File not found
MACD

Indetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembre

Fism, 50 anni dalla parte dei bambiniRaid Israele sul Libano, la risposta all'attacco di Hezbollah: cosa sta succedendoZuppi: sicurezza sul lavoro, in gioco la nostra dignità

post image

Israele consegna nuova proposta di accorso, Hamas non indietreggia ultime newsIn libreria arriva il manifesto scritto dal terrorista americano,Guglielmo summa del pensiero anarco-primitivistaTra il 1978 e il 1995, quando viene arrestato dall’Fbi, Theodore Kaczynski ha ucciso tre persone e ferito altre ventitré. Ha colpito scegliendo accuratamente le sue vittime, scienziati e rappresentanti del complesso industriale americano, in nome di una precisa convinzione, ovvero che il progresso tecnologico fosse una catastrofe da fermare a ogni costo. Convinzione espressa in maniera dettagliata nel suo manifesto La società industriale e il suo futuro.Se oggi possiamo leggere questo testo è perché l’Fbi, quando ancora brancolava nel buio, ne autorizzò la pubblicazione, nella speranza che servisse a individuare il terrorista. Funzionò.Quello che non era stato previsto è che da quel momento il manifesto iniziasse a circolare, venisse letto e commentato con curiosità, poi addirittura tradotto in varie lingue. Kaczynski, il matematico che si era ritirato nei boschi per dedicarsi al bombapostaggio, poco a poco è stato riconosciuto come un maître à penser. L’uscita di una serie televisiva su di lui ha finito per trasformarlo in meme.Una filosofia esplosivaA pochi anni dalla morte di Kaczynski nel carcere di massima sicurezza di Butner in Carolina del Nord, sono gli amici di D Editore a pubblicarne una nuova edizione, a cura di Emmanuele J. Pilia e Mattia Pinna, ritradotta e integrata con apparati e contributi inediti dell’autore. Ma era davvero necessario?Se La società industriale e il suo futuro ha tale forza di seduzione, evidentemente è perché tocca un tema ritenuto importante da sempre più persone, ovvero il malessere dell’umanità spossessata della propria autonomia.Lo fa, soprattutto, in modo accessibile: con la sua struttura a brevi capitoli, il manifesto di Unabomber assomiglia a un manuale di self-help. Vi assomiglia anche per i suoi temi, dal momento che ogni male viene ricondotto agli effetti nefasti della società tecnologica sulla capacità dell’individuo di autorealizzarsi.Sono le esigenze di razionalizzazione del sistema produttivo a produrre una società sempre più invivibile. Non sarà proprio una tesi originalissima, ma suona liberatoria in un mondo in disfacimento e malato di tecnosoluzionismo.Una lunga tradizioneSi è molto parlato dell’influenza su Kaczynski del filosofo protestante Jacques Ellul, autore a partire dagli anni 1950 di una serie di acuti libri sulla tecnica. Ma La società industriale e il suo futuro è anche figlia delle idee della Scuola di Francoforte, già celebrate da parte del movimento del Sessantotto.Walter Benjamin scriveva che il progresso è come una tempesta che produce catastrofi. Se la critica della modernità risale al romanticismo europeo e quella della burocratizzazione agli albori dell’anarchismo, se gli anni 1920-1930 vedono il successo di numerose critiche del mondo moderno da destra e da sinistra, bisogna aspettare il Dopoguerra per leggere tra le pagine della Dialettica dell’illuminismo di Theodor W. Adorno e Max Horkheimer la denuncia di un “mondo amministrato” nel quale la iper-socializzazione produce alienazione.I due filosofi intendono dire che la razionalizzazione realizzata dal combinato Stato-mercato, a Ovest come a Est della cortina di ferro, porta gli individui a perdere il controllo della propria vita diventando ingranaggi di un gigantesco meccanismo.La promessa sulla quale si era istituita la società moderna, ovvero l’emancipazione universale di ogni individuo, si è scontrata contro la potenza reificante della ragione strumentale. Un altro filosofo affiliato alla stessa Scuola, Herbert Marcuse, parla di “Uomo a una dimensione” - quella funzionale - e diventa un best-seller in tutto l’Occidente. Come i suoi predecessori e colleghi, non esita a denunciare un nuovo totalitarismo.Collocare politicamente queste idee non è mai stato evidente. Negli anni della Guerra fredda, ad esempio, venivano attivamente spinte dalla CIA in chiave antisovietica. Inoltre