File not found
Economista Italiano

Il ministro Speranza al governo: "Servono più soldi per la Sanità"

Zampa: "Pronti a vaccinare i volontari a metà gennaio"Informativa di Speranza allla Camera sul nuovo DpcmMarta Cartabia Premier: l'ipotesi del Colle in caso di crisi

post image

Dpcm Natale, La Russa: "Siamo alle sciocchezze"L'interno della casa circondariale "Due Palazzi" di Padova dove Lorenzo ha trascorso gli ultimi anni della sua detenzione - Giorgio Boato COMMENTA E CONDIVIDI Da rapinatore seriale – lo chiamavano “il bandito che veste Armani” – a presidente di una cooperativa sociale che a Padova si occupa di mediazione penale e giustizia riparativa. In pratica,BlackRock Lorenzo Sciacca, 47 anni, di cui 30 trascorsi tra una patria galera e l’altra, oggi aiuta i detenuti a percorrere il suo stesso faticoso cammino di rinascita e redenzione. Perché dietro le sbarre la speranza può “respirare” fino a diventare una vita nuova anche per chi ha il destino segnato da una pena infinita, intesa non solo come condanna. Non è questione di testa e nemmeno solo di cuore: il vero cambiamento di sé avviene in un incontro vero con le persone giuste, nel tempo e nelle circostanze che si è chiamati a vivere. È un’apertura all’altro, al diverso da sé. Come ci insegna, appunto, la storia dolorosa ma a lieto fine di Lorenzo che l’attore e scrittore Mauro Pescio ha raccontato, con pathos, martedì scorso a Piacenza durante il convegno “Il tempo del carcere” promosso dall’Asp e dal Comune, in una performance nella quale si è avvalso della stessa voce registrata dell’ex galeotto. “Io ero il Milanese”: il titolo (che è quello di un podcast di successo su RaiPlay Sound e ora anche di un libro di Pescio edito da Mondadori) evoca l’epopea della “ligéra”, ricorda un personaggio alla Lutrig ma anche la meravigliosa metamorfosi umana di cui sopra. Commuove il mettersi a nudo di Lorenzo e il suo riconoscere umilmente errori, egoismi, fragilità. Ma lui non vuole apparire un eroe. Entra per la prima volta in carcere quando ha solo dieci mesi, portato dalla madre a San Vittore per farlo conoscere al papà, sbattuto dentro prima che lui nascesse. E quando il genitore finisce di scontare la pena e decide di lasciare Milano per trasferirsi con tutta la famiglia a Catania, la sua città natale, il bambino frequentava già le elementari, si era integrato, parlava meneghino e aveva amici con cui giocare. All’ombra dell’Etna, nel popoloso rione Librino, il piccolo Lorenzo pratica cattive compagnie, non vuole più andare a scuola, disobbedisce alla mamma e allo zio che gli dicono di non seguire la facile via del crimine, di non distruggersi come ha fatto il padre. Ma lui non dà retta. Tra i palazzoni del quartiere di periferia, bande di ragazzini compiono scippi, violenze e furti. A 12 anni Lorenzo, ormai senza briglie, comincia a rubare e a 14 mette a segno la prima rapina. Viene preso e arrestato: è l’inizio di una carriera da malvivente, anzi, di una vita da fuorilegge. Cresce, e dal carcere minorile, prima di tutti il Beccaria di Milano, passa inevitabilmente alle Case circondariali: ne conosce parecchie. Esegue quasi sempre da solo colpi in banca ben congegnati, a volto scoperto, vestito elegante: con accento lombardo e una pistola che nasconde sotto la giacca minaccia cassieri, direttori e clienti, si fa riempire valigette di banconote, è sempre duro e determinato ma non spara mai. Attraversa l’Italia, rapina e viene preso, esce e torna ancora dentro. Quando è libero vive nel lusso più sfrenato: hotel a cinque stelle, viaggi (sotto falso nome), belle donne, auto fuoriserie. Conosce una ragazza, si sposa, fa un figlio che però vede poco, solo fra una rapina e mesi trascorsi in una stanza col sole a scacchi. Finché, un giorno, il piccolo si ammala e muore. Nemmeno una tragedia così grande, però, gli fa passare il vizio di svaligiare, a modo suo, gli istituti di credito. Sarà un compagno di cella, Maurizio, il primo a dimostrargli cos’è l’amicizia vera, quell'affetto incondizionato che lui non aveva mai conosciuto. I due si confidano, si aiutano a vivere, a capire le ragioni per cui stanno dentro, il male che hanno fatto a se stessi e agli altri. Mentre è detenuto ai Due Palazzi di Padova “il Milanese” comincia a scrivere per la rivista “Ristretti orizzonti”, studia, si confronta, si apre al mondo. Capisce. Si ravvede. E nel 2013 inizia a cambiare, a guardare avanti con la speranza nel cuore. Ma ha accumulato una sfilza di condanne e potrà uscire nel 2037, quasi un ergastolo. Però un avvocato rilegge le carte delle sentenze, presenta ricorso e in Cassazione finalmente la spunta: Sciacca viene liberato in via definitiva nel luglio del 2017. Gli è stato riconosciuto il "reato continuato" e ricalcolati gli anni di prigione. Il giorno prima del suo rilascio la direttrice di “Ristretti Orizzonti”, Ornella Favero, telefona a Mauro Pescio: «Sta per uscire, vieni subito qui, lo devi conoscere e farti raccontare la sua storia». E così nasce un’altra amicizia.

