cento. Il risorgimentale Mameli era arrivato anche a toccare il 23 per cento degli ascolti.Sono prodotti che spesso permettono ancora alla Rai di vincere ancora la gara sulla prima serata, ma certo gli ascolti non sono certo quelli di Doc, che al suo finale di stagione ha toccato il 30 per cento di share, doppiando praticamente Canale 5. La ragione, secondo i piani alti di viale Mazzini, sta nel fatto che i prodotti vengono fruiti anche su altre piattaforme, una motivazione che però raramente viene tirata in ballo per prodotti che funzionano anche sul tubo catodico, come i game show che vanno bene nelle rilevazioni. ItaliaBavaglio Telemeloni, la Rai vuole togliere le repliche di ReportLisa Di GiuseppeAudiovisivo leghistaResta da vedere cosa avranno da offrire i manager della destra al pubblico. Anche perché l’audiovisivo, in Rai come al ministero della Cultura, non appare in cima alle priorità dei Fratelli. Anche a via del Collegio romano, infatti, il cinema è territorio indiscusso di Borgonzoni. La sottosegretaria leghista è in carica dai tempi del governo Conte I, con una breve interruzione solo per l’anno e mezzo in cui a palazzo Chigi c’era l’alleanza giallorossa. Insomma, una veterana: le associazioni dei produttori di cinema e fiction le riconoscono una grande presenza sul campo e una spiccata capacità di curare i rapporti personali. L’ultimo dossier di cui si è incaricata è la riorganizzazione del tax credit per il cinema.Dopo che il ministro Gennaro Sangiuliano aveva proposto in fretta e furia di tagliare 100 milioni di euro dal fondo a disposizione dei produttori che soddisfano le condizioni richieste, Borgonzoni si è presa la briga di riorganizzare uno strumento che – denunciano anche i produttori più piccoli – rischia di avvantaggiare in maniera sproporzionata i grandi gruppi. Sempre secondo i piccoli, infatti, spesso i costi di produzione dei film, e quindi di fondi recuperati dal pubblico, appaiono cresciuti in maniera spropositata rispetto agli anni passati.Nei piani della sottosegretaria, i film commerciali che vorranno ricevere il sostegno pubblico dovranno avere una copertura preventiva del 40 per cento del costo di produzione, mentre i contributi cosiddetti “selettivi” del 40 per cento da parte del ministero sarà automatico per le cosiddette opere “difficili”.Per facilitare i produttori piccoli e medi, poi, il proposito è quello di aumentare la cifra erogata in anticipo, passando da un rapporto 40-60 a un 70-30. Le nuove regole sono una proposta per calmare le acque tempestose in cui navigano soprattutto le case produttrici più piccole, che hanno difficoltà ad operare senza la certezza dei contributi pubblici su cui le banche contano come garanzia per gli anticipi dei finanziamenti. Gli indipendenti si sono riuniti venerdì scorso per condividere i problemi che complicano loro la vita. È con loro che Borgonzoni vuole costruire un rapporto, anche grazie alla mediazione di quella che è diventata ormai una amica personale, Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e dell’Associazione produttori audiovisivi.Cresciuta anche lei in ambienti Pd, tanto che la sua nomina alla guida degli studi più importanti d’Italia arriva per mano di Franceschini, che l’affianca all’amministratore delegato Nicola Maccanico, Sbarigia si è costruita negli ultimi anni una nuova sponda a destra, dove il suo punto di riferimento principale è proprio Borgonzoni.Alla sottosegretaria è utile saggiare il terreno nel settore per valutare i prossimi passi da fare, mentre a Sbarigia vengono attribuite mire sulla poltrona da amministratrice delegata di Cinecittà, per cui la stima della sottosegretaria è essenziale: ne sarebbe prova l’intervista rilasciata al Tempo qualche giorno fa, giusto in tempo per la scadenza della poltrona di Maccanico.I satelliti dei “gerarchi”Ma al di là delle alleanze, sia Borgonzoni sia Ammirati si muovono da maestre nella giungla che è il mondo dei produttori. Un settore in cui prosperano, a seconda del colore del governo, diverse società. Attualmente a essere particolarmente lanciati per quanto riguarda la produzione delle fiction – ma tornano in parte anche nell’assegnazione dei selettivi da parte del ministeri – sono soprattutto le case legate ad ambienti di centrodestra.Basta scorrere le ultime messe in onda della direzione fiction: Mameli è un’opera di Pepito, società riconducibile ad Agostino Saccà, che ha all’attivo anche film di peso come Hammamet di Gianni Amelio. Saccà ha anche coprodotto con Luca Barbareschi, intellettuale d’area e per un periodo alla guida del teatro Eliseo: la sua casa di produzione porta lo stesso nome e nell’ultima stagione ha firmato il film per la tv La luce nella masseria e la miniserie in tre parti La lunga notte. Nell’ambiente si segnala anche Noi siamo leggenda di Nicola De Angelis e la sua Fabula Pictures, rinnovata per una seconda stagione nonostante ascolti non proprio brillanti.Viene data in grande ascesa Manuela Cacciamani, che con la sua One More pictures produceva gli spot di Fratelli d’Italia già nel 2013, prima che andasse di moda essere di destra, insomma. Restano in campo però anche i grandi nomi del settore, come Lux vide, la società evergreen (suoi sono successi come i Medici, Doc, Don Matteo e Blanca) fondata da Ettore Bernabei, controllata da Fremantle (del cui gruppo fa parte anche la strasversale Stand by me, che produce la serie Il santone, scritta niente meno che da Osho, alias Federico Palmaroli, vignettista di riferimento dei meloniani) e la Clemart di Gabriella Bontempo, tra le altre cose ex moglie di Italo Bocchino, la Picomedia di Roberto Sessa che firma Marefuori e Publispei, che ha prodotto La rosa dell’Istria. Banijay, l’altro player dominante insieme a Fremantle, che ha in catalogo prodotti come Un professore, Cuori 2 e Il paradiso delle signore. Insomma, alla tavola di Rai e ministero della Cultura ce n’è per tutti, basta proporre i soggetti giusti. ItaliaÈ bagarre per il posto di dg Rai. Tele San Marino, Vianello va viaLisa Di Giuseppe© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di GiuseppeScrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy. Su Twitter sono @sallisbeth

Cina, doppio tornado su Wuhan e Suzhou: 10 morti, 218 i feritiOndata di caldo negli Stati Uniti: 63 morti in Oregon e 16 nello Stato di Washington

La storia di Jaxox Buell: addio al bimbo con microcefalia

Harley salva un cerbiatto in difficoltà in mezzo a un lagoSderot (Israele), bambino di soli sei anni ucciso dai razzi

Russia, sparatoria in una scuola a Kazan: 11 morti tra bambini e insegnanti, ucciso uno dei killerCanada: due chiese bruciate dopo la scoperta dei corpi dei bambini

Sub inghiottito da una balena e sputato fuori, vivo per miracolo

California, influencer si suicida in diretta su Instagram: aveva abusato della sua ragazzaIkea France, processo per spionaggio dipendenti: multa da 1 milione di euro

Ryan Reynold
Ondata di caldo negli Stati Uniti: 63 morti in Oregon e 16 nello Stato di WashingtonCoprifuoco revocato a Madrid: ristoranti aperti fino a mezzanotte e sì agli incontri in case private"Ultima cena" con animali per rappresentare i leader del G7: è polemica per la vignetta cinese

Guglielmo

  1. avatarVaccini più forti della variante delta: lo studio dalla Gran BretagnaMACD

    Russia, esplode un gonfiabile e si schianta sui binari: due bambine in fin di vitaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 694Autobomba a Kabul, colpito un liceo: almeno una cinquantina di morti e 150 feritiTerminato l'incontro tra Biden e Putin, per il presidente russo: "Nessuna ostilità"

    1. Regno Unito, via libera alla terza dose del vaccino covid, ma solo da settembre

      ETF
      1. avatarInfermiera in pensione apre il primo ospizio per cani: "Così si sentono amati fino all'ultimo"ETF

        Israele-Gaza, l'esercito israeliano attacca Hamas. Netanyahu: "Avanti per tutto il tempo necessario"

  2. avatarVon Der Leyen: "Liberalizzazione dei vaccini non risolve il problema"BlackRock

    Germania, medico vaccina per errore una bambina di 9 anni: licenziatoAlarm Phone, 95 migranti in difficoltà in acque internazionaliAlarm Phone, 95 migranti in difficoltà in acque internazionaliRegno Unito, aumentano i casi di positività al Covid: riaperture a rischio

  3. avatarRegno Unito, tornado si abbatte sulla zona Est di Londra: paura tra i cittadiniMACD

    Ylva Johansson, commissaria Ue per i migranti, sulla questione dei migranti in Italia: "L'Italia non va lasciata sola"Pakistan, vigilantes licenziato dall'ospedale si finge medico e opera: la paziente muoreSchiaffo a Macron, 18 mesi all'aggressore. Il procuratore: "Un atto di violenza deliberata"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 681

Luca Attanasio, funzionario Onu indagato per la morte dell'ambasciatore italiano in Congo

Presentato al Congresso Usa il report sugli alieni partito nel 2014Russia, leonessa sbrana domatore al circo: donna incinta nel pubblico ha crisi epilettica per la paura*