dietro alla patina dei riferimenti a Marx – soprattutto quello più giovane – e alla sua teoria del feticismo della merce, il nucleo della filosofia francofortese riattualizzava i grandi temi dell’anticapitalismo romantico, passando dalla critica dell’economia politica alla critica della cultura.Eppure Adorno e Marcuse non propongono una distruzione della regione: bisogna semmai salvarla dai suoi abusi. I filosofi prendevano le distanze da una tradizione irrazionalista che in Germania era sfociata nel nazismo.Il pensiero di Kaczynski, sicuramente più accessibile di un polveroso testo di teoria critica, non presenta simili cautele. È lecito chiedersi, allora, in che cosa potrebbe sfociare.Un’operazione ambiguaL’operazione di D Editore unisce una volontà di trasparenza e qualche ambiguità politica. Da una parte, né gli aspetti conservatori né la dimensione violenta del programma di Kaczynski vengono dissimulati o considerati secondari, insomma non si prova a “renderlo presentabile” separando, come si dice, l’uomo dall’artista.D’altra parte il testo non viene presentato come un semplice documento – come fanno ad esempio gli editori che pubblicano, diciamo, i diari di Himmler – bensì come un contributo, pur controverso, al dibattito in seno alla sinistra sul contenuto e la prassi rivoluzionaria. Quanto è pertinente questa operazione?Certo, chi liquida Kaczynski come pensatore irrimediabilmente di destra perde di vista i filoni antimoderni, antiprogressisti e anti-intellettualistici del movimento operaio otto-novecentesco. Però siamo onesti: a un tale livello di comorbidità – il bro ce le ha tutte! – qualche dubbio viene.Quanto ad armeggiare con la questione della violenza politica, il rischio è davvero che, beh, ci esploda in mano. Il problema è che suggerendo che la violenza sia accettabile sul piano teorico ed efficace come prassi politica, non la si legittima soltanto per sé ma per tutti.Oggi le cause da difendere sono molteplici, ed esistono fazioni più agguerrite che già praticano la violenza, come i fondamentalisti religiosi e l’estrema destra. Dovremmo rifiutare la violenza non per una posizione di principio – «la violenza è sbagliata» – ma all’interno di un patto di non-aggressione: rinuncio alla mia violenza per non subire la tua. Soprattutto se sono lontano dall’essere in posizione di forza.La tragedia della violenzaBisogna distinguere tra almeno tre diverse tradizioni di legittimazione della violenza in seno al movimento operaio: la prima è la propaganda del fatto, la seconda è l’azione diretta, mentre la terza è la strategia di conquista del potere politico.Nel primo caso si tratta di “fare pubblicità” alle idee, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica con qualche gesto eclatante: a questa logica risponde il martirio o gesti simbolici come, nell’Agente segreto di Joseph Conrad, l’esplosione del meridiano di Greenwich. Nel secondo caso il movimento realizza un risultato immediato, ad esempio sabotando un’infrastruttura - come oggi promuove il filosofo ecologista Andreas Malm - oppure facendosi giustizia da sé.Nel terzo caso, ogni azione è subordinata a una strategia per conquistare il potere, secondo lo schema leninista del partito rivoluzionario - fu l’approccio rivendicato dalle Brigate Rosse, criticato in seno al movimento nella misura in cui la violenza profusa non pareva realisticamente commisurata alle condizioni rivoluzionarie vigenti all’epoca in Italia.Unabomber non sembra in alcun modo vicino a quest’ultima tradizione, perché non mirava alla conquista del potere. Le sue azioni erano dunque un mix di propaganda del fatto e di azione diretta, volte a scoraggiare ogni collaborazione con il complesso industriale, gettando sabbia negli ingranaggi della mega-macchina tecnologica. Che fosse possibile arginare in questo modo drastico la tempesta del progresso non era venuto in mente né a Benjamin né a Marcuse.La tragedia sta nel fatto che la vecchia “crisi della cultura” sia arrivata a tal punto che l’ultima voce in grado di farsi sentire per denunciarla sia portata dal fragore delle bombe.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRaffaele Alberto VenturascrittoreVive a Parigi dove collabora con il Groupe d'études géopolitiques e la rivista Esprit. Ha esordito con il libro Teoria della classe disagiata (minimum fax 2017).

Fism, 50 anni dalla parte dei bambiniLa domanda di auto elettriche nell'Ue è salita del 5% nel primo trimestre

Indebitati per casa, bollette e farmaci. Ecco la Sardegna che teme il futuro

Maxi incendio a Valencia, dieci mortiParigi 2024, 'Mr Olimpiadi' boccia la cerimonia: "Zero emozione, non ci sono solo i diritti"

Stefano Cirillo ha la leucemia, l'annuncio del tiktoker: «La vita è strana, un giorno d'estate scopri di avere un cancro maligno»Temptation Island 2024 al rush finale, stasera ultima puntata: che fine faranno le coppie rimaste?

Maduro al bivio: ricontare o restare isolato. Che cosa può accadere ora

Taylor Swift, Travis Kelce fa follie per lei: «Ha speso 64 mila euro in vestiti griffati italiani». La coppia cerca casa a ComoIl carteggio inedito del Piccolo Principe

Ryan Reynold
Le scuse del papà di Turetta, le critiche dell'Ordine dei giornalistiFenomeno Temptation Island, si chiude l'edizione dei record«Sono un oncologo e queste sono le 5 cose che non farei mai: possono aumentare il rischio di tumori»

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarRaoul Bova in “Emily in Paris”: «La prima scena? A letto con Philippine Leroy-Beaulieu. La parità di genere nel cinema sta arrivando»investimenti

    Escalation nell'est del Congo: si combatte alle porte di GomaUcraina, piano segreto contro Russia. Usa a Kiev: "Fermatevi"Le aree interne si spopolano e la gente va a vivere nelle grandi cittàRoberto Vannacci resta vicepresidente dei Patrioti per l'Europa

    1. Temptation Island 2024 al rush finale, stasera ultima puntata: che fine faranno le coppie rimaste?

      1. avatarParigi 2024, ecco le star della cerimonia d'aperturaanalisi tecnica

        Il nuovo corso di Lula in Brasile non ferma la strage degli indigeni

  2. avatarTrump e il nome di Kamala Harris: Donald lo sbaglia sempre (apposta)MACD

    Fisco, rottamazione cartelle: arriva la sanatoria anche per il 2023, le nuove regole e cosa cambieràBagnasco: reddito di inclusione sociale e attenzione alle famiglieEstetista Cinica, il brutto incidente in vacanza e la corsa d'urgenza in ospedale: «Fate attenzione a sdraio e scalette delle barche»Un altro suicidio in carcere, 27enne si impicca in cella

  3. avatarPutin minaccia Usa e Europa: "Nostri missili possono colpirvi"Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Ucraina, piano segreto contro Russia. Usa a Kiev: "Fermatevi"Ultimo diventa papà, la mamma Anna: «Con E. la mia famiglia si allarga, il mio cuore anche. Non esisterà amore più grande»Caldo estremo e Covid, per anziani e fragili è bollino rossoCosì Alan Turing ci mise in guardia dagli inganni delle macchine

Una società giusta? Etica e conveniente. L'intuizione di san Paolo

Roma, alle Terme di Caracalla serata di solidarietà con la Banda della Polizia di Stato - DirettaGenerazione 'accampati': pronti a tutto per la prima fila ai concerti*