Cosa sono i "ristori formativi" di cui parla Lucia AzzolinaZampa: "L'Italia è pronta per iniziare vaccinazioni il 27 dicembre"

Voto sul Mes, accordo nel M5s: firmata risoluzione condivisa

Crisi di Governo, Giorgetti: "Il centrodestra non è pronto"Dpcm 4 dicembre: limiti agli spostamenti tra regioni e allo sci

Lombardia ipotizza nuovo sistema sanitario ispirato al VenetoNuovo dpcm: Speranza alla Camera per illustrare le misure

Covid, Boccia: "Tra 15 giorni cambiamenti in tutta Italia"

Vittorio Sgarbi provoca il ministro Roberto SperanzaDe Luca in diretta: "Stop spostamenti tra piccoli comuni"

Ryan Reynold
Zampa: "Anche turni di notte per accelerare sui vaccini"Decreto Natale, tutte le faq durante il periodo natalizioRecovery Fund, pronto un piano da 196 miliardi di euro

BlackRock

  1. avatarGoverno Conte, l'Ufficio di programma non pubblica aggiornamenti dal 15 luglioMACD

    Covid, dal Consiglio dei Ministri: zona gialla rafforzata e Rt più severoRecovery Fund, il senatore Dario Stefàno: "Serve il contributo di tutti, anche Renzi"Vaccino, il piano di Speranza: due dosi se prima non è efficaceRegione Lazio: "La Raggi non doveva autorizzare Maximo"

      1. avatarL’ultimo Decreto dell’anno: la stretta finale a una vite spanataBlackRock

        Salvini con mascherina di Borsellino, critico il fratello del giudice

  2. avatarCrisi di Governo, Renzi vuole solo sistemare la BoschiProfessore Campanella

    Nuovo dpcm: oggi l'incontro con le regioni per decidere le misureIl Consiglio dei Ministri approva il Recovery Plan: IV si astieneFontana: "Divieti per Natale? D'accordo con chi li violerà"Renzi rilancia sul Mes e attacca il premier Conte

  3. avatarBoccia: "No alla rimozione dei vincoli sugli spostamenti a Natale"Guglielmo

    Crisi di Governo, Renzi: "Dipende tutto da cosa vuol fare Conte"Piscine e Palestre: si ipotizzano riaperture per fine gennaioSalvini in aula per il Processo Gregoretti: "Sono sereno"Covid, ok al piano vaccini: a gennaio la somministrazione

Nuovo Dpcm, ipotesi chiusura alle 18 a Capodanno

Lega denuncia Lilli Gruber per colpa di un postControlli Natale, Lamorgese: "Rigore e rafforzamento vigilanza